Ma per quale ragione Dio dovrebbe esaudire le preghiere fatte nel nome di una generica umanità? Questa umanità, che si vanta della sua autonomia decisionale in tutto ciò che riguarda il bene e il male, il vivere e il morire, quale diritto ha di chiedere a un Dio di cui pregiudizialmente si disinteressa di venire in suo aiuto? E se proprio si vuole scomodare Dio, perché non farsi venire il dubbio che potrebbe essere proprio Lui a mandare certi flagelli sulla terra al fine di ottenere quel timore che in altra via non Gli è liberamente accordato?

    • «Suona forse la tromba in una città, senza che il popolo tremi?
  • Piomba forse una sciagura sopra una città, senza che l’Eterno ne sia l’autore?»

dichiara il profeta Amos (3:6). E più avanti aggiunge, riportando la parola di Dio:

 

      • «Da parte mia, vi ho lasciati a bocca asciutta in tutte le vostre città; vi ho fatto mancare il pane in tutti i vostri villaggi;
    •  ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno.
      Vi ho anche rifiutato la pioggia, quando mancavano ancora tre mesi alla mietitura; ho fatto piovere sopra una città e non ho fatto piovere sull’altra; una parte del campo ha ricevuto la pioggia e la parte su cui non ha piovuto è inaridita. Due, tre città si trascinavano verso un’altra città per bere acqua, e non potevano dissetarsi;
        ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno.
      Vi ho colpito con ruggine e carbonchio; le locuste hanno divorato i vostri numerosi giardini, le vostre vigne, i vostri fichi, i vostri ulivi;
        ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno.
      Ho mandato la peste in mezzo a voi come in Egitto; ho ucciso i vostri giovani con la spada e ho catturato i vostri cavalli; vi ho fatto salire al naso il fetore dei vostri accampamenti;
        ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno.
      Vi ho sconvolti, come Dio sconvolse Sodoma e Gomorra, e voi siete stati come un tizzone strappato dal fuoco;
        ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno.

 

    Perciò, ti farò come ho detto, o Israele. Poiché farò questo contro di te, prepàrati, Israele, a incontrare il tuo Dio! Poiché, ecco, egli forma i monti, crea il vento, e fa conoscere all’uomo il suo pensiero; egli muta l’aurora in tenebre, e cammina sulle alture della terra. Il suo nome è l’Eterno, Dio degli eserciti»(Amos 4:6-13).

Ma ci sono anche altri passi nella Scrittura:

    • “Cercate l’Eterno, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino. Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; si converta egli all’Eterno che avrà pietà di lui, al nostro Dio che non si stanca di perdonare. «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice l’Eterno. «Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare, così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l’ho mandata».; (Isaia 55:6-11).
  • “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero»” (Matteo 11:28-30).

Oggi abbiamo più tempo per riflettere su queste cose. Facciamolo! M.C.

(Notizie su Israele, 18 marzo 2020)