Romanzo di Michael Sfaradi
Tratto da un fatto di cronaca realmente accaduto fra il luglio e l’agosto del 2009 questo romanzo, prendendo spunto dalle vicende di quei giorni, racconta in maniera fantasiosa ma basato su informazioni in possesso dell’autore che come giornalista seguì il caso, i retroscena della vicenda e come, ipoteticamente, le cose sarebbero potute andare sia in fase di investigazione sia, e soprattutto, in fase operativa. La Arctic Sea, cargo maltese con equipaggio russo, salì alle cronache per la sua sparizione all’uscita del canale della Manica. Per due settimane non si ebbe notizia della nave che fu poi ritrovata a largo delle isole di Capo Verde in pieno oceano Atlantico. Anche se non c’è mai stata alcuna conferma negli ambienti giornalistici girava forte il sospetto che oltre al carico di legno finlandese la Arctic Sea nella stiva trasportasse sistemi missilistici di fabbricazione russa di ultima generazione come gli S300 e gli N55 destinati all’Iran. Ma non è tutto perché in molti erano pronti a giurare che dietro questa sparizione ci fosse la lunga mano del MOSSAD, i servizi segreti israeliani, che avevano agito al fine di bloccare la possibilità che la repubblica islamica si dotasse di sistemi missilistici offensivi e difensivi che avrebbero impedito a Israele di agire militarmente per fermare la minaccia che si nasconde dietro il nucleare iraniano.