Il primo ministro Netanyahu accoglie a Gerusalemme la Coalizione Europea per Israele; per l’Europa, non esiste miglior linea di difesa contro il terrorismo che lo stato d’Israele
Gerusalemme, 15 settembre 2016 – Il consiglio direttivo internazionale della Coalizione Europea per Israele ha avuto l’occasione unica di incontrarsi con il primo ministro israeliano *Benjamin Netanyahu* insieme ad una delegazione di funzionari governativi, durante la settimana dell’incontro annuale del comitato di ECI a Gerusalemme. L’incontro si è svolto nell’ufficio di gabinetto governativo, nel quale il primo ministro ha ufficialmente dato il benvenuto a Gerusalemme ad ECI, ringraziandola a nome dello stato ebraico per tutto l’importante lavoro fatto in Europa ed in tutto il mondo. Parlando inoltre delle comunità evangeliche ha detto: “Siete i nostri migliori amici”. Si è però dichiarato grandemente deluso dell’Unione Europea. Ha affermato che: “Il mondo è drammaticamente cambiato, negli ultimi anni, ma gli unici che sembrano non capirlo sono i leader della UE”. Si tratta di un forte messaggio per l’Unione Europea di Bruxelles che ha recentemente adottato un certo numero di misure volte ad isolare Israele, specialmente in relazione ai territori contesi. “Israele è la linea di difesa migliore per l’Europa contro i gruppi terroristici come l’ISIS ed Al Qaeda. Senza lo stato d’Israele, l’intera area occidentale del Medio Oriente crollerebbe. Il mondo arabo lo capisce mentre l’Europa lo ignora”. Il primo ministro ha riconosciuto che vi sono molti governi amici in Europa e sostenitori di Israele negli incontri bilaterali, ma ogni volta che si tiene il Consiglio Europeo a Bruxelles le loro conclusioni sembrano unanimi ed automaticamente contro Israele. “Ma Israele non è da sola” ha assicurato il primo ministro ad ECI. “Dall’Africa all’America Latina ed all’Asia, un numero crescente di nazioni guarda ad Israele per trovare soluzioni e cooperazione, cercando di trarre beneficio dalle molteplici innovazioni tecnologiche israeliane e di investire nella sua dinamica economia”. Il consigliere alla sicurezza *Jacob Nagel* ha detto che “praticamente, ogni giorno, il primo ministro riceve delegazioni governative da ogni parte del mondo”. Prima dell’incontro con il comitato di ECI, il primo ministro ha visto il ministro degli esteri australiano, Julie Bishop, ed il primo ministro olandese Mark Rutte, così come il leader dell’opposizione svedese Anna Kinberg Batra. Durante la sua visita di stato della scorsa settimana in Olanda, ha telefonato personalmente a Roger van Oordt, di Cristiani per Israele, per ringraziare il suo gruppo del sostegno dato. Cristiani per Israele, con base in Olanda, è uno dei fondatori della Coalizione Europea per Israele. Durante l’incontro con ECI, il primo ministro ha parlato dell’importanza del sostegno ad Israele da parte dei cristiani. Ha poi proseguito ringraziando ECI per tutto il suo lavoro presso l’unione Europea di Bruxelles e presso le Nazioni Unite di New York dove il Forum per la Diplomazia Culturale di ECI e la rappresentanza permanente israeliana hanno lavorato insieme per promuovere la richiesta di riconoscimento di una festività ebraica. Nella 71° sessione dell’Assemblea Generale, il 13 settembre, da quando esiste l’ONU, per la prima volta è stato riconosciuto come festività lo Yom Kippur, il Giorno dell’Espiazione. “Di questo riconoscimento non ha beneficiato solo lo stato d’Israele, ma anche altri 100 stati membri le cui festività sono state altrettanto riconosciute, grazie alla richiesta del riconoscimento di una festività ebraica” ha sottolineato il direttore per gli affari esteri di ECI *Gregory Lafitte*. Nel suo breve discorso, davanti al primo ministro, il direttore e fondatore *Tomas Sandell* ha esposto un sunto della storia di ECI, partendo dalla fondazione nel 2003, come “una coalizione di tutti gli altri”. Questa definizione viene dal discorso fatto da *Elie Wiesel* il quale, ad un incontro della unità di crisi della UE nel 2004, disse di sentirsi l’unico ebreo in Europa che reagiva alla crescita dell’antisemitismo. Si chiese: “Dove sono gli altri?”. Sandell ha affermato: “Può esserci una vociante piccola minoranza in Europa che vive un problema, non solo con la politica del governo israeliano ma anche con la semplice esistenza di Israele, ma noi crediamo di rappresentare una maggioranza silenziosa che condivide i valori ed i princìpi dello stato ebraico. Il nostro scopo è far parlare questa maggioranza. Il nostro messaggio riguardo al movimento BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) è che l’Europa ha molto, e non poco, bisogno di Israele e che Israele non rappresenta il problema, ma la soluzione a molti nostri problemi in Europa ed in Medio Oriente. Non vogliamo solo “tollerare” il popolo ebraico ma vogliamo “celebrare” Israele ed il popolo ebraico che ha contribuito così tanto alla cultura ed alla società europea”. “Non dimenticheremo mai che è stato il suo popolo che ci ha dato le Sacre Scritture ed è una cosa per cui saremo eternamente grati” ha concluso Sandell. Il primo ministro ha espresso la propria grande considerazione della Bibbia. In un incontro della settimana precedente, in concomitanza coll’inizio del nuovo anno scolastico, aveva incoraggiato gli studenti a studiare la bibbia per imparare perché il popolo ebraico era tornado in Israele. Accompagnavano il primo ministro il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jacob Nagel, il vice primo ministro *Michael Oren*, il vice capo del ministero degli affari esteri, presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale, *Orma Mizrahi*, il Consigliere per la politica estera *Jonathan Schachter* ed il consigliere per i Media stranieri *David Keyes*. La delegazione di ECI era composta dal neo eletto presidente di ECI *Tor G Gull*, da quello uscente *Rudolf Geigy* e la moglie *Elizabeth Geigy*, dal direttore e fondatore Tomas Sandell, dal direttore presso le Nazioni Unite Gregory Lafitte e dai membri del comitato direttivo *Bedros Nassanian*, *Harald Eckert*, *Antti Hämäläinen* e *Rick Ridings*. c=746489a0a6>