Ciò che è sgradito a te, non farlo al tuo compagno: questo è tutta la Torà, il resto è commento. Vai e studia.

Talmud Bab, Shabat 31a (detto di Hillel) La Comunità Evangelica Luterana di Venezia e il Segretariato Attività Ecumeniche di Venezia invitano al secondo incontro del XXXI Ciclo di dialogo ebraico-cristiano:

Testimoni biblici In dialogo con il nostro tempo

DOMENICA 17 DICEMBRE 2017 alle ore 17:00 Comunità Evangelica Luterana  (ex Scuola dell’Angelo Custode) Campo Ss. Apostoli, 4448 – Venezia

Channàh e Myriam: due donne, due cantici Relatori:

Avivit Hagby Formatrice educazione ebraica, Venezia Letizia Tomassone Pastora valdese, Firenze All’inizio dei libri di Samuele si racconta la nascita del profeta: protagonista è la madre, una donna di nome Channàh [Anna]. Per Israele, oppresso dai Filistei, la sua missione ha un valore emblematico, come viene sottolineato nel cantico messo sulle labbra di Anna (1Sam 2,1-10): i nemici saranno distrutti e il re sarà nuovamente esaltato. La narrazione inizia con la chiamata del bambino nel tempio di Silo e prosegue con la sua crescita in statura e in favore presso Dio e in Israele, fino al momento in cui può ricevere e trasmettere la parola del Signore. Samuele passa da giudice a profeta, accoglie la parola, l’annuncia e la proclama, ma è stata la devozione di Anna che ha consentito a Dio di aiutare il suo popolo. All’inizio del vangelo di Luca, Myriam [Maria] lascia Nazareth e si muove per portare aiuto alla sua anziana cugina. L’incontro è il prologo al Magnificat (Lc 1,46-55), il cantico di lode per eccellenza nella preghiera quotidiana della Chiesa. Maria canta la sua esultanza dentro la storia di Israele e sulle sue labbra troviamo le parole che altri credenti hanno già rivolto a Dio. In lei rileggiamo il cantico di Anna, la madre di Samuele: in parte Maria lo riprende quasi alla lettera insegnandoci a pregare guidati dalla tradizione. Nel suo cantico, con l’eccezione dei primi due verbi che hanno come soggetto Maria stessa che ‘magnifica’ ed ‘esulta’, sono presenti dodici verbi come azioni di Dio. La sequenza di questi verbi è un crescendo di passione per l’umanità, è un riscatto per i piccoli, per i poveri, per le vittime, per chi patisce l’oltraggio e l’ingiustizia, per i senza voce. La preghiera di Maria, che non è estranea all’immane potenza del male, non dà voce solo all’esultanza per la fedeltà di Dio, ma è anche un ribaltamento di tutte le gerarchie, un ritorno al progetto originario della creazione.

LOCANDINA IN ALLEGATO

I COORDINATORI

Bernd Prigge,Pastore Comunità Evangelica Luterana Daniele Spero

SAE – Segretariato Attività Ecumeniche

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