Cronaca di Alessandro NasiUn tesoro nascosto da quasi 800 anni negli archivi di una delle più piccole comunità ebraiche d’Italia e che rischiava di andare perso per sempre. Adesso però, dopo le sapienti cure di Amedeo Spagnoletto, è pronto a tornare a casa. La settecentesca sinagoga di Biella, nell’antico quartiere del Piazzo, domenica riabbraccerà il suo «sefer Torah», il rotolo in lingua ebraica ashkenazita sul quale è trascritto il Pentateuco, che uno studio con il Carbonio 14, fatto dall’Università dell’Illinois, fa risalire all’anno 1252. Sarebbe il più antico del mondo, tra quelli ancora in uso nelle funzioni religiose. Solo il rotolo sacro trovato nel 2013 nella biblioteca di Bologna può essere paragonato a quello della comunità biellese, «ma c’è una grossa differenza – spiega il maestro Spagnoletto, l’unico ad aver ricopiato un nuovo sefer Torah negli ultimi 150 anni -: quello trovato a Bologna è incompleto, inutilizzabile, mentre quello di Biella è integro, ancora perfetto dopo 800 anni. Dopo il restauro, da domenica, la comunità biellese potrà usarlo con continuità. Ho capito subito che poteva avere un grande valore, ma neanche io pensavo di avere tra le mani un simile tesoro. E pensare che era chiuso in un archivio tra i volumi ormai inutilizzabili».
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