Qualche tempo fa mia moglie Paola ricevette una telefonata dalla Moldova era Shimon Pozdirca
il rabbino messianico della comunità di Chişinău. L’anno scorso, come avrete letto in un mia
relazione su questo sito, avemmo modo di partecipare all’incontro spirituale dello Shabbat
molto allegro ricco di lode e adorazione, con bandiere d’Israele che sventolavano da tutte le
parti, nella chiesa messianica di Chişinău, ma purtroppo il rabbino era assente per un suo
viaggio in Israele. Quindi dopo la telefonata con Paola lo contattai via Skype ed ebbi la gioia di
conoscerlo personalmente. Mi disse che a luglio avrebbe avuto un viaggio missionario nelle
varie chiese in Europa e che verso fine luglio sarebbe passato per Padova. Bene gli dissi, ti
accoglieremo molto volentieri, così avrò modo di presentarti anche il presidente di EDIPI Ivan
Basana e la sua chiesa. Circa due settimane fa ricevetti una email da Shimon dicendomi che si
sarebbe fermato, mordi e fuggi per un giorno a Padova, e mi chiese se qualcuno poteva ospitare
lui ed altri tre fratelli spirituali. Ovviamente quattro persone non tutti possono ospitarle,
almeno in un modo dignitoso, io compreso, quindi decidemmo di sistemarli in un albergo per
due notti come nostri ospiti. Shimon era assieme ad un pastore di una grande chiesa Sherbakov
Oleg e una coppia di fratelli in Cristo. Quindi d’accordo col past. Ivan decidemmo l’incontro nel
giorno dello studio biblico il martedì sera 26 luglio. L’accoglienza della chiesa di Ivan é stata
naturalmente molto calorosa in un clima completamente ebraico, sia per la bandiera che per la
menorah che per ogni altra cosa che richiamava Israele. Fece accomodare il rabbino con la sua
bella kippa a fianco di mia moglie che fece da interprete, nonostante dopo molti anni in Italia gli
viene più facilmente l’italiano che il russo. A dire il vero spesso in questi casi si rivolge in russo
con me e in italiano con i russi. Comunque ha saputo tradurre in un modo comprensivo tutto il
discorso, sebbene formato da una terminologia sconosciuta a lei, avendo conosciuto la verità
biblica solo in Italia. Shimon raccontò l’opera della comunità moldavo-ucraina a favore del
movimento messianico, parlando anche delle difficoltà che alcuni ebrei messianici incontrano in
Israele. Peraltro il governo ebraico finanzia l’Aliah ma non permette il proselitismo. Continuò
raccontando dell’opera della grande chiesa evangelica ucraina formata da 1800 persone di cui
1200 seguite dal pastore Sherbakov che Shimon chiama Bishop (vescovo). Cinque comunità
all’interno son formate da tutti ebrei messianici. Poi ci raccontò anche della sua conversione a
Yeshua avvenuta per merito del continuo invito dei genitori a partecipare ad un incontro con la
chiesa. Inizialmente era molto refrattario al cristianesimo, viveva una vita piuttosto mondana
come del resto molti di noi prima della conversione, poi un bel giorno accidentalmente disse di
si ad un invito di sua madre alla chiesa. Pentito per aver involontariamente accettato fu
costretto a mantenere "la parola" e fu proprio da quell’incontro che La Parola lo chiamò
all’opera ovvero Yeshua. Alla fine della testimonianza di Shimon e Oleg ci aspettava un rinfresco
preparato amorevolmente dalle sorelle della chiesa. Lo scopo dell’incontro é stato anche quello
di fare il punto della situazione, mettendo al corrente Shimon, del lavoro di stampa e
pubblicazione che stiamo portando avanti del libro in italiano della biografia di Joseph
Rabinowitz. Fu il primo ebreo dell’era moderna a darsi da fare per evangelizzare Yeshua ad altri
ebrei, muovendo non pochi scandali. Rabinowitz nacque proprio in un piccolo borgo della
Moldova il paese di Shimon e di mia moglie. Anzi visse parecchio tempo anche a Rezina un
paese dove ora vive una sorella di Paola. Voglio concludere la mia breve relazione nella
speranza che questo nostro libro di prossima pubblicazione, possa avvicinare molti ebrei italiani
al Nuovo Patto, nella viva speranza che molti ebrei di tutto il mondo riconoscano presto Yeshua
adempiendo alla profezia di Zaccaria 12:10. Questo porterà grandi benedizioni a noi cristiani
gentili ricordando le famose parole di Paolo in Romani 11:12-15.
Roberto Tiso
Martedì scorso abbiamo avuto il piacere di ricevere due fratelli ebreo messianici provenienti dalla Moldavia. Innanzitutto è stata per me una grande sorpresa scoprire la varietà geografica dell’ex unione sovietica; il che dimostra la mia grande ignoranza, non solo geografica ma anche storica. Abituata ancora a vedere la Grande Russia come un unico enorme blocco continentale, dimentico il grande numero di regioni nonché lingue e culture differenti che ne fanno parte. La Moldova è una repubblica racchiusa tra Ucraina e Romania, senza sbocco sul mare. Proprio in questa regione 135 anni fa il movimento messianico nasceva in Europa. Shimon ed Oleg, i nostri due interlocutori della serata di martedì, coadiuvati da Paola Tiso che ha tradotto per noi; ci hanno spiegato come Rabinovich, rabbino ebreo chassidico si sia convertito a Gesù Cristo. La seconda sorpresa è stata apprendere come in questa regione ebrei e cristiani vivessero a stretto contatto; senza ghetti, gli ebrei erano ben inseriti nel tessuto sociale e aperti alle comunità di credenti cristiani. Rabinovich ricevette il nuovo testamento da un amico protestante e poi ebbe la grande rivelazione durante un viaggio in Israele, sul monte degli Ulivi. La terza sorpresa di questo martedì particolare é stata sapere che i credenti che più si sono prodigati nell’area in questione sono stati i luterani! Mai avrei pensato che proprio da dei seguaci di Lutero, che certamente non amava gli ebrei , Dio facesse sorgere un popolo che amava Israele e i suoi figli. Le chiese di Shimon e Oleg sono l’eredità del lavoro di intercessione ed evangelizzazione di questi nostri fratelli…che hanno attraversato le onde della storia: dalla Rivoluzione Russa, l’annessione all’URSS, la Seconda Guerra Mondiale, le persecuzioni comuniste e naziste…ma il Signore li ha portati fino ad oggi. Ci raccontavano che già in ghetto a Varsavia durante l’occupazione nazista esistevano circa 2000 ebrei messianici. (Altra sorpresa) e che in tutta Europa se ne potevano contare 250.000. (Incredibile). Ora le chiese messianiche, cioè composte da soli ebrei convertiti a Cristo sono 5 e ce ne sono altre 25 di credenti che operano in comunione con le prime cinque per il compimento del Regno di Dio. Ci hanno detto che trovano “l’occidente” molto più chiuso rispetto l’Europa Orientale. Loro collaborano con molte denominazioni diverse, anche con i cattolici. Gli ebrei convertiti non si definiscono solo con il termine “messianico” ma anche con la parola “cristiano” mentre nell’Europa occidentale e negli Stati Uniti non è così. Il punto centrale della loro predicazione é il vangelo di Cristo, e l’opera dello Spirito Santo…seguono le indicazioni paoline di atti degli apostoli per fondare le loro comunità; mentre danno minor importanza (stranamente…altra sospresa)…all’Aliya. Non ostacolano chi la vuole fare, anzi vengono aiutati e sostenuti ma sanno che operare in territorio israeliano è difficile come Chiesa…dato che viene richiesta la firma sul patto di non proselitismo. (Cosa che edipi non ha mai fatto). Osservano tutte le festività ebraiche, come prescritto dalla Legge ma non vivono sotto la Legge. Verso fine serata Shimon ci ha raccontato come si è convertito. La cosa mi ha divertita perchè mi ha ricordato un pò la mia esperienza. La sua famiglia si è convertita prima di lui. I suoi genitori insistevano affinché un giorno partecipasse ad un incontro. Shimon recalcitrava, eludeva il discorso, tergiversava, posticipava…era sempre cortese ma dentro di sé sapeva che non ci sarebbe mai andato.. Non voleva arrivare a una rottura…ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto rispondere un no categorico in maniera decisa e molto poco cortese…e così all’ennesima richiesta di sua madre…Shimon su tutte le furie le rispose…”si!!” (Con sua gigantesca sorpresa…quel si sapeva che non veniva da lui…)…il resto è storia! la serata è terminata con un allegro conviviale e il dono di un’offerta da parte della chiesa “The New Thing” oltre a due copie del libro di Rinaldo Diprose “Isarele e la Chiesa”(in inglese) e due DVD di “5 Minuti” regalati dalla regista Deborah Brown con il progetto di sviluppare il suo ministerio anche in Moldova: infatti il figlio di Shimon vorrebbe fare il regista per produzioni evangelistiche.
Raffaella Fabris
da sinistra (foto sopra): Ivan e Andie Basana, Shimon Pozdirca e OLeg Shcherbakov