No, non è esagerato Benjamin Netanyahu quando dichiara che l’attacco del BDS a Israele è simile a quello dei nazisti agli ebrei subito prima di Hitler. E’ così, anche se non hanno gli stivali o la divisa i protagonisti del “boicottaggio e disinvestimento” antisraeliano. Ci sono fra loro gli studenti e i professori di Londra che votano democraticamente per chiudere ogni contatto con le università israeliane; c’è la ditta di telefonia Orange che dichiara “se potesse lascerebbe Israele domani” (poi si è dovuta scusare); c’è la Fifa che poi all’ultimo momento si è tirata indietro ma che su richiesta del terrorista Jibril Rajoub, capo dello sport palestinese, stava per escludere Israele da tutti i campi di calcio; ci sono 16 ministri degli Esteri con una lettera alla Mogherini per chiederle che i prodotti dell’West Bank siano etichettati così da mettergli una specie di stella gialla; c’è l’ONU il cui “Comitato per le ONG” ha appena conferito il distintivo dell’organizzazione al “Palestinian Return Center” che è in pratica la rappresentanza di Hamas, mentre ha escluso Zaka, volontari santi che raccolgono i resti degli uccisi negli attentati; sempre l’ONU che ha evitato solo di striscio, dopo pressanti richieste, di mettere Israele con Boko Haram e l’Isis, fra i soggetti che uccidono i bambini; e Ban Ki-moon che negando il diritto di Israele a difendersi lo biasima per l’intervento a Gaza; ci sono attori e musicisti che escludono Israele dai teatri, irresponsabili gruppi di scienziati che non vogliono contatti con le ricerche d’Israele che ci possono salvare dal cancro e dall’Alzheimer; o di ricercatori di high tech che sanno benissimo che senza Israele non saremmo arrivati ai livelli d’oggi eppure la respingono.
Nei campus universitari americani e europei ogni minuto si svolge una settimana in cui si spargono le più inverosimili menzogne, accuse di apartheid,di pulizia etnica…
Mentre gli arabi israeliani che sono un quinto della popolazione sono i più liberi, i più integrati (anche alla Knesset), i più sicuri di tutto il Medio Oriente. Questi santi difensori dei diritti umani non hanno mai difeso le vittime della tragedia siriana, del regime iraniano, delle mattanze libiche.
IL BDS è antisemita, è un nuovo tipo di guerra molto astuto perché legalizza una vera persecuzione antisraeliana, coprendola della menzogna di essere a favore del benessere dei palestinesi, per la pace, contro l’occupazione: ma non è vero. E’ un attacco onnicomprensivo contro l’esistenza stessa dello Stato ebraico, che ignora il fatto che lo Stato palestinese deve essere costruito con la trattativa perché i Territori, che erano giordani e che furono occupati nel ’67 solo perché la Giordania attaccò Israele, devono in un accordo futuro far parte di uno Stato palestinese che però dia garanzie di sicurezza. I confini del ’67 non lo fanno. Israele ha offerto di lasciarli per la stragrande parte già varie volte, e ha ricevuto rifiuti perché i palestinesi puntano a far sparire Israele, non a vivere al loro fianco. E la trattativa, indispensabile per stabilire come i due Stati possano vivere in sicurezza, diventa impossibile se il mondo con il BDS cerca di consegnare ai palestinesi una situazione confezionata dall’odio.
Il BDS, inoltre, può danneggiare tutto il mondo dal punto di vista scientifico, culturale, economico, della lotta contro il terrorismo, e anche dal punto di vista morale più profondo. Sta crescendo una generazione di giovani, che come a suo tempo i giovani nazisti o i giovani comunisti fanno di una menzogna la bandiera della loro identità. Intanto, bisogna bloccare i fondi che sotto la bandiera dei diritti umani finanziano a cascata il BDS. E’ urgente, è un grande compito. Si potrebbe dire che spetta all’Europa, ma viene da ridere.
Art. tratto da FiammaNirenstein.com