È ora di permettere ad Israele di insegnarci a come proteggere i nostri cittadini Bruxelles – Il 22 marzo 2016 rimarrà nella storia come un punto di svolta per la capitale dell’unione europea, facendo capire cosa significhi vivere sotto la minaccia quotidiana di un attacco terroristico. È stato il giorno in cui 32 persone innocenti hanno perso la vita ed altre centinaia sono rimaste ferite in quello che è stato descritto come il più grande attacco terroristico a Bruxelles, dalla fine della seconda guerra mondiale. Moltissimi sono stati scossi vedendo la capitale dell’UE perdere il suo senso di sicurezza.
Quando il terrore colpisce il cuore dell’Europa ci dimentichiamo facilmente che questa è la realtà quotidiana in cui vive la popolazione ebraica sin dalla fondazione dello stato d’Israele nel 1948. I nemici di Israele sono anche i nemici giurati delle nostre società pluralistiche ed aperte dell’occidente. È tempo di prendere una posizione tutti insieme contro le forze malvage dell’Islam radicale e contro l’estremismo che cerca di minare ciò che abbiamo di più caro.
In questo momento così tenebroso di paura e terrore Israele è venuto ancora una volta in nostro aiuto. Solo poche settimane prima dell’attentato i servizi segreti israeliani avevano messo in guardia le autorità aeroportuali belghe sulla scarsità delle procedure di sicurezza all’aeroporto Zaventem. A breve tutti gli aeroporti europei seguiranno le stesse procedure di sicurezza dell’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, in cui tutti devono passare un controllo di sicurezza prima di entrare nell’area aeroportuale.
L’Europa può imparare da Israele. La nostra conferenza “Rinnovare la collaborazione tra Europa ed Israele”, il prossimo giovedì 21, non poteva essere più attuale. Per maggiori dettagli scriveteci a info@ec4i.org. Le registrazioni si chiudono l’8 aprile.
Aiutateci a fortificare la nostra base di Bruxelles dopo gli attentati! Bruxelles – Come organizzazione cristiana a favore di Israele, consideriamo gli attacchi terroristici nella capitale belga come una sveglia per la chiesa nel mondo affinché preghi per l’Europa e le sue istituzioni politiche site a Bruxelles. Non è mai stato così importante essere delle sentinelle sulle mura e la nostra reazione immediata è quella di pregare nella nostra base, che si trova ad un passo dal parlamento europeo.
Vi unirete a noi in preghiera ed economicamente per rendere sicura la nostra sede strategica e per continuare nella preghiera? Potrete trovare le informazioni sul come fare qui http://ec4i.us12.list-manage.
Si ufficializzano, a Washington, gli amici americani di ECI Washington DC – Nel momento in cui l’antisemitismo rialza la sua orribile testa ed in cui l’Iran continua nella sua minaccia di annientare Israele, è importante stare uniti con i paesi oltre Atlantico nel sostegno ad Israele ed al popolo ebraico.
Oggi Bruxelles rappresenta il ground zero in questa battaglia contro l’odio verso gli ebrei. Sin dal suo inizio nel 2003, ECI è stata a fedelmente a fianco del popolo ebraico e di Israele presso le istituzioni europee. Per rafforzare la cooperazione tra gli amici di Israele in Europa e negli USA, ECI ha lanciato una nuova iniziativa, “gli amici americani di ECI”, per offrire agli amici oltre oceano un’opportunità di avere un impatto in Europa, schierandosi al fianco di ECI in questa battaglia contro l’antisemitismo e l’odio per Israele. La nuova organizzazione è stata formalizzata in un incontro tenutosi a Washington, venerdì 18 marzo, è sarà pubblicizzata nella prossima estate. Le organizzazioni cristiane aiutano oggi Israele in molti modi. La nostra chiamata è quella di alzare una voce in sostegno di Israele in tutto il mondo, avendo Bruxelles come nostro punto centrale, ma estendiamo anche il nostro lavoro nel quartier generale delle Nazioni Unite a New York. Diamo il benvenuto al sostegno ed alla collaborazione delle chiese americane, delle organizzazioni e dei singoli individui. Contattate *Faith Collins Childress* per maggiori informazioni, inviando una email a faith.collins@ec4i.org ECI incontra i nuovi partner alla conferenza annuale dell’AIPAC Washington –
Un piccolo gruppo di ECI, per la prima volta, ha assistito alla conferenza annuale dell’AIPAC (Comitato degli Affari Pubblici America-Israele), che ha riunito più di 18.000 attivisti, giunti a Washington, per ascoltare oratori ed esperti dare i propri consigli su come difendere meglio lo stato d’Israele. Il debole accordo sul nucleare iraniano e la crescita del movimento per il boicottaggio sono stati i due soggetti principali affrontati nella conferenza, alla quale hanno partecipato anche i principali candidati alla Casa Bianca. Nella comunità internazionale a favore di Israele, molti sono preoccupati per la situazione europea e stanno cercando dei modi per essere coinvolti. Visto che le minacce alle comunità ebraiche ed allo stato d’Israele diventano sempre più concrete è importante che le organizzazioni cristiane e quelle comunque a favore di Israele trovino un modo per stare unite. Partecipando alla conferenza AIPAC, ECI ha potuto incontrare i nuovi amici e collaboratori provenienti da tutto il mondo, che rappresentano un’opportunità per espandere ulteriormente il nostro lavoro. /Nella foto, da sinistra: Tomas Sandell, Faith Collins Childress ed il parlamentare europeo Lars Adaktusson/
I leader apostolici europei sostengono Israele Oslo – Nello sforzo per raggiungere i leader delle chiese europee con il messaggio a favore di Israele, il direttore e fondatore di ECI, *Tomas Sandell*, è stato l’oratore principale al terzo Vertice Apostolico Annuale ad Oslo, il 29 marzo scorso. Il coordinatore di questa rete europea di leader, *Jan-Aage Torp*, ha preso un aperto impegno a stare con Israele nel momento in cui molti altri leader di chiesa hanno scelto di stare in silenzio, o hanno addirittura girato le spalle allo stato ebraico. Il messaggio di ECI è stato accolto bene ed i leader hanno affermato che è necessario appoggiare Israele ed il popolo ebraico in un modo tangibile, poiché il futuro degli ebrei in Europa è a rischio e lo stato ebraico viene demonizzato a livello internazionale. “La questione non è quello che si sarebbe dovuto fare negli anni 30, quando c’era la caccia all’ebreo, ma piuttosto quello si deve fare oggi per evitare che la storia si ripeta” ha detto Sandell ai delegati. Molti leader hanno risposto al messaggio ed espresso il proprio interesse ad essere coinvolti e a scoprire di più riguardo ad ECI. Un leader di origine iraniana ha chiesto pubblicamente perdono per le minacce di morte che il suo governo rivolge ad Israele. Ha detto: “Il popolo iraniano ama Israele. La mia è la nazione di *Daniele*, *Ester* e *Mardocheo*. Israele e Persia (oggi Iran) sono collegate”. Poi ha proseguito ricordando ai presenti il fatto che le nazioni europee hanno sostenuto *Khomeini* e la rivoluzione iraniana nel 1979, fatti che oggi hanno portato al radicalismo ed al terrorismo islamico. La conferenza ha provato l’importanza dell’unità dei leader cristiani nella sfera pubblica perché si assumano le proprie responsabilità per il futuro del nostro continente e del mondo intero. I delegati hanno ammesso che l’Europa può solo ricevere delle benedizioni se si sceglie di sostenere Israele. La Norvegia: l’antico nemico ora è un amico di Israele Oslo
– La Norvegia è un piccolo paese nel nord dell’Europa, considerato a livello umanitario, una superpotenza. Oslo non è solo il centro di una ricchezza dovuta al petrolio, ma anche la sede del Premio Nobel per la Pace. Il primo Segretario Generale delle Nazioni Unite è stato il norvegese *Trygve Lie*, e la lista delle personalità potrebbe andare avanti. La Norvegia, però, è stata una dei peggiori nemici di Israele per molti anni. La cosa è cambiata nell’ottobre del 2013, quando è stato eletto un nuovo governo, composto dal partito conservatore e dal partito progressista. I leader di questi due partiti si sono autoproclamati amici di Israele. Nel maggio del 2014 l’allora presidente israeliano *Shimon Peres* era stato invitato e ricevuto dal re di Norvegia il quale chiese ufficialmente perdono per la passata animosità norvegese contro Israele ed il popolo ebraico. Molti considerano che il discorso del re sia stato un punto di svolta che ha segnato una nuova positiva stagione per le relazioni tra i due stati. Ma il cambiamento è cominciato già prima, quando i cristiani norvegesi si sono assunti le proprie responsabilità verso lo stato d’Israele. Nel dicembre del 2013 una grande delegazione di leder cristiani visitò la Knesset, a Gerusalemme, per chiedere perdono pubblicamente riguardo agli accordi di Oslo, i quali posero la base per la divisione della terra di Israele. La visita fu criticata da alcuni cristiani in Norvegia, ma fu ben accetta dal parlamento e dall’opinione pubblica israeliana. Il movimento di base tra i leder cristiani ha preparato la via a questa nuova epoca per le relazioni israelo-norvegesi.
Ci sono molti eroi silenziosi tra i cristiani di Norvegia, che si alzano a favore di Israele negli ambiti pubblici e nelle loro chiese locali. Un pastore ha raccontato la seguente storia: “La chiesa di cui ero pastore, e che per un tempo è stata la più grande della nazione, era sul punto di chiudere. È stato allora che mi fu chiesto di prenderla in mano. Come prima cosa ho piazzato la bandiera d’Israele sul palco, al fianco di quella norvegese. Oggi stiamo di nuovo crescendo e presto dovremo cercare un altro edificio perché siamo aumentati oltre ogni previsione. Benedire Israele ha sempre fatto parte della nostra teologia, ma in qualche modo, lungo il cammino, l’abbiamo dimenticato ed a quel punto abbiamo cominciato a decrescere. Quando benediciamo Israele, noi veniamo benedetti”. ECI vuole essere un ministerio che unifica i cristiani e le chiese che vogliono benedire Israele, in Europa e per il mondo. Lo facciamo sostenendo le persone in ruoli di governo e parlando a favore di Israele nelle istituzioni internazionali.