L’articolo che segue è stato scritto più di trent’anni fa. Era rivolto soprattutto al mondo evangelico, che già da allora cominciava a subire l’influenza ideologica di una società che si dice laica con radici ebraico-cristiane, mentre si rivela sempre più come una società anticristiana con influenze pagano-libertine.
Il titolo dell’articolo è quello originale: era scandaloso allora e lo è tanto più oggi. Ma se confronto con questa società ci deve essere, allora deve avvenire sulle cose importanti. E nella fede cristiana le cose più importanti, anzi fondamentali, sono questioni di vita e di morte.

di Marcello Cicchese

Temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere
di gettare nella geenna. Si, vi dico, temete lui
(Luca 12:5).

La società in cui viviamo è una società laica, ma non antireligiosa. Potremmo anzi dire, con l’apostolo Paolo, che è “fin troppo religiosa”, perché è disposta a concedere spazio a tutti i tipi di religiosità, nella convinzione che ogni forma di fede può essere portatrice di valori che contribuiscono a promuovere la dignità umana. Naturalmente, una data religiosità è tanto più apprezzata quanto più si accorda con gli obiettivi di progresso che sono già presenti nelle coscienze più sensibili.
Si può spiegare così la particolare attenzione che il mondo laico italiano ha cominciato a rivolgere, negli ultimi anni, all’ambiente delle chiese evangeliche, e soprattutto a quello delle chiese storiche che naturalmente sono le più raggiungibili dalla società organizzata. Al contrario della chiesa cattolica, la cui immagine classica resta quella di un’organizzazione religiosa che appoggia la conservazione nella politica e nei costumi, il mondo evangelico si presta bene ad essere inserito in un progetto di promozione umana a cui sono invitate a concorrere le più svariate componenti politiche e culturali.
E’ inutile negarlo: come evangelici, la cosa ci lusinga. Essere presi in tanta considerazione dopo secoli di infamante emarginazione, non può che farci piacere.
Però, c’è anche il rovescio della medaglia. Questa società laica e plurireligiosa ha i suoi inespressi canoni di valutazione, e non sembra disposta a rinunciarvi tanto facilmente. Prendiamo, per esempio, il problema della sofferenza, e chiediamoci come viene sentito e vissuto nell’uomo medio di oggi.Continua a leggere su notizie su Israele