di Marcello Cicchese

Il nocciolo del problema mediorientale, anche e proprio nella forma in cui è vissuto oggi, si trova negli avvenimenti successivi alla prima guerra mondiale.
Partiamo dunque da questa guerra, che è “prima” non solo e non tanto perché ne è seguita una seconda, ma perché niente di simile era mai accaduto in precedenza. A ragione una volta veniva chiamata semplicemente la Grande Guerra. E anche se la seconda è stata più orribile e funesta per le tragedie che ha provocato, a ragione può essere considerata soltanto come una continuazione e una conclusione della prima, la quale resta dunque, nel suo significato, uno spartiacque fondamentale nel corso della storia.
La Grande Guerra ha prodotto il crollo di ottiche imperiali e la conclusione di ottiche coloniali. E’ crollato l’impero austro-ungarico degli Asburgo, l’impero germanico degli Hohenzollern, è imploso l’impero zarista dei Romanov, e, da ultimo, si è disintegrato l’impero islamico dei turchi ottomani. Quest’ultimo crollo è particolarmente significativo per il nostro discorso. Si sente dire oggi che «l’islam dominerà il mondo», ma si dimentica che l’islam ha avuto diversi secoli davanti a sé per vincere la sua religiosa “jihad”, ma invece di andare avanti è tornato indietro. L’islamico impero turco è crollato di fronte alle infedeli potenze occidentali, e il fatto interessante è che i popoli arabi musulmani che di tale impero islamico facevano parte non si sono schierati a sostegno del loro stato islamico, che per tanti anni aveva ospitato la sede del califfato, ma si sono messi dalla parte degli infedeli e hanno contribuito a far crollare quello che poteva essere considerato il centro del governo islamico del mondo. In poche parole, invece di difendere l’impero islamico hanno voluto far nascere nazioni arabe. E a questo fine hanno scelto di appoggiare le nazioni contro l’impero islamico Continua a leggere su Notizie su Israele