Mail di preghiera e informazione della amzi associazione per la testimonianza messianica a Israele amzi, 14. settembre 2015

1. Nel Giordano

2. Ritorno fra le braccia di Dio

3. Molti figli

4. Giorni del timore

5. Link della settimana

1. Nel Giordano

Rachel Netanel, Beth Netanel, Gerusalemme

Moshe è un mio conoscente di lunga data che ancora non ha affidato la vita a Jeshua ma continua a invitarmi perché io racconti della mia fede ai suoi amici e conoscenti. Questa volta ha organizzato una gita con trenta suoi studenti al Giordano, al luogo dove si dice Giovanni Battista abbia battezzato Jeshua. Mi ha chiesto di parlare ai giovani e io ho accettato volentieri il suo invito. Ho spiegato al gruppo come Jeshua ha ricevuto lo Spirito Santo in questo luogo, vicino al posto in cui Giosuè attraversò il Giordano per entrare nella terra promessa. Dio ha promesso il suo Spirito non solo al suo popolo ma a tutti gli uomini che credono in lui. Siamo poi entrati nel fiume e ho spiegato agli studenti il significato della parola “Giordano”. In ebraico “Giordano” deriva dalla parola “scendere”. Nella Bibbia leggiamo di Naaman, un capo dell’esercito del re di Siria, che desiderava essere guarito dalla lebbra. Il profeta Eliseo gli ordinò di scendere al Giordano e di immergersi nelle sue acque, un’azione che per il siriano rappresentava un’umiliazione. Doveva scendere, umiliarsi, per essere guarito. Pregate per questi giovani, che la Parola di Dio tocchi il loro cuore.

2. Ritorno fra le braccia di Dio

Alon Grimberg, Corso di discepolato Lech Lecha

Siamo in piena preparazione del ventesimo corso di discepolato Lech Lecha. Al diciannovesimo corso hanno partecipato sedici persone, un gruppo numeroso come mai prima. Secondo il numero delle prenotazioni ricevute finora, quest’anno ci saranno probabilmente altrettanti partecipanti. Lodiamo Dio che in Israele il numero di giovani adulti pronti a investire tre mesi per concentrarsi completamente su Dio sia in crescita. Il modulo di prenotazione al corso comprende anche una domanda sulle motivazioni che spingono i candidati a iscriversi. Una giovane donna scrive: „Sono cresciuta in una famiglia in cui si crede in Jeshua. Ma è sempre stata la fede dei miei genitori e non la mia. Negli ultimi tre-quattro anni ho vissuto completamente ‚nel mondo’. Ho ignorato Dio e la voce della mia coscienza e sono caduta così in basso che sembrava impossibile potessi rimettermi in carreggiata. Ma Jeshua mi ha chiamata a sé. Mi ha chiesto di lasciarmi tutto alle spalle e di tornare a lui e dalla mia famiglia che mi aspettava a braccia aperte. Ho ubbidito. Questo è successo tre settimane fa …“ Pregate per i partecipanti, che la loro fede si approfondisca.

3. Molti figli

Munir Kakish, Comunità evangelica e orfanotrofio “Vita Nuova“, Ramallah

Quando ho risposto al telefono, ho sentito una voce che diceva: “Ciao papà, sono io, tuo figlio David.“ Sono rimasto un po’ confuso perché ho un figlio che si chiama David ma quella certamente non era la sua voce. “Sono David di Abud.“ – Ora sapevo chi era all’altro capo del telefono! David è effettivamente uno dei miei “figli” cresciuti all’orfanotrofio “Vita Nuova“. Venne da noi da un piccolo villaggio ed era rimasto molto indietro nella formazione scolastica. Non aveva nessuna voglia di studiare e neppure di provarci. Grazie all’amore e alla cura dei “genitori” dell’istituto e degli educatori era in seguito diventato un alunno diligente. Ora è sul punto di portare a termine i suoi studi: che grande incoraggiamento! Se vediamo le difficoltà che i nostri ragazzi incontrano a scuola, è davvero una bella testimonianza quando sviluppano un buon carattere e finiscono gli studi. Pregate con noi che questi giovani uomini crescano nella fede. Sono la voce della cristianità nel mondo arabo e, al giorno d’oggi, è una cosa pericolosa. Pregate che Dio li protegga e che protegga il nostro lavoro a Ramallah.

4. Giorni del timore

David Davis, Comunità messianica Karmel, Haifa

Da secoli gli ebrei definiscono i dieci giorni fra Rosh HaShana (Capodanno, biblicamente la festa dello shofar, che quest’anno cade il 14 settembre) e Yom Kippur (Festa della riconciliazione, 23 settembre) i „giorni del timore“ (o dell’espiazione). Sono giorni di pentimento, di ascolto della voce di Dio, di studio biblico, preghiera e digiuno. Il suono delle trombe (in realtà del corno del montone, shofar) sta per la voce di Dio che ci avverte, ci chiama o ci esorta alla partenza. Durante i giorni del timore ci invita a esaminarci davanti a Dio. A ciò segue il giorno della riconciliazione, la più solenne delle feste ebraiche. Per 24 ore Israele si ferma. Non ci sono quasi macchine in giro per le strade, molte persone digiunano. Chi crede in Jeshua si rallegra dell’opera di espiazione e riconciliazione che il Signore ha compiuto sulla croce. Pregate con noi che in questi giorni lo spirito di Dio riveli la verità a molte persone, per esempio tramite il video sul capitolo 53 di Isaia „Il capitolo proibito“ (vedi link della settimana).

5. Link della settimana „Il capitolo proibito della Bibbia ebraica“ (ebraico con sottotitoli in inglese)

http://www.amzi.org/

https://youtu.be/tHf82EyaJEU