Yalla LaMidbar!
Appena ricevuto il programma ho notato i voli ElAl e la qualità delle sedi di pernottamento e l’ho girato a mia moglie, che nella qualità di responsabile del dipartimento viaggi di EDIPI (Evangelici d’Italia per Israele) ero sicuro che non aspettasse altro.
Mia moglie Andie era infatti al 30° viaggio in Israele e in buona parte organizzati da lei e affiorava una certa stanchezza nel continuare con questo gravoso impegno organizzativo.
Cosa c’era di meglio di questo viaggio di KKL, visto che coincideva anche con il mio 71° compleanno e che potevamo affidarci tranquillamente ad un team organizzativo della massima affidabilità.
Non abbiamo avuto alcuna incertezza e il risultato è che siamo andati al di là delle più rosee aspettative.
Vere emozioni fin dal primo giorno, pur disertando la visita a Masada (vista più volte anche con il famoso archeologo Dan Bahat), abbiamo gustato per la prima volta il bagno nel Mar Morto alle sei di mattina, quasi in solitudine, con una temperatura ideale sia dell’acqua che dell’aria: sospeso nell’acqua e accarezzato dal liquido appena increspato dalla brezza mattutina sembrava di ritornare in un ancestrale grembo materno che conferiva protezione e pace. Solo qualche buona vibrazione del corpo ti faceva aprire gli occhi per vedere le rocce maestose di En Bokek con i contorni in rilievo per i giochi di luce del sole nascente.
Conoscevamo l’opera di KKL, avendo contribuito in due occasioni nel 2004 e nl 2014 a piantare alberi in Galilea e alla periferia di Gerusalemme, ma seguire l’itinerario così come organizzato nei diversi moshav e kibbutz con le varie attività preposte non solo alla bonifica e al rimboschimento della terra di Israele è stata tutt’altra cosa.
L’uso sapiente della filiera di utilizzo dell’acqua, pur anche quella reflua, la realizzazione di start-up originali come quella delle alghe al Kibbutz Ketura con l’utilizzo di tecnologie low-tech per l’energia rinnovabile e la più moderna agricoltura.
L’incredibile coltivazioni in verticale che avevo visto anche all’Expo di Milano, ma visionarle direttamente sul campo e in tutta la sua varietà è tutt’altra cosa.
Israele la terra del latte (Centro R&D Yotvata) e miele (Porat Ein Yahav Bee House), con il miele da datteri che vengono da palme millenarie con i semi trovati a Masada. Che dire dei vigneti del Neghev: producono un vino che non ha bisogno di alcun addittivo chimico aggiunto, perchè raggiungono i 15 gradi, ma il profumo e la morbidezza non hanno pari neppure nei migliori Amaroni della Valpolicella (nota dolente… li superano anche sul prezzo!).
E infine l’emozione di arrivare a Gerusalemme, per me era la 29sima volta (mia moglie una in più), alloggiati al Mount Zion Hotel dove soggiornammo per diveri giorni nel 2002, anno di fondazione di EDIPI in un periodo quanto mai tribolato per Israele.
Altra spettacolare emozione l’originale proiezione di luci ed immagini alla Torre di David: le pareti come fondale dei resti archeologici e sulle mura e le torri del Museo si animavano con vigorose immagini degli eventi a Gerusalemme nei secoli. Un originale introduzione mostrava anche una vera pinacoteca di opere d’arti dalle più antiche alle più moderne, con riferimento biblico: una coreografia veramente coinvolgemente.
Ultima emozione, molto personale in quanto appassionato di termalismo, le due brevi sedute nell’hammam dell’albergo: un antico bagno turco del 1860 in tutta la sua integrità e se restaurato fatto con dovizia dei particolari e assoluto recupero del modello originale.
Yalla LaMidbar un viaggio emozionante.