Analisi di Mordechai Kedar

Nelle ultime settimane si sono infittite le visite di funzionari israeliani negli Stati del Golfo Arabico (si noti che viene usato questo termine perché gli arabi si sentono insultati se si dice che “il loro” è il golfo “Persico”), tra loro il Primo Ministro, due membri del governo – Miri Regev, Ministro della Cultura e dello Sport, e Yisrael Katz, capo dei servizi di Intelligence – e una delegazione di Judo. Durante una competizione di judo ad Abu Dhabi era stata issata la bandiera israeliana, l’inno nazionale israeliano è stato suonato due volte e il Ministro della Cultura israeliano ha cantato “l’anima ebraica anèla … per essere un popolo libero nella nostra terra” mentre si asciugava le lacrime per l’emozione. E-miracolo- il cielo non è crollato. Infine, dulcis in fundo, il padrone di casa ha portato la delegazione a visitare la moschea di Sheikh Zaid – il tutto nell’arco di un mese.

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