Questa è la testimonianza di David Lazarus presente a Napoli per il V° Convegno Regionale di EDIPI-Campania

Mi sono trasferito in Israele dagli USA dopo la mia conversione. In questo paese trascorsi i primi anni nel deserto del Sinai (a quel tempo dopo la guerra dei 6 giorni era territorio occupato da Israele) a leggere il Vecchio Testamento. Poi qualcuno mi regalò un Nuovo Testamento e rimasi talmente impressionato della vita di Yeshua che mi portò a ricercare le profezie riguardanti il Messia nell’Antico Testamento. Questi messaggi non furon solo parole per me, ma mi toccarono profondamente e mi rivelarono tutti i miei peccati. Allora invocai l’aiuto di Dio e diedi la mia vita a Yeshua. Condizionato anche dall’educazione ricevuta in famiglia, nutrivo però sentimenti di avversione verso gli Arabi e non avevo mai pensato che io, un credente in Yeshua, potessi esser così malvagio dentro.

Qualche tempo dopo in una conferenza organizzata per giovani credenti Arabi ed Ebrei successe una cosa particolare. Alla sera ci fu un incontro di calcio tra noi, arabi ed ebrei divisi in due squadre. In una fase di gioco un giovane arabo si scontrò violentemente con me. Mi sentii pieno di rabbia e quasi disposto ad ucciderlo e anche questo giovane arabo stava sperimentando lo stesso sentimento di odio. Entrambi avavamo la stessa scelta davanti a noi: potevamo cedere all’odio e all’ira o potevamo perdonare. Il perdono che scegliemmo fece superare l’antico odio reciproco. Lui era cresciuto in una famiglia che odiava gli Ebrei ed era venuto a questa conferenza come passo di fede per superare i sentimenti di avversione e imparare a vivere in accordo e armonia col popolo ebraico. Lo Spirito Santo si manifestò in maniera reale e potente che ci portò a piangere, inginocchiandoci e abbracciandoci per 20 minuti. Questa fu l’esperienza di guarigione più reale che abbia mai sperimentato.

Un fatto analogo capitò qualche anno dopo in Brasile, in una conferenza con più di 2000 persone: il fratello arabo ed io parlammo di come Dio avevesse toccato e cambiato i nostri cuori, dimostrando che è possibile per Arabi ed Ebrei perdonarsi a vicenda e vivere insieme in amore. Al nostro abbraccio lo Spirito Santo scese in quello conferenza e contagiò i presenti portandoli a piangere, ravvedersi, chiedere perdono e a riconciliarsi: alla fine, dopo due ore, i credenti si stavano lavando i piedi a vicenda.

La nostra Nazione ha un’opportunità unica e straordinaria di portare il dono della riconciliazione in altre Nazioni. Un altra esperienza simile l’ebbi quando l’accordo di Oslo fu ratificato (9 settembre 1993), ero tra i tanti che avevamo fiducia in quell’accordo e fui deluso quando svanì. In quel periodo visitando la Giordania con il gruppo di Tom Hess (ministerio che chiama le Nazioni a ravvedersi per i peccati fatti nei confronti di Israele), incontrai un giovane pastore evangelico arabo che aveva fatto il militare nel confine di pattugliamento tra Israele e Giordania, proprio nello stesso periodo in cui faceva anch’io, e proprio lì, il servizio militare. Lui ci parlò con molta onestà di come nel suo cuore fosse radicata l’animosità verso Israele e di come la sua vita intera fosse una reazione di profondo risentimento nei confronti degli ebrei. Gli raccontai allora delle mie esperienza di riconciliazione. Pensate! ero il primo ebreo che lui avesse mai visto prima e aveva capito che non poteva più odiarmi. Le lacrime versate in quel momento stavano guarendo la nostra terra, purificandoci e rinnovando la fratellanza di Isacco e Ismaele, e quella di Giacobbe ed Esaù.

In quegli anni inizia il ministero pastorale con mia moglie Michaella a Jaffa-Tel Aviv nella storica congregazione messianica di Beit Emannuel, che rappresenta un punto di riferimento e crescita di tutti i giovani ebrei messianici d’Israele e dai quali sono nate altre congregazioni. Nel settembre 2006 abbiamo stretto un gemellaggio EDIPI con la congregazione della Nuova Pentecoste di Padova “The New Thing” con il past. Ivan Basana. In Italia siamo stati altre volte in particolare nei Raduni Nazionali EDIPI del 2004 in Calabria e più recentemente a Caserta nel 2015. Dal nostro matrimonio sono nati due femmine e due maschi tutti coinvolti nell’avanzamento del Regno di Dio. La nostra visione è quella di abbattere le mura spirituali che dividono e separano Ebrei dagli Arabi (Ger. 31:28).