Associazione per la testimonianza messianica a Israele
amzi, 7. settembre 2015
1. Non guardare all’apparenza
2. Vicino alla meta
3. Campi per bambini
4. Aiutare i bisognosi
5. Link della settimana
1. Non guardare all’apparenza*
Johnny e Marlene Shahwan, Centro d’incontro arabo-cristiano Beit Al Liqa’, Beit Jala
Nella nostra società qui nei territori palestinesi, si attribuisce un’importanza molto maggiore all’apparenza che all’essenza. Nel nostro campo estivo abbiamo scoperto la stessa tendenza anche nei bambini. Durante il programma spirituale abbiamo ribadito più volte che Dio guarda al cuore. Ciò che conta è il rapporto personale che abbiamo con lui, il nostro atteggiamento interiore nei confronti di Gesù e ciò che facciamo per amore verso di lui. Davanti a lui non possiamo fingere ed è impossibile nascondergli qualcosa. Questo pensiero è stato sottolineato con un breve filmato su Nick Vujicic, un uomo nato senza gambe e senza braccia che ora è sposato e ha un figlio. I bambini sono rimasti toccati dal fatto che sua moglie non ha badato all’aspetto esteriore di Nick ma soltanto al suo cuore. Durante il momento di discussione che è seguito, i ragazzi hanno raccontato le loro esperienze a scuola e a casa. Si sono sviluppate così delle conversazioni veramente buone e alcuni partecipanti si sono aperti. Grazie a questo scambio, alcuni hanno persino cambiato il loro comportamento nel campo. Sono andati incontro ai bambini più silenziosi e meno popolari e gli hanno offerto la loro amicizia, oppure hanno aiutato altri che non erano tanto abili nei lavori manuali o nello sport. Hanno iniziato a non giudicare gli altri in base all’apparenza bensì a volerli conoscere meglio come persone. Pregate che la Parola di Dio continui a operare nel cuore dei numerosi bambini che siamo riusciti a raggiungere nei nostri campi.
2. Vicino alla meta
John e Judy Pex, Ostello Shelter e comunità messianica, Eilat
Durante le festività ebraiche in primavera e in autunno, montiamo sempre la nostra tenda sulla spiaggia e condividiamo la vita e la nostra fede con le persone di passaggio. Ora sono alle porte le festività autunnali e la difficoltà per noi sta nel fatto che John ha il piede ingessato per uno strappo del tendine di Achille. Con l’aiuto di amici e volontari e con l’atteggiamento positivo di John dovremmo riuscire ugualmente a svolgere questo servizio. Pregate che possano svilupparsi delle buone conversazioni sulla fede in Jeshua. Pregate anche per S. e J., due giovani uomini che quasi ogni giorno partecipano al nostro studio biblico. S. ha frequentato per sei anni una yeshivah, una scuola del Talmud. Quando poi in città ha visto in più posti l’adesivo che indicava il sito web „Yeshua.org <http://yeshua.org/>“, si è incuriosito. Anche se ha strappato tutti gli adesivi che ha incontrato, alla fine è andato sul sito. Il messaggio lo ha toccato e così si è messo in contatto con i suoi autori. Come gesto simbolico ha smesso di indossare la kippah. Ma non è ancora un seguace di Jeshua. J. ha servito sia nell’esercito olandese che in quello israeliano. Sta cercando la verità ed è vicino alla decisione di affidare la sua vita a Jeshua. Preghiamo che altri Israeliani vengano alla fede in Jeshua e nella nostra chiesa.
3. Campi per bambini
Fadi Ramadan Hanna, Unione per l’Evangelizzazione dei Bambini (UEB), Nazareth
A luglio abbiamo svolto due campi per bambini in collaborazione con delle chiese locali. La prima era a Eilaboun. Vi hanno partecipato cinquantacinque bambini di cui otto hanno affidato la propria vita a Gesù. Poi siamo stati a Kfaryasif. A questo campo hanno partecipato ottanta bambini e anche lì otto hanno invitato Gesù nella loro vita. Sempre a luglio, con tre altri campi sono stati raggiunti altri cento bambini con il messaggio di Dio. Ad agosto abbiamo potuto svolgere il campo estivo annuale in collaborazione con il „Nazareth Hospital“ cristiano. Vi hanno partecipato settanta bambini di cui cinque hanno creduto in Gesù. Lodiamo Dio per la sua opera durante l’estate! Pregate che i bambini crescano nella fede.
4. Aiutare i bisognosi
Meno Kalisher, Comunità messianica Jerusalem Assembly
Per quanto ci è possibile, cerchiamo di aiutare i bisognosi nell’ambiente in cui viviamo. Così il 23 agosto, quando avevamo appena iniziato la nostra scuola biblica estiva, è entrata nei locali della nostra comunità una donna verso la fine della gravidanza con i suoi tre bambini piccoli e un foglio in mano. L’appunto era stato scritto da un’assistente sociale che ci ha chiesto di aiutare la famiglia. La donna viene dall’Eritrea. Suo marito è in prigione. Era veramente alla fine della gravidanza perché nel frattempo ha partorito. Le abbiamo dato un pacco con dei viveri e abbiamo subito accolto i suoi figli al nostro campo per i bambini. Speriamo che la famiglia continui a frequentare la nostra chiesa e conosca e accetti Jeshua. Poche ore dopo è arrivata una donna sudanese che ci ha chiesto aiuto perché non era in grado di pagare l’affitto. Suo marito sta scontando una pena di diversi mesi in prigione per violenza domestica. I suoi figli hanno già partecipato al nostro campo. L’aiuteremo a pagare l’affitto finché il marito ritornerà in libertà. Pregate anche per questa famiglia.
5. Link della settimana
Gli scavi di Cesarea sul Mar Mediterraneo