Il volume Egemonia nazionale. Gramsci, Medem e la questione ebraica nel Novecento, curato da Vincenzo Pinto e edito da Salomone Belforte & C. (Livorno 2019), è composto da scritti di vari autori, ma i più significativi sono quelli dello stesso Pinto (“Quale autonomia? Gramsci e la questione nazionale ebraica”) e di Vladimir Medem (“La questione nazionale e la socialdemocrazia”).
Suscita un particolare interesse il testo di Medem, non perché quello di Pinto non presenti spunti di riflessione ma perché lo stesso Pinto sottolinea la scarsità delle fonti, ridotte a qualche cenno sparso nei Quaderni dal carcere e soprattutto a uno scambio epistolare di Gramsci con la cognata Tatiana Schucht. D’altra parte proprio Pinto sottolinea che Gramsci rimase sempre un marxista-leninista e questo non gli consentì di avvicinarsi a comprendere la questione della specificità ebraica limitando il suo interesse agli aspetti linguistici. Continua a leggere su MOKED