Gerusalemme è l’unico modello di democrazia che sa come si combatte il terrorismo. Consigli pratici (il bando dell’incitamento) e anche culturali: “In Europa i barbari usano la tolleranza per distruggere la tolleranza”

di Giulio Meotti Roma.

“Come si fa, di fronte alla sfida di combattere nemici interni ed esterni, a non abbandonare l’impegno per una società florida e sana?”. Per il professor Dan Schueftan, scienziato politico fra i più stimati in Israele, è questa la sfida che ha di fronte la Francia post 13 novembre e quella con cui convive Israele fin dal 1948. Ovvero come può una democrazia liberale convivere con la minaccia del terrorismo islamico e uscirne vincente, minimizzando le perdite. Gerusalemme è l’unico modello positivo di paese occidentale alle prese con il jihad. “Lo Stato ebraico è tutto qui, guardate quello che Israele ha fatto negli ultimi settant’anni”, dice al Foglio Schueftan, che ha anche tenuto lezioni all’esercito israeliano e che ha lavorato come consigliere prima di Yitzhak Rabin e poi di Ariel Sharon. “Israele ha costruito se stesso mentre fisicamente lottava contro gli stati arabi e i terroristi devoti alla sua distruzione”.

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