Relazione sulla prima giornata del Corso di Israeologia

 

Sabato 4 marzo, in una giornata molto fredda caratterizzata da un’ abbondante nevicata , si è tenuto a Milano  il primo dei tre incontri-studio del Corso di Israeologia presso la Chiesa Eben Ezer del Pastore Guglielmo Bianchini che ringraziamo, assieme alla moglie Laura,  per la squisita ospitalità.

Il Pastore Basana, Presidente Edipi, ha introdotto il Corso facendo un’ampia panoramica sul ruolo che Evangelici d’Italia per Israele, nato nel 2002, ha avuto nell’approfondire le relazioni tra il mondo ebraico e il mondo evangelico non solo in Italia, soprattutto con le sinagoghe di Padova e Milano, ma in modo particolare creando un legame molto forte con le chiese messianiche in Israele  promuovendo 3 gemellaggi.

Con questo Corso Ivan Basana ha voluto colmare il vuoto lasciato dal Prof. Rinaldo Diprose, ora con il Signore, raccogliendo il “testimone”  lasciato da quest’ultimo  su un argomento importantissimo, utilizzando la ristampa del libro “Israele e la Chiesa” come strumento di studio del Corso di Israeologia, spiegando che il suo intento è di creare un laboratorio per Israele non solo teorico, ma soprattutto pratico.

Questo, ha spiegato Basana, non vuol dire giudaizzare la chiesa perché sarebbe come spingere la frizione e l’acceleratore contemporaneamente senza ottenere alcun risultato, ma piuttosto amare, pregare  e conoscere Israele e il suo popolo in profondità, ma con equilibrio.

Il tema principale della sessione mattutina ha riguardato la Teologia della Sostituzione che fin dal secondo secolo ha permeato se non invaso completamente la chiesa, sottintendendo anche quella evangelica e che non è altro che un paganesimo cristianizzato.

Questo aspetto è stato messo in particolare evidenza dai Pontefici Giovanni Paolo II e Ratzinger i quali, in visita alla Sinagoga di Roma, hanno chiamato gli Ebrei “Fratelli Maggiori” (malinteso intenzionale perché secondo Genesi 25:21-23 Israele è rappresentato da Giacobbe,  fratello Minore e non da  Esau’ fratello Maggiore).

Per questo e per molti altri motivi, un atto pratico che possiamo fare quando andiamo al Muro del Pianto a Gerusalemme è chiedere perdono a Dio, come italiani, per la TdS, rimuovendo così il contenzioso che ci lega a questo fraintendimento.

Altra richiesta di perdono come italiani è aver distrutto il giudaismo nel 70 d.C. con la distruzione del Tempio di Gerusalemme ad opera di Tito. Dobbiamo immedesimarci con gli italiani che hanno causato tanta sofferenza al popolo ebraico, così come facevano i profeti dell’ AT come  Daniele, Geremia, ecc. che chiedevano perdono per i peccati del proprio popolo.

Questo è un principio fondamentale che ci aiuta a sciogliere dei  legami spirituali che riguardano la Nazione Italia.

Il Pastore Basana chiede anche la collaborazione dei credenti per contestare ogni volta e in qualunque sede l’errata dicitura Palestina anche dai testi più autorevoli, visto che il termine “Palestina” è un nome fittizio che l’Imperatore Adriano ha voluto sostituire al nome originale “Israele” per cancellare definitivamente questo termine  e che continua ad essere usato impropriamente,  nonostante dal 1948 esista uno Stato  che si chiama  Israele; così come bisogna contrastare in ogni modo possibile l’ignobile boicottaggio dei prodotti provenienti dai cosiddetti “territori occupati”.

Oggi  esistono più di 300 Congregazioni  Messianiche in Israele che hanno un compito difficilissimo: quello di far conoscere ai loro fratelli il loro Messia Yeshua, così come faceva l’Apostolo Paolo, ma l’aspetto più rivoluzionario di Gesù è che ha chiesto proprio agli Ebrei Suoi Apostoli  di evangelizzare i Gentili fino ai confini della Terra.

Gli Ebrei Messianici vanno incoraggiati, sostenuti e aiutati e EDIPI riveste principalmente questo ruolo oltre a coinvolgersi per l’aliya, anche se trova molti ostacoli quando cerca di far fare aliya a  Ebrei Messianici, il cui visto d’entrata definitivo viene rifiutato.

Ezechiele 37 si svilupperà in due fasi: la prima è la riunificazione del “corpo” nel senso più ampio del termine,  la seconda riguarda lo Spirito sparso sul “corpo” che lo fa rivivere attraverso la rivelazione di Yeshua e il Movimento Messianico è uno strumento di questa rivelazione.

Un’altra informazione emersa riguarda la piena consapevolezza degli Ebrei che ci sarà una grande guerra e si stanno già organizzando per realizzare una grande banca del sangue per poter far fronte alle necessità quando il conflitto sarà scatenato.

Deuteronomio 38 stabilisce una terra per poter accogliere TUTTI gli Ebrei  che desiderano tornare nella loro Patria, soprattutto  in un periodo come quello attuale in cui si sta ingigantendo a macchia d’olio un antisemitismo mai sopito.

Durante la sessione pomeridiana sono state poste domande che riguardavano le Feste Ebraiche e come i credenti si devono porre a questo riguardo.

Ciò che è emerso dal vivace dibattito  è che i credenti sono liberi di partecipare o festeggiare qualunque aspetto della vita e delle usanze del popolo ebraico, frequentando anche le sinagoghe per dimostrare  la propria vicinanza e il proprio interesse al mondo ebraico, ma ciò non deve essere considerato in alcun modo un obbligo né, tanto meno,  un modo per “giudaisizzarsi” perché la Scrittura non ce lo chiede assolutamente. Ci vengono richieste poche cose e molto chiare in Atti 15.

Non sono stati affrontati alcuni temi previsti in questa prima giornata che avremo modo di sviluppare nel prossimo corso.

L’incontro ha rappresentato anche un’opportunità per conoscere nuovi credenti interessati a Israele e allacciare progetti comuni.