Mail di preghiera e informazione della amzi associazione per la testimonianza messianica a Israele amzi, 21 agosto 2015
1. Non voleva più smettere
2. Raggiungere gli ebrei ortodossi
3. Un’altra storia in taxi
4. All’ospedale
5. Link della settimana
1. Non voleva più smettere
Lavoro in internet One for Israel
I messaggi che ci raggiungono da persone che sono state toccate da Dio tramite i nostri video ci fanno sempre piacere. Una donna ci ha scritto a proposito del marito ebreo (riportiamo le sue parole con il suo gentile permesso): „Amo molto mio marito e abbiamo un bellissimo rapporto. C’è un solo aspetto che mi pesa e mi rattrista: il fatto che non condivida la mia fede. Gli ho raccontato molto delle Scritture bibliche e della mia vita e gli ho spiegato perché credo in Jeshua. Di recente l’ho quasi trascinato davanti al computer e lui ha accettato controvoglia di guardare una delle vostre testimonianze di fede. Per me è stata una bella sorpresa che, dopo il primo video, ne abbia guardato un altro e poi un altro ancora!“ Nella mail successiva la donna ci ha scritto: „Dopo aver visto alcuni dei vostri video, mio marito ha pregato Dio di mostrargli se Gesù è davvero il Messia. Naturalmente anch’io ho pregato che il Signore gli mostri la verità. In seguito mio marito ha avuto degli incubi. Era spaventato e ha osservato: ‚Penso che sia ora …’. Gli ho chiesto che cosa intendesse e lui mi ha confidato di voler affidare la propria vita a Jeshua.“ In un’altra mail siamo venuti a sapere che il marito sta affrontando una forte battaglia spirituale. Ha molte domande e ha l’impressione di tradire la sua fede ebraica. Pregate per quest’uomo.
2. Raggiungere gli ebrei ortodossi
Najeeb Atteih, Comunità arabo-cristiana Immanuel, Haifa
Sono andato al supermercato con mio figlio Tino e con mio nipote Stefano per fare alcuni acquisti. Presso uno stand abbiamo incontrato dei giovani ebrei religiosi che incoraggiavano gli uomini di passaggio ad avvolgere i filatteri (tefillin) al braccio e a recitare una preghiera. Visto che sono una persona aperta, ho accettato, ho ripetuto la loro preghiera e ho lasciato che mi benedicessero. Soltanto in seguito quegli uomini ebrei si sono resi conto che non sono un ebreo. Questo mi ha dato l’occasione di parlare con loro del Messia ebreo. Erano stupiti che un arabo conoscesse così bene il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe e le Scritture bibliche. Dopo una lunga conversazione, uno degli uomini mi ha chiesto di benedirlo. Ho pregato per lui e l’ho benedetto nel nome di Jeshua, il Messia ebreo. Tutti hanno sentito lo spirito di amore che ha accompagnato la conversazione. Pregate che Gesù si riveli a quegli uomini.
3. Un’altra storia in taxi
Ruth Nessim, Comunità messianica Or HaGalil, Nahariya
Durante un altro viaggio in taxi, preso per arrivare al luogo di culto della nostra comunità, ho avuto un autista ebreo. Mi ha chiesto a che tipo di riunione stessi andando. Gli ho risposto che andavo ad ascoltare delle relazioni e delle conversazioni. “Su quale tema?” si è informato. „Siamo degli ebrei messianici che credono che Jeshua sia il Messia“, ho spiegato. “Sì“, ha osservato e ha aggiunto: „Ma lui ha cambiato i comandamenti.“ Allora gli ho chiesto se avesse mai letto il Nuovo Testamento. Ha risposto di no e io l’ho incoraggiato a leggerlo prima di esprimere un giudizio. Ora spero di incontrare presto Albert – così si chiama il tassista – per regalargli un Nuovo Testamento. I viaggi in taxi di solito durano meno di dieci minuti ma sembra che vari tassisti siano meglio informati su noi ebrei messianici dello stesso rabbinato. Un altro dei “miei” tassisti, un uomo molto gentile di nome Ganda, mi ha confidato recentemente che la sua nipotina di undici anni soffre di leucemia. Così gli ho promesso di pregare perché le terapie sortiscano un buon effetto. – Non è mai stata mia intenzione di diventare un’“evangelista in taxi” ma pare che Dio mi abbia guidato in questa direzione.
4. All’ospedale
Avi Mizrachi, Centro messianico Dugit, Tel Aviv/
Ho dovuto subire un intervento per asportare la cistifellea e sono rimasto 24 ore in ospedale dopo l’operazione. Il mio vicino di stanza era Itzhak che è stato operato subito dopo di me. Abbiamo scoperto di essere entrambi sposati e di avere due figlie e siamo andati subito molto d’accordo. Durante la notte Itzhak ha avuto forti dolori e non è riuscito a dormire. Ha ricevuto degli antidolorifici ma non sono serviti a molto. Ho pregato per lui in silenzio e poi, nel mezzo della notte, Dio mi ha incoraggiato a chiedere al mio vicino se voleva che pregassi per lui. Itzhak è stato un po‘ sorpreso dalla mia domanda ma ha accettato. Così mi sono alzato, mi sono messo in piedi accanto al suo letto e ho pregato per lui nel nome di Jeshua. Mi ha guardato e ringraziato e poi ha chiesto chi fosse Jeshua. Naturalmente gliel’ho spiegato volentieri. Poi siamo riusciti entrambi a dormire bene e la mattina dopo siamo stati dimessi. Pregate che Itzhak possa riconoscere in Jeshua il Messia e Salvatore.
5. Link della settimana
Michael Goldstone – How I Met Messiah!
http://www.imetmessiah.com/in