Commento di Deborah Fait

“L’antisemitismo aumenta nell’Europa occidentale, diminuisce nell’Europa dell’Est” Queste le parole pronunciate da Viktor Orban, Primo Ministro ungherese, prima di incontrare Benjamin Netanyahu. La visita di Orban in Israele ha suscitato violente reazioni contro la politica, definita razzista, del premier ungherese ma quelli che protestano non riescono a capire la tela, delicata come la seta, che Netanyahu sta tessendo nel mondo. Israele ha perso definitivamente l’Europa occidentale, almeno per il momento, l’odio antiebraico, grazie alle sinistre, è cresciuto in modo esponenziale e molto pericoloso. Una politica svedese, candidata del Partito femminista, attivista pro-palestinese, ha appena dichiarato che gli ebrei israeliani dovrebbero essere spediti negli USA così i palestinesi potrebbero vivere in pace. “Il miglior amico di Israele sono gli USA, altro regime infernale, perciò facciano posto agli ebrei di Israele, sembrano star bene in compagnia gli uni degli altri”. Queste parole fanno capire fino a quale livello di infamia arrivino l’odio e la demonizzazione contro Israele che, mai, da quando è stata fondata, ha attaccato per prima gli arabi palestinesi! Israele ha pazientato anche per anni, e solo dopo molti morti e per non averne più, ha incominciato a difendersi dal terrorismo palestinista che imperversa da più di un secolo in tutta la sua barbarie. Con nemici del genere in Europa è logico e giusto che Natanyahu cerchi amici dove trova aperture e simpatie. Cosa c’è di strano?

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