Il Centro Archivi MAXXI Architettura ospita, fino al 3 settembre 2023Il tempo ritrovato. Storie di architetti ebrei.

Il 14 luglio 1938 veniva pubblicato su “Il Giornale d’Italia” il Manifesto della razza, che sarebbe diventato la base ideologica della politica razzista del regime fascista, primo atto dell’infernale escalation di riduzione delle libertà e sottrazione di diritti civili che prenderà corpo nelle cosiddette leggi razziali. In questo contesto, il 29 giugno del 1939 vengono promulgate le leggi che disciplinano “l’esercizio delle professioni da parte dei cittadini di razza ebraica”: ingegneri e architetti sono tra i molti professionisti privati della possibilità di esercitare liberamente. Prima costretti ad autodiscriminarsi e iscriversi in elenchi aggiunti per poter lavorare, vengono poi cancellati dai propri ordini professionali, esclusi dalle associazioni sindacali, banditi dagli incarichi pubblici, estromessi da concorsi o da progetti già avviati. Continua a leggere su mosaico