Al progressivo allontanamento dal reale ha fatto seguito una sempre più veloce immersione nell’irreale.

di Marcello Cicchese

In un articolo di circa trent’anni fa, recentemente ripresentato su queste pagine con il titolo “L’uomo moderno e la perdita della realtà”, scrivevo:

    «Negli ultimi secoli l’uomo moderno è riuscito ad arginare e dominare la realtà con la costruzione di un robustissimo traliccio artificiale, che però è diventato ormai così importante e sofisticato da non lasciare al singolo altra scelta che quella di diventare un nodo del traliccio stesso. Ad una fase eroica di “aggressione” della realtà da modificare con sistemi artificiali, sta dunque lentamente subentrando una fase burocratica di “integrazione” in una realtà che fin dall’inizio si presenta artificialmente modificata».

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