Analisi di Marco Valerio Lo Prete
Roma.
Sostenne il filosofo Karl Popper, nel suo libro “La società aperta e i suoi nemici” del 1945, che “forse la causa più potente di dissoluzione della società chiusa fu lo sviluppo delle comunicazioni marittime e del commercio. L’intimo contatto con altre tribù è destinato a minare il senso di necessità col quale vengono considerate le istituzioni tribali; e il commercio, l’iniziativa commerciale, risulta essere una delle poche forme in cui può affermarsi l’iniziativa e l’indipendenza individuale, anche in una società nella quale prevale il tribalismo”. Questo dunque a proposito del passaggio da una “società chiusa” a una “aperta”. Dopodiché, prendendo in considerazione le sole società aperte europee, il loro grado di apertura nel corso della storia è aumentato più rapidamente proprio lì dove c’è stato maggiore sviluppo “delle comunicazioni marittime e del commercio”, associato spesso con una maggiore presenza di cittadini di fede ebraica.
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