La traduzione scritta del video che segue  è di Monica Tamagnini

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Mosab Hassan Yousef e’ il figlio di uno dei fondatori di Hamas, lo Sceicco Hassan Yousef. Mosab Hassan Yousef ha definitivamente disertato il gruppo terrorista alla fine degli anni ’90 e ha iniziato a lavorare segretamente per i servizi segreti israeliani. Ha svelato chi e’ veramente Hamas e ha impedito numerosi attacchi terroristici. Nel 2010 e’ uscita la sua autobiografia, intitolata “Figlio di Hamas”.
Yousef ha come scopo quello di rivelare la vera faccia di Hamas – un’organizzazione fondata sul culto della morte e del genocidio.

“Grazie per questa opportunità.
Tutti parlano a nome dei bambini e degli innocenti, ma non sono sicuro di quali siano le loro reali intenzioni.
Oggi io vi parlerò come bambino palestinese, un bambino che ci e’ cresciuto in quella cultura.
Il crimine peggiore commesso da Hamas contro i bambini, sapete, non e’ quello di armarli e spingerli a diventare terroristi suicidi, no. Il crimine peggiore commesso da Hamas nei confronti dei bambini e’ l’indottrinamento. E’ inculcare loro ideologie religiose volte alla distruzione dello stato di Israele. Questo e’ l’obiettivo primario di Hamas. Io ho vissuto in prima persona quello che vi sto dicendo. Mio padre e’ uno dei fondatori di Hamas. Io c’ero quando e’ nato Hamas, e c’ero anche prima della sua creazione. E ci sarò quando Hamas non esisterà più.
Io non sono qui per fare propaganda, non lavoro per nessuno e rappresento solo me stesso. Perciò ascoltatemi attentamente: Hamas sta commettendo crimini contro questa generazione e contro la generazione futura. Dare la colpa a Israele non risolverà il problema.
Immaginatevi un bambino di 10 anni che disubbidisce a Hamas. Quel bambino ero io. Sono stato legato a un palo e sono stato frustato dal massimo rappresentante di Hamas – non pronuncerò il suo nome perché non ne e’ degno. Mi ha frustato con un cavo elettrico. Ad ogni colpo smettevo di respirare fino a che non sono svenuto. Mio padre era in prigione allora, e quell’uomo aveva assunto il ruolo di mentore nei miei confronti. Era quella la disciplina di Hamas. Volevano che anch’io diventassi cosi. Volevano che anch’io diventassi un violento, un selvaggio come loro. Ma sebbene fossi piccolo, capivo che quello a cui mi sottoponevano non era una cosa normale. Tuttavia dovevo obbedire a mio padre e a mia madre, dovevo andare alla moschea, nonostante capissi che quelli erano dei mostri.
Non mi piace parlare delle mie sofferenze e mettermi sulla difensiva, ma Hamas ci ha costretti alla difensiva. Questo pero’ non significa che non vinceremo la guerra.
La società in cui sono cresciuto incolpa Israele di tutto. Da piccolo sono stato indottrinato col Corano, credevo alle loro bugie. Credevo che Israele fosse il nostro problema. Ma poi, crescendo, ho capito chi era il vero nemico: il nemico erano le autorità religiose, i leader corrotti. Gente a cui non importava nulla dei bambini, del popolo palestinese. Gente a cui tuttora non interessa niente di nessuno se non di se stessi. E il mondo sta permettendo loro di assumere potere, a scapito delle vittime. Tutto questo deve finire.
Ma lasciamo perdere la mia infanzia. Può darsi che io fossi davvero cattivo, può darsi che io mi meritassi di essere ripetutamente frustato dai leader di Hamas. Qualcuno mi chiede se ho un problema personale con Hamas. E’ evidente che ho un problema personale! La cosa vi disturba? Giuro che io non morirò prima di aver visto morire Hamas. Vi disturba che sia questo lo scopo della mia vita?
Molti dei leader che stanno seduti vogliono legittimare Hamas, invece di condannarlo, ma il bambino che e’ in me non verrà più ingannato.
Continuando con la mia storia, quando sono cresciuto sono diventato il rappresentante di Hamas, il rappresentante degli studenti islamici, nella mia città ero entrato a far parte del movimento. L’ho fatto per mio padre, per la mia famiglia. Non avevo scelta. Questo mi ha fatto finire in prigione all’eta’ di 18 anni, il 18 maggio 1996. Anche questa volta, il mio problema era con Hamas – non con Israele, che mi aveva arrestato. Ho sperimentato sofferenze ancora maggiori di quelle precedenti. In prigione Hamas ha torturato e ammazzato centinaia di prigionieri palestinesi, perché sospettati di aver collaborato con lo stato di Israele. Ho passato 16 mesi in prigione tra gli esponenti Hamas. Ero stato messo in una sezione di massima sicurezza. Qui ho visto torturare persone, ho visto mettere aghi sotto le loro unghie, bruciare plastica sui loro corpi, spegnere sigarette sulla loro pelle. Ho sentito le grida di centinaia di prigionieri in quel periodo, come potrei dimenticarle. E non vi auguro di dover passare queste cose per poter capire chi sono questi mostri con cui abbiamo a che fare. Mi dispiace che mio padre abbia contribuito alla creazione di questa organizzazione. E non intendo disonorare mio padre, ne’ il mio popolo, perche’ amo mio padre e amo il mio popolo. Ma devo esporre Hamas per quello che sono: dei pazzi. Dopo essere uscito di prigione ho fatto scelte difficili, per motivi che ora non ho tempo di spiegare. Avevo, ed ho tutt’ora, molti motivi per combattere contro Hamas e nessuno potrà fermarmi. Nemmeno le Nazioni Unite. Ho fatto scelte che vanno al di la’ della razionalità. Ho lavorato 10 anni per l’intelligence israeliana. Avevamo un obiettivo comune: fermare gli attacchi suicidi. Per chi non lo sapesse, o per chi e’ di memoria corta, Hamas ha compiuto innumerevoli attacchi suicidi negli anni ’90 e nei primi anni 2000. Decine e decine di terroristi suicidi sono saliti sugli autobus e si sono fatti esplodere, uccidendo israeliani, americani, europei, arabi, musulmani. Ad Hamas non importava chi fossero.
Vi ricordo il massacro di Pesach – nel giorno di festa più sacro agli ebrei – al Park Hotel, a Netanya, il 27 marzo 2002. Un terrorista suicida e’ entrato e si e’ fatto esplodere uccidendo più di trenta persone. Alcuni sopravvissuti all’Olocausto sono morti in quell’attacco suicida.
Vi ricordo la strage della discoteca Dolphinarium (attentato terroristico avvenuto a Tel Aviv il 1 giugno 2001, messo a segno da un terrorista affiliato all’organizzazione palestinese Hamas). Alcuni adolescenti si stavano divertendo sulla spiaggia quando un terrorista di Hamas ne ha uccisi 18 e ne feriti a decine.
E quanti autobus sono stati fatti saltare in aria? Hamas ha attaccato anche l’Universita Ebraica. Durante quell’attacco sei americani sono rimasti uccisi. Hanno preso di mira sinagoghe, sono arrivati ovunque, sapendo che Israele avrebbe reagito. Hamas vuole la violenza. Ama la violenza. Hamas non può sopravvivere senza il caos. E’ il caos il suo ambiente.
Parliamo del processo di pace. Hamas lo ha sabotato attraverso attacchi suicidi. Hamas non ha visione. Nessuno puo’ soddisfare le loro ambizioni, dato che stanno combattendo una “guerra santa”. Non stiamo parlando dell’IRA, non stiamo parlando di un’organizzazione terrorista di tipo politico, un’organizzazione che può essere piegata, messa sotto pressione, portata al tavolo dei negoziati. Stiamo parlando di un gruppo religioso che non crede ai confini politici, che vuole sterminare un’intera razza per costruire uno stato islamico. Non so cos’altro si possa dire a proposito di questo gruppo. E non capisco come mai non sia evidente a tutti.
Le Nazioni Unite non vogliono condannarli, nonostante siano un manipolo di stupratori, la cui coscienza e’ inferiore a quella degli animali.
Non vi parlo soltanto a nome del bambino che ero, o del ragazzo che e’ cresciuto nei territori palestinesi; vi parlo anche a nome dell’uomo che sono diventato, un uomo con 10 anni di esperienza di antiterrorismo nell’intelligence israeliana.
Ci sono voluti 8 anni per catturare Ibrahim Hamed (comandante militare di Hamas e mandante di attacchi suicidi durante la seconda intifada, accusato dalle autorita’ israeliane di 96 perdite civili). Questo assassino si e’ nascosto per 8 anni nella cittadina di Ramallah, un cittadina che conta meno di 20.000 abitanti. Ci sono voluti 8 anni per prenderlo. Quasi ogni giorno organizzava attacchi suicidi. Prenderlo e’ stato un incubo.
Adesso, con la situazione degli ostaggi a Gaza, sapete cosa sta accadendo? Hamas richiede che lui venga liberato! E’ in cima alla lista. Ibrahim Hamed, ricordatevi questo nome! Fate una ricerca su di lui. Stanno richiedendo che assassini che hanno commesso omicidi di massa tornino a circolare sulle strade. Ricordiamoci che Israele ha dovuto liberare più di 1000 membri di Hamas per riconsegnare un soldato israeliano a sua madre. Hamas ci ha “fatto la bocca”. E questa volta ha catturato oltre 200 persone, cercando di mettere in ginocchio l’unica democrazia del Medio Oriente. Ecco perche’ questa e’ una guerra brutale. Per chi fa parte dell’Intelligence, la questione e’ molto chiara: Israele non può permettersi di rilasciare altri terroristi palestinesi. Fra quelli già liberati c’e’ una delle menti dietro la strage del 7 ottobre. E come può Israele – o come potete voi – permettere che assassini che hanno perpetrato omicidi di massa tornino a piede libero? Come si può permettere che tornino a commettere altri attacchi terroristici e tornino a usare centinaia di migliaia di persone come scudi umani, distruggendo un’intera società? E’ questo il modo di risolvere il problema? Abbiamo bisogno di una visione corretta. Innanzi tutto, dobbiamo identificare l’origine della sofferenza. Dobbiamo identificare la malattia, poi possiamo proporre la cura. Finora la malattia non e’ stata correttamente identificata. O, se e’ stata identificata, non e’ stata pubblicamente riconosciuta per mancanza di coraggio. La malattia e’ Hamas.
Poi ci sono le superpotenze, la Russia, la Cina, che proteggono Hamas. Hamas ha offerto il massacro del 7 ottobre a Putin come regalo di compleanno, nel caso qualcuno ancora non se ne fosse reso conto (Putin e’ nato il 7 ottobre 1952). E non voglio spingermi oltre. Adesso nessuno parla più dell’Ucraina, tutti usano il jolly di Hamas in Medio Oriente, Hamas che ha dato inizio a una guerra religiosa per distogliere la vostra attenzione altrove. Tutti quei criminali, siano essi di alto o basso profilo, sono tutti dei selvaggi. Sono tutti nemici dei bambini e nemici dell’umanità. Voi, le Nazioni Unite, e il resto della comunità internazionale, avete dato potere a CONMIN, che ha usato la “carta palestinese” per acquisire ricchezze e potere. Questi non avevano a cuore il popolo palestinese. Mentre i bambini di Gaza sono nella disperazione e nella povertà più nera, i leader di Hamas, le loro famiglie e il loro entourage si divertono a Doa, in Qatar, nell’Hotel Four Seasons (fourseasons.com).
Possiamo continuare a mettere la testa sotto la sabbia, ma cosi’ facendo stiamo sfuggendo alle nostre responsabilità.
Potrei continuare per ore, o meglio, per 46 anni della mia vita, ma non ho il tempo per farlo.
Se non debelliamo Hamas durante questa guerra, la prossima guerra sarà molto più sanguinosa. Se ci lamentiamo di 10.000 perdite di vite umane – sebbene io non sia sicuro di queste statistiche, in quanto si tratta di statistiche fornite da Hamas, e io non mi fido di nessuna cosa che dice o che fa Hamas – ma se anche fosse vero, e’ un miracolo che le perdite siano cosi contenute. Se ci sarà un’altra guerra, parleremo di centinaia di migliaia di perdite. Questa e’ la quarta guerra con Hamas e la quinta guerra a Gaza (perché anche la jihad islamica ha combattuto la propria guerra). Se non sradichiamo Hamas e gli altri gruppi terroristici da Gaza e non restituiamo Gaza al popolo di Gaza, daremo loro legittimità, mostreremo loro che abbiamo paura e domani si riproporranno in un modo ancora peggiore. Ciò che ha reso questa guerra con Hamas di gran lunga peggiore di quelle precedenti e’ il fatto che, a motivo delle pressioni internazionali, abbiamo dovuto negoziare con loro, e abbiamo dovuto dar loro legittimità. Ecco cosa li ha incoraggiati e ha dato loro potere.
Il Qatar e’ membro delle Nazioni Unite, e adesso sta svolgendo il ruolo di mediatore, ma di cosa stiamo parlando? Sono loro che danno riparo a Hamas, che li sostengono economicamente. E la Russia? Mūsā Muḥammad Abū Marzūq, un alto esponente di Hamas, era a Mosca una settimana fa! Di cosa stiamo parlando? Le democrazie dovrebbero essere unite nella lotta contro questi selvaggi. Hamas chiama gli ostaggi “bottino”. Non li chiamano ostaggi, prigionieri di guerra. Li chiamano “bottino”. Tutti noi abbiamo visto uno dei selvaggi di Hamas prendere per il collo una adolescente e buttarla nell’abisso. Questa e’ la vostra libertà. Quella ragazza rappresenta la vostra libertà. Nessuno ha pensato alla madre di quella ragazza? A come deve essersi sentita nel vedere la propria figlia presa per il collo e portata via in quel modo da un selvaggio che vuole dominare, che vede la donna come sua proprietà? Perché e’ cosi’ che Hamas vede le donne, come qualcosa da possedere. E nello stesso modo vedono il territorio. Vogliono sempre più territorio, ne vogliono sempre di più. Si tratta di lussuria. La lussuria sessuale, la lussuria del potere, la lussuria del territorio. Ho dovuto morire tante volte per poter trascendere questa mentalità. Stiamo parlando di un grosso problema, un problema che va al di la’ di Israele.
E voglio concludere dicendo questo: la guerra a Gaza e’ una guerra brutale, ma sapete perché e’ brutale? Perché la strategia di Hamas e’ quella di usare i civili come scudi umani. Se si trattasse di una guerra aperta, Israele distruggerebbe completamente Hamas nell’arco di poche ore, al massimo pochi giorni. Ma Hamas si nasconde tra i civili. Utilizzare bambini come scudi umani e’ un crimine che non si può perdonare. Nessuno di noi dovrebbe perdonare chi sacrifica il sangue di bambini innocenti per i propri scopi. Cosa può esserci di peggio? Adesso le mani di Israele si sono macchiate di sangue ed e’ questo che Hamas voleva fin dal principio. Hanno sacrificato migliaia di bambini per poi dare la colpa a Israele. Hanno scavato tunnel, bunker, sotto ospedali, scuole. Hanno lanciato missili da un ospedale, un lancio e’ fallito e un loro missile ha ucciso centinaia di persone. Subito si sono affrettati a dare la colpa a Israele. E il resto del mondo cosa ha fatto? Ha ascoltato la loro propaganda, senza sincerarsi di quale fosse la verità. Hamas va contro l’evoluzione, la coscienza umana, va contro i bambini innocenti. Si’, i bambini muoiono, ma perché muoiono? Chi e’ causa di queste morti?
E’ da codardi lanciare il sasso e nascondere la mano. Chi ne ha il coraggio, prenda in mano questa situazione ! Se Hamas non viene completamente sradicato da Gaza, verra’ dato potere ad altri gruppi estremisti, specialmente in Europa. Molti membri dell’ISIS sono fuggiti in Europa sotto spoglie civili. Ci sono cellule dormienti in Europa. Un’Europa in cui l’immigrazione e l’islam sono diventati problemi seri. Questo e’ l’avvertimento che io vi do’, l’avvertimento di chi ha lavorato nell’anti-terrorismo: se Hamas non viene sradicato da Gaza diventerà fonte di ispirazione per molti gruppi terroristici nel mondo. E allora si vedrà come un qualche migliaio di selvaggi saranno in grado di mettere in ginocchio le democrazie del mondo. Molti di questi gruppi stanno osservando la situazione attuale e sono molto soddisfatti delle risposte della comunità internazionale. Sono soddisfatti della confusione, della paura, dell’ansia che vedono. Questo e’ il momento di unirsi, perché se Israele dovesse fallire nella sua missione a Gaza, saremo noi i prossimi.
Che Dio ci benedica tutti, che Dio benedica i bambini palestinesi e israeliani, che Dio riporti a casa gli ostaggi, e che Dio possa portare pace in questo mondo diviso.
Grazie per l’opportunità e per avermi ascoltato.”