Dopo la vittoria israeliana della guerra dei Sei Giorni, nel 1967, una grande parte degli evangelici americani, 25% dei cristiani degli Stati Uniti, sostiene attivamente Israele. Tutti non appartengono al movimento radicale dei cristiani sionisti che agiscono, come HaYovel, in vista di un ritorno degli ebrei nella Palestina storica. Tuttavia, hanno adottato un sostegno zelante a Israele in nome di una fede protestante evangelica fondata sulla conversione, il cristianesimo decentralizzato e la lettura approfondita della Bibbia.

Da quando, negli anni Settanta, la destra evangelica guadagnava influenza nella sfera pubblica e politica degli Stati Uniti, la filantropia cristiana americana cominciava a sostenere l’immigrazione ebraica, specialmente nei paesi dell’Unione Sovietica, in collaborazione con l’Agenzia ebraica incaricata dell’immigrazione verso Israele in seno alla diaspora.

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