L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si riunito venerdì scorso a New York adottando otto risoluzioni che condannavano Israele senza fare alcun riferimento alla Corea del Nord, alla Cina, al Venezuela o alla
Siria, paesi che non sanno cosa significhino i diritti umani. Tra le risoluzioni ce n’è stata una che descriveva l’area religiosa della citta vecchia di Gerusalemme, sacra sia per gli ebrei che per gli arabi, solo con il nome arabo Haram al-Sharif, ignorando la denominazione ebraica di quello stesso sito che è il Monte del Tempio. Una risoluzione che
condannava Israele per le sue presunte violazioni dei diritti umani, una barzelletta che va avanti da fin troppo tempo e che a quanto pare non vuole volgere alla fine. Le Nazioni Unite sono “gravemente preoccupate dalle recenti tensioni e dalla violenze nei Territori Palestinesi Occupati, incluso Gerusalemme Est e inclusi i luoghi santi di
Gerusalemme, inclusi Haram al-Sharif”.