Il nome di Pilato è stato decifrato su un anello di bronzo ritrovato in scafi effettuati circa 50 anni fa nel compleso archeologico dell’Herodion. La decifrazione del nome è stata possibile da un’accuratissima pulizia dell’oggetto e dopo che l’iscrizione è stata fotografata con una speciale macchina messa a disposizione dei laboratori delle Antichità Israeliane. Sull’anello è stata scoperta l’effige di un vaso di vino sovrastata da una scritta in greco tradotta con Pilato.
Quel nome era raro nell’Israele di quel tempo. Non si conosce nessun altro Pilato di quel periodo e l’anello dimostra che era una persona di rango e benestante.
L’anello, insieme a molti altri oggetti, fu rinvenuto negli scavi efettuati fra il 1968 e 1969, dopo la guerra dei 6 giorni, sotto la conduzione da Gideon Forster dell’Università ebraica di Gerusalemme in vista dell’apertura ai visitatori della Tomba e del Palazzo di Erode.
In un recente libro edito nel 2012 di Ehud Netzer, con la presentazione e il contributo di Dan Bahat, “L’ARCHITETTURA DI ERODE, il grande costruttore”, si parla ampiamente dell’Herodion, tappa del nostro viaggio di archeologia biblica.