Mail di preghiera e informazione della amzi

associazione per la testimonianza messianica a Israeleamzi, 28 giugno 2016

1. Le difficoltà spingono alla ricerca

2. Annuncio del messaggio nei luoghi descritti nella Bibbia

3. Un cammino lungo

4. Presso il Mar Morto

5. Link della settimana

1. Le difficoltà spingono alla ricerca

Rachel Netanel, Beth Netanel, Gerusalemme

Un responsabile messianico mi ha chiesto di incontrare la direttrice di una scuola di Gerusalemme che vuole conoscere meglio Jeshua. L’ho invitata al Beth Netanel e abbiamo parlato a lungo. Ha cinque figli di cui uno è morto di cancro un anno fa, all’età di 28 anni. Per lei è molto importante trovare una risposta alla domanda del perché il figlio sia morto. Ho subito iniziato a spiegare che Dio non vuole la morte. Ho raccontato del giardino dell’Eden e del peccato di Adamo ed Eva. La morte è una conseguenza del peccato e non perché Dio la vuole. Egli desidera che viviamo con lui in eterno. Lui non è un Dio della morte ma della vita. Ci ama a tal punto da aver mandato il suo unigenito Figlio sulla terra per perdonare i nostri peccati perché possiamo avere la vita eterna. Abbiamo parlato e pianto insieme. Alla fine mi ha abbracciato forte e mi ha detto di provare un senso di pace. Prima di tornare a casa l’ho invitata a venire con il marito a una cena del Shabbat con me e mio marito Gilad. Quando sono venuti, suo marito ha parlato della morte del figlio e di come, da quando è successo, stanno cercando Dio. Lo hanno cercato nell’ebraismo religioso ma non lo hanno trovato. Ho parlato loro di Jeshua e Gilad ha dato loro la sua testimonianza di fede. Ha spiegato che ci sono molti parallelismi fra la vita di un cattolico religioso, come lui l’ha conosciuto, e quella di un ebreo religioso. C’è una grande differenza fra religione e fede. I nostri ospiti erano contenti di sentirlo perché desideravano conoscere Dio ma non potevano accettare la religiosità. La moglie ha poi detto di voler fare un anno sabatico per studiare la Bibbia, incluso il Nuovo Testamento. Pregate che troviamo il posto migliore per lei, in cui farlo.

2. Annuncio del messaggio nei luoghi descritti nella Bibbia

Israel Pochtar, Comunità messianica Beth Hallel, Ashdod

La nostra gita a Gerusalemme per Shavuot, con 350 persone che non conoscevano ancora Jeshua, è stata impressionante. La predica ha parlato al cuore della gente, tanto che a volte hanno persino battuto le mani. Quando li abbiamo invitati a chiedere a Jeshua di entrare nella loro vita, 250 ospiti si sono alzati e si sono uniti alla preghiera. In seguito abbiamo offerto a tutti di pregare per la loro guarigione e altri soggetti di preghiera. La reazione è stata incredibile: 300 persone sono venute avanti. Molti di loro sono stati guariti. In seguito ci siamo messi in cammino per visitare i vari luoghi biblici: il giardino di Gethsemane, la casa di Kaifa, il Monte degli Ulivi. In ogni luogo abbiamo raccontato ciò che Gesù ha detto e vissuto in quel posto. Anche questo ha colpito molto gli ospiti. Crediamo che Dio abbia iniziato la sua opera nei loro cuori. Continueremo a seguirli e offriamo loro la possibilità di frequentare un corso Alpha.

3. Un cammino lungo

Dov Bika, Centro Aviv per tossicodipendenti, Tel Aviv e Beersheva

Alexander è uno degli uomini che partecipano al nostro programma. Lui racconta: „A quattordici anni sono venuto in Israele insieme con i miei genitori. A scuola ho avuto difficoltà a causa della lingua ebraica che non conoscevo bene. Così ho iniziato a passare il tempo in strada perché i miei genitori lavoravano molto e non avevano quasi tempo da dedicarmi. A15 anni ho provato Ecstasy e ho continuato a consumare questa droga per due anni. Poi ho iniziato a interessarmi allo sport e non ho più preso la droga. Quando ormai ero già andato a vivere per conto mio e avevo trovato un posto di lavoro, ho conosciuto un senzatetto eroinomane. Con lui anch’io ho iniziato ogni tanto a procurarmi dell’eroina e a inalarla. Sono andato avanti così per 15 anni finché un amico mi ha proposto di visitare il centro ‚Aviv’ a Tel Aviv, in cui dei cristiani si curano dei senzatetto dando loro cibo e assistenza medica. Dato che a causa del mio consumo di droga avevo alcuni ascessi infiammati, sono andato. Con mia sorpresa vi ho incontrato Elijah, un buon amico che avevo pensato morto. Mi ha raccontato cosa gli era successo e che ora crede in Jeshua. Ciò che mi ha detto mi ha convinto. Sembrava stare veramente bene. Anch’io volevo quella vita! Gli ho chiesto di portarmi in un centro di recupero cristiano e ormai sono qui da un mese e ho già sperimentato un cambiamento incredibile. Voglio rimanere in riabilitazione e diventare un discepolo di Jeshua. Ho paura di fallire ma spero che Dio mi aiuti. Chiedo a tutti quelli che leggono la mia storia di pregare che Dio mi dia la forza. Grazie tante!“

4. Presso il Mar Morto

Comunità messianica Chasdei Jeshua, Arad

Arad è a soli 25 minuti dal Mar Morto. Un gruppo della nostra chiesa va in quelle spiagge ogni quindici giorni per distribuire Bibbie agli interessati. Un collaboratore racconta: „Quando camminiamo lungo la spiaggia, incontriamo spesso o un atteggiamento di netto rifiuto o di apertura. Dato che siamo convinti che il tempo in cui possiamo distribuire delle Bibbie è limitato, andiamo in spiaggia ogni due settimane. Di solito è una piccola parte dei bagnanti che accetta la Buona Novella e di solito sono persone di lingua russa ma talvolta anche ebrei o arabi. Di recente un uomo ci ha portati all’ombra del suo ombrellone e ci ha spiegato che è un errore credere in Jeshua. Dopo aver lasciato il suo gruppo, siamo stati accolti positivamente da altri; si sonopersino avvicinate delle persone a chiederci una Bibbia. Quando i critici hanno visto la scena, hanno taciuto. Preghiamo per tutte queste persone.“

5. Link della settimana

Come Suzie, un’ebrea israeliana, ha conosciuto Jeshua

http://www.amzi.org/

https://youtu.be/2Hw9bHz9-C4

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