Commento di Diego Gabutti

Ritorno dall’URSS, il pamphlet del 1936 col quale André Gide metteva in guardia l’intellighenzia occidentale dagli ultracorpi stalinisti di cui paventava l’invasione, ha fondato un genere letterario: il memoir antitotalitario, erede diretto (ma insieme degenere e smagato) del reportage rivoluzionario, dei Dieci giorni che sconvolsero il mondo di John Reed, bohémien newyorchese, e delle fantasie moscovite di H.G. Wells, tifoso di Stalin.
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