Perché Gesù è nato in una mangiatoia?
Crescendo nella parte francese del Canada da giovane ragazzo ebreo, restavo incantato dai presepi. Tornando a casa in un dicembre coperto di neve la sera, guardavo le luci di Natale blu ammiccanti intrecciate intorno a maestosi pini. Sorridevo vedendo ghirlande verdi, rosse e dorate appese a molte porte. E soprattutto, il mio cuore era inspiegabilmente riscaldato dai faretti incandescenti che risplendono su eleganti sculture di legno dove c’era un altarino di coppia, un bambino, tre saggi e animali assortiti. Per me, sembrava l’immagine stessa della tranquillità domestica. Non un immagine ebrea certo ma molto dolce. Il Natale non era una festa ebraica ma ero felice per i gentili che potevano goderla. Affinché tutti noi sia ebrei che i gentili comprendiamo il contesto di quel presepe, disimballando lo storico sfondo di ciò che stava accadendo nella Betlemme ebraica 2000 anni fa, si può fare luce sulle radici ebraiche del Natale così come illuminare aspetti profetici di un più grande compimento nei giorni avvenire seguendo questo link
Vivendo tempi profetici Hannukà
Questo anno solare in corso è uno dei rari momenti in cui Hanukkah e Il Natale coincidono: la vigilia di Natale cade alla settima candela della Festa delle Luci. Nella moderna società occidentale ad Hanukkah si enfatizza sui dreidl (trottola), latkes (frittelle di patate) o sufganiyot (ciambelle israeliane uguali ai nostri bomboloni ripieni di marmellata) e menorah a nove rami (candelabri). Ecco per voi un articolo che va più nel dettaglio del significato ebraico e della storia di Hannukà
Dal 721 a.C. in poi lo stato ebraico sarebbe stato conquistato in successione dall’ Assiria, Babilonia, Persia, Egitto e Grecia. I Greci conquistarono la Giudea nel 332 a.C. il loro dominio inizialmente nell’Egitto tolemaico e in seguito nell’Impero seleucide Il popolo ebraico stava vivendo in tempi profetici, portando avanti con angoscia la profezia di Osea: “Perciocchè i figliuoli d’Israele se ne staranno molti giorni senza re, e senza principe; senza sacrificio, e senza statua; senza efod, e senza idoli.” (Osea 3:4). Ma alla fine sorsero coraggiosi uomini e donne di fede, i Maccabei contro gli oppressori Greci nel 167 a.C. e li sconfissero. I Maccabei erano discendenti di Aronne e non di Davide, la loro chiamata biblica era quella di catalizzare e guidare la pura adorazione al Tempio di Gerusalemme, e per insegnare al popolo ebraico le Scritture ( Deuteronomio 17:9-13). La Bibbia dichiara che la dinastia di Davide era stabilita da YHVH per essere i governanti reali dei figli di Giacobbe per sempre (2 Samuele 7:12-16; Geremia 33:22-26). Tuttavia, i Maccabei erano uomini di fede, che combattevano le guerre del Signore contro il pagano, in questo caso i Greci: “Il popolo che conosce il suo Dio resisterà fermamente” (Daniele 11:32-35).
Secondo Giuseppe Flavio nel 104 a.C. l’Alto Maccabeo il sacerdote Giuda Aristobulo “fu il primo a mettersi un diadema sul suo capo, quattrocentottantuno anni e tre mesi dopo che il popolo fu liberato dalla prigionia babilonese e tornò al proprio paese, Aristobulo divenne il primo sovrano non davidico a rivendicare sia la regalità che il sommo sacerdozio violando le disposizioni divine del patto davidico. Quei Giudei che erano il residuo di Israele (/vedi Romani 11:4-6) restarono inorriditi dai Maccabei perché una volta erano stati i difensori del Dio di Israele e del Tempio ora invece profanavano le promesse di YHVH stabilendo la Regalità di un orientamento greco che calpestava la parola di Dio. Nessuna sorpresa che Giuseppe Flavio annotò in quei giorni il soprannome di Aristobulo – Fiellene “amante delle cose greche” (Antichità giudaiche, Giuseppe Flavio xiii. 318).
Quando Edom sedeva sul trono di Davide
I re Maccabei governarono dal 104 fino al 66 a.C. Giulio Cesare nominò un Edomita (un discendente di Edom/Esaù; vedi Genesi 36:6-8) chiamato Antipatro come procuratore romano della Giudea (Antichità giudaiche, Giuseppe Flavio 14.8.5). Gli edomiti sono visti nella Bibbia come acerrimi nemici degli ebrei sia nel passato, ma anche nel presente e futuro (Ezechiele 25:12-14; 35:14-15; 36:4-5). Il figlio più famoso di Antipatro, Erode il Grande, non deluse a questo riguardo: “Antipa sposò una moglie di un’ eminente famiglia Araba, il cui nome era Cipro, e aveva . . . figli nati a lui da lei, Fasaele e Erode che fu poi re” (Guerra Giudaica, Giuseppe Flavio 1:8:9). Il figlio di Antipatro, Erode il Grande, era edomita da parte di padre (la genealogia biblica è sempre patrilineare) e arabo nabateo da parte del lato materno. Quando il Senato romano incoronò Erode il Grande “Re degli Ebrei nel 40 a.C., era la seconda volta che un Maccabeo fu nominato re del popolo di discendenza non davidica. L’identità edomita di Erode era di conoscenza comune infatti Giuseppe Flavio cita il rivale di Erode, Antigono, che contrastava la pretesa di Erode al trono degli ebrei, sottolineando che la sua linea di sangue era edomita e non ebrea: (Antichità giudaiche, Giuseppe Flavio 15:2).
Quando Yeshua nacque a Betlemme, conosciuta anche come “Città di Davide” (1Samuele 20:6; Luca 2:4, 11), un usurpatore edomita sedeva sul trono promesso a Davide e alla sua discendenza. L’ironia di questa situazione erache in quel tempo non molti ebrei vivevano nella terra di Giudea e non avevano Malachia 1:2-3 che dichiarava le parole di YHVH: 2 IO vi ho amati, ha detto il Signore. E voi avete detto: In che ci hai amati? Non era Esaù fratello di Giacobbe? dice il Signore. Or io ho amato Giacobbe; 3 ed ho odiato Esaù, ed ho messi i suoi monti in desolazione, ed ho abbandonata la sua eredità agli sciacalli del deserto, (vedi anche Romani 9:10-15). Eppure l’opposto di ciò che profetizzò Malachia sembrava accadere ai giorni di Yeshua: Esaù prosperava, mentre Giacobbe languiva. La condizione della dinastia reale di Davide era in rovina, sia geograficamente che genealogicamente. Amos aveva profetizzato su queste rovine, ma la sua attenzione era sulla restaurazione del governo davidico e non sul culto carismatico moderno YHVH ripristinerebbe una dinastia davidica in rovina sul suolo del Terra d’Israele, piena di palazzi e mura Amos 9:11-12: “1 In quel giorno io ridirizzerò il tabernacolo di Davide, che sarà stato abbattuto; e riparerò le lor rotture, e ridirizzerò le lor ruine, e riedificherò quello, come era a’ dì antichi. 12 Acciocchè quelli che si chiamano del mio nome posseggano il rimanente di Edom, e tutte le nazioni, dice il Signore, che fa questo.” .
Oggi la maggioranza di coloro che sono conosciuti come palestinesi sono di origine edomita. Ai jihadisti originali della metà del 600 d.C. si aggiunse alla bouillabaisse etnica proveniente da altre tribù dell’Arabia Saudita:
La tribù Banu ‘Abd al-Qays dell’Arabia settentrionale occupava il Golan e la Galilea.
La tribù sudarabica e yemenita dei Banu Kalb occupò Tiberiade e la zona di Bet Guvrin
Tribù sudarabica Banu Lakhm e Banu Judham/Jurham occupava il sud di Gerusalemme
Gli edomiti occuparono le colline di Hebron, come menzionato in Ezechiele 34–36 e Abdia
Per ulteriori informazioni, vedere il capitolo 18 di “Ebrei, arabi e Medio Oriente“.
Una prospettiva messianica
Yeshua è nato in una mangiatoia. Nessun genitore avrebbe mai permesso una cosa del genere. Yosef e Miriam (meglio conosciuti in questi giorni come Giuseppe e Maria) erano arrivati a Betlemme per registrarsi al censimento romano (Luca 2:1-6a). Probabilmente sono rimasti in quella città per un po’ di tempo,….Or avvenne che, mentre eran quivi, il termine nel quale ella dovea partorire si compiè. (Lc 2,6b). Non c’era posto per loro nel caravanserraglio di Betlemme, così dovettero accontentarsi di una stalla locale che aveva una mangiatoia. Era primitivo, antigenico e umile, e non paragonabili al livello degli appartamenti di Buckingham Palace. Un Edomita siede sul trono di Davide, mentre il figlio maggiore di Davide ( Matteo 22:42-45) è adagiato in una mangiatoia di pietra grezza. Oggi la maggior parte delle nazioni del mondo vota continuamente contro Israele alle Nazioni Unite, votando a favore di stabilire uno stato edomita accanto a (o al posto di) stato un ebreo Il 30 novembre 2022, novanta nazioni hanno espresso un voto “sì” a favore dell’organizzazione di un evento commemorativo in onore della 75a Nakba, nome commemorativo scelto dall’OLP per il giorno che Israele si è costituita nazione.. Nakba è la parola araba per “catastrofe”. Le nazioni sono ancora una volta registrate come testimoni della restaurazione di Israele come una catastrofe. “Esaù ho amato, ma ho odiato Giacobbe” – questa dinamica spirituale ha catturato i cuori e le menti delle nazioni del mondo. È sicuramente il momento buono di pregare per il pentimento internazionale e per la giustizia decisiva di Dio. Una volta, i persiani hanno quasi compiuto un genocidio completo di il popolo ebraico sotto Aman. I Greci fecero delle Alleanze ebraiche un crimine punibile con la morte. I Romani distrussero il Secondo Tempio. proibìrono la circoncisione ed esiliarono la maggior parte degli ebrei rimasti agli angoli più remoti dell’impero. Oggi le nazioni del mondo si rifiutano riconoscere la restaurazione di YHVH del popolo ebraico nel loro paese e nella loro Città Santa. L’odio rimane, certamente, ma YHVH ha l’ultima parola.
Un Messia ebreo
Una manciata di mesi prima della nascita di Yeshua, una donna ebrea di nome Miriam pronunciò una stupefacente profezia: “51Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del loro cuore; 52 ha detronizzato i potenti,
e ha innalzato gli umili; 53 ha colmato di beni gli affamati, e ha rimandato a mani vuote i ricchi. 54 Ha soccorso Israele, suo servitore,
ricordandosi della misericordia, 55 di cui aveva parlato ai nostri padri, verso Abraamo e verso la sua discendenza per sempre».” (Luca 1:51-55). L’ottavo giorno dopo la nascita, quando Giovanni il battista fu circonciso, suo padre Zaccaria fu ripieno di Spirito Santo e profetizzò su come la salvezza di YHVH avrebbe incluso lo schiacciamento dei nemici di Israele e il salvataggio del popolo ebraico: “67 E Zaccaria, suo padre, fu ripieno dello Spirito Santo, e profetizzò, dicendo: 68 BENEDETTO sia il Signore Iddio d’Israele; Perciocchè egli ha visitato, e riscattato il suo popolo; 69E ci ha rizzato il corno della salvazione Nella casa di Davide, suo servitore, “67 Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo e profetizzò, dicendo: 68 «Benedetto sia il Signore, il Dio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, 69 e ci ha suscitato un potente Salvatore nella casa di Davide suo servo, 70 come aveva promesso da tempo per bocca dei suoi profeti; 71 uno che ci salverà dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. 72 Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, 73 del giuramento che fece ad Abraamo nostro padre, 74 di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, lo serviamo senza paura, 75 in santità e giustizia, alla sua presenza, tutti i giorni della nostra vita.” Luca 1:67-75
Ricordiamo la preghiera profetica di un anziano ebreo che ha proclamato nel cortile del Tempio, quello che ancora riecheggia oggi : Luca 2:29-32 “29 Ora, Signore, ne mandi il tuo servitore in pace, Secondo la tua parola; 30 Perciocchè gli occhi miei hanno veduta la tua salute; 31 La quale tu hai preparata, per metterla davanti a tutti i popoli; 32 Luce da illuminar le Genti, E la gloria del tuo popolo Israele.
Suggerimenti di preghiera
Pregare che Dio ripristini il messaggio originale del Messia di Israele in potenza e purezza sia a Giudei che ai Gentili
Prega che Dio contrasti i piani distruttivi del nemico per Israele, la pupilla degli occhi di Dio
Prega per la risurrezione del profetico esercito ebraico di Ezechiele su tutta la terra
Grazie per le vostre preghiere e il vostro sostegno che sostengono le nostre braccia per fare il lavoro che Dio ha preparato per noi .
Nel Messia Yeshua,
Avner Boschey