News del 30 Marzo 2024 Traduzione di Monica Tamagnini
YHWH ha detto che verrà il giorno in cui Israele non dovrà più sopportare gli insulti delle nazioni. In Ezechiele 35:12, 36:6-7,15 YHVH definisce tali insulti come affermazioni false e ingiuste, proferite da parte dei figli di Edom e dei paesi arabi circostanti riguardo alla Terra Promessa. Riguardano, in particolare, i loro tentativi di occupare Israele, sottraendola agli eredi stabiliti da Dio: il popolo ebraico.
Presso le Nazioni Unite, l’Organizzazione per la Cooperazione Islamica e l’Unione Europea questi insulti sono stati politicamente istituzionalizzati. La posizione degli Stati Uniti muta a seconda dei cambiamenti politici e di chi controlla la Camera dei Rappresentanti. Le politiche americane oscillano: a volte sono dalla parte di Israele, altre volte permettono alle Nazioni Unite di ratificare decisioni dannose a Israele senza nemmeno obiettare.
Le prospettive di YHVH in merito a Israele però non fluttuano, poiché si basano sulla fedeltà al patto stretto con il popolo ebraico: “Poiché io, YHVH, non cambio! Perciò voi, figli di Giacobbe, non siete consumati!». (Malachia 3:6). “Poiché i doni e la chiamata di Dio [dati a Israele] sono irrevocabili” ! (Romani 11:29)
Viviamo in giorni in cui le nazioni cercano in ogni maniera di ostacolare la restaurazione profetica del popolo ebraico nella loro patria – sia che si tratti di Gaza o di Gerusalemme, di Hebron o di Ramallah, di Nablus o del Golan. Il Dio d’Israele sta facendo sentire la sua voce. L’intero pianeta e’ misurato in base al suo atteggiamento e alle sue azioni nei confronti di Israele e del popolo ebraico e viene trovato mancante a motivo della arroganza mostrata nei confronti di Giacobbe e della sua terra.
La storia biblica ci mostra come antiche superpotenze, Babilonia e Persia ad esempio, possono rapidamente passare dal benedire Israele al maledire il popolo ebraico. La storia di Purim nel Libro di Ester ne è un esempio. Non potrebbero eventi del genere verificarsi nuovamente ai nostri giorni? L’unica protezione da questa trappola è un solido fondamento basato su una solida comprensione biblica della chiamata e del destino di Israele, nonché un incrollabile impegno a onorare Dio onorando il Suo popolo. Genesi 12:3 ci dice che chi deride o disprezza il popolo ebraico, chi lo tratta come se fosse di poca importanza, chi dice che Dio ha chiuso con loro (sono queste sono le sfumature di significato del verbo ebraico “meqalelecha”), queste persone e nazioni saranno maledette da Dio.
Visione profetica: vedere le cose attraverso la pupilla degli occhi di Dio
Corrie ten Boom, la coraggiosa credente olandese la cui famiglia protesse gli ebrei dai nazisti, descrive un evento avvenuto ad Haarlem, occupata durante la seconda guerra mondiale. Lei e suo padre Casper stavano tornando da una passeggiata e “hanno trovato il Grote Markt circondato da polizia e soldati. Davanti al mercato del pesce era parcheggiato un camion; sul retro salivano uomini, donne e bambini (ebrei), tutti con indosso la stella gialla”. Corrie gridò inorridita. Poi “vide che suo padre stava guardando i soldati che ora si schieravano in fila per allontanarsi. ‘Provo compassione per i poveri tedeschi, Corrie. Hanno toccato la pupilla dell’occhio di Dio.’” (Il nascondiglio, pagina 64)
Casper ten Boom stava facendo eco alle parole di Zaccaria riguardo al giudizio di Dio su Babilonia: “Infatti così parla YHWH degli eserciti:
«È per rivendicare la sua gloria che egli mi ha mandato verso le nazioni che hanno fatto di voi la loro preda; perché chi tocca voi, tocca la pupilla dell’occhio suo. Infatti, ecco, io sto per agitare la mia mano contro di loro, ed esse diventeranno preda di quelli a cui erano asserviti, e voi conoscerete che il SIGNORE degli eserciti mi ha mandato.” (Zaccaria 2:8-9)
Alla nazione che alza la mano contro il popolo ebraico – sia apertamente che nell’ombra, usando il terrore o sostenendo il terrore o non affrontando il terrore – YHVH degli eserciti promette un giudizio sicuro.
l SIGNORE ha visto, e gli è dispiaciuto che non vi sia più rettitudine;ha visto che non c’era più un uomo e si è stupito che nessuno intervenisse; allora il suo braccio gli è venuto in aiuto, la sua giustizia lo ha sorretto; egli si è rivestito di giustizia come di una corazza, si è messo in capo l’elmo della salvezza, ha indossato gli abiti della vendetta, si è avvolto di gelosia come in un mantello.
Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere; il furore ai suoi avversari, il contraccambio ai suoi nemici; alle isole darà la loro retribuzione. Così si temerà il nome del SIGNORE dall’occidente, e la sua gloria dall’oriente; quando l’avversario verrà come una fiumana, lo Spirito del SIGNORE lo metterà in fuga. «Un salvatore verrà per Sion e per quelli di Giacobbe che si convertiranno dalla loro rivolta», dice il SIGNORE. (Isaia 59:15-20)
Nell’ultimo volume della trilogia di fantascienza Perelandra di C.S. Lewis, vengono descritti uomini malvagi intenti ad abbattere le mura di protezione ordinate da Dio. Di conseguenza il giudizio divino incombe su di loro. Le strategie ribelli di Satana (dalla Torre di Babele in Genesi 11 ad oggi) sono definite da Lewis come “quella forza orribile” (questo è anche il titolo del libro di Lewis). Nel capitolo 13, l’eroe Ransom dichiara: “L’orribile forza tiene tutta la Terra in pugno. . . La loro stessa forza li ha traditi. Hanno fatto cadere il Cielo sulle loro teste.
L’ONU, l’UNESCO, l’UNRWA, i sostenitori della Teologia della Sostituzione e del BDS (movimento antiebraico e anti-israeliano per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni) e tutti coloro che si adoperano per l’indebolimento e la distruzione di Israele vanno certamente contrastati. Allo stesso tempo, queste persone vanno compatite, perché si stanno attirando addosso il giudizio di YHWH.
Mosè descrive una dinamica simile in Esodo 15:7,11 dove il giudizio di YHWH cade sulle teste dei Suoi nemici: “Nella grandezza della tua maestà rovesci i tuoi avversari. Mandi la tua furia; li consuma come stoppia … Chi è come te, YHVH, tra gli dei? Chi è come te, maestoso in santità, tremendo in opere gloriose, operante meraviglie?”
Gli insulti delle nazioni – l’Olocausto
Zaccaria dice che il Dio di Giacobbe vede le nazioni attraverso la lente chiamata “Israele”, la pupilla degli occhi di YHWH. Ma dal punto di vista di YHVH, la maggior parte delle nazioni non lo comprendono; non rispecchiano il Suo cuore e non capiscono che il popolo ebraico è una priorità nel piano di YHWH. Egli dichiara a Israele: “Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò dalle tue piaghe”, dice il SIGNORE, “poiché ti chiamano la scacciata, la Sion di cui nessuno si cura.”(Geremia 30:17).
Durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la sopravvivenza della nazione ebraica era minacciata da Hitler e dal suo Terzo Reich, le nazioni del mondo per la maggior parte chiusero gli occhi e il cuore e non protessero, ne’ salvarono, i figli e le figlie di Sion.
In Canada, le politiche di immigrazione erano audacemente antisemite, come dettagliato in “None is Too Many”. In questo libro viene descritta in dettaglio la fredda complicità canadese nell’Olocausto e nelle politiche di immigrazione antiebraiche tra il 1933 e il 1948. Tra gli alti funzionari alla guida di queste politiche, c’era il direttore del dipartimento di immigrazione del governo canadese Frederick Blair, che aveva il pieno sostegno del primo ministro canadese William Lyon Mackenzie King e dell’Alto Commissario per la Gran Bretagna Vincent Massey in queste questioni. L’ufficio di Blair permise a meno di 5.000 ebrei di entrare in Canada (1933-39) – un numero esiguo rispetto agli oltre 200.000 ammessi negli Stati Uniti e ai 20.000 in Messico. “Uno dei record peggiori nell’accoglienza di rifugiati”, hanno scritto Abella e Troper, autori di “None is Too Many”. Le politiche antisemite di immigrazione di Blair “hanno segnato il destino di migliaia di ebrei europei, che sarebbero sfuggiti alla morte se solo il Canada li avesse ricevuti”.
Negli Stati Uniti, il libro di Arthur D. Morse “While Six Million Died: A Chronicle of American Apathy” descrive in dettaglio come il Dipartimento di Stato americano (incluso il segretario di Stato Cordell Hull e il vicesegretario Breckinridge Long) abbia costantemente ritardato, ostacolato o contrastato gli sforzi volti a salvare gli ebrei dai nazisti in Europa, o ad accoglierli come rifugiati negli Stati Uniti. Un esempio fu il ritardo di cinque mesi da parte del presidente Roosevelt nel rispondere in modo proattivo al rapporto del Segretario del Tesoro Henry Morgenthau Jr., originariamente intitolato “Acquiescenza di questo governo all’assassinio degli ebrei”.
In Gran Bretagna, il governo del Primo Ministro Neville Chamberlain portò avanti le politiche del suo Libro Bianco del 1939 (https://it.wikipedia.org/wiki/Conferenza_di_Londra_(1939), vietando l’accoglienza nella Palestina mandataria ai rifugiati ebrei in fuga dall’Europa occupata dai nazisti (https://history-maps.com/it/story/History-of-Israel/event/Arab-revolt-and-the-White-Paper). Ciò portò a un numero ancora maggiore di morti tra gli ebrei nei campi di sterminio di Hitler. L’ex primo ministro David Lloyd-George ha definito questo Libro bianco “un atto di perfidia”.
Sono trascorsi meno di 80 anni da quando si sono verificati questi eventi, e le radici antisemite di questi governi e dei loro leader non sono state sradicate. Gli odierni rappresentanti diplomatici dei paesi sopra elencati continuano a sostenere misure simili a quelle dei loro predecessori quando si tratta di questioni riguardanti il popolo ebraico e la sua terra.
Gli insulti delle nazioni – Le mosse islamiche per distruggere Israele
Lo sforzo concertato della maggior parte dei paesi islamici e di lingua araba per distruggere lo Stato ebraico è ben documentato. L’influenza maligna dei Fratelli Musulmani, i loro tentacoli metastatizzanti (Hamas, al Qa’eda, ISIS, Jihad islamica, Houthi, ecc.) e i loro tentativi di occupare Israele e rubare la terra ai veri eredi di Dio – il popolo ebraico – sono definiti da YHWH in Ezechiele 35:12, 36:6-7,15 come insulti contro YHVH stesso e contro il popolo ebraico.
È noto che le potenze occidentali sostengono i gruppi terroristici islamici attraverso formazione, finanziamenti, forze diplomatiche e armi. Tre libri (insieme a molti altri) descrivono in dettaglio questi schemi:
John Loftus e Mark Aarons, La guerra segreta contro gli ebrei (Come lo spionaggio occidentale ha tradito il popolo ebraico)
Moshe Arens, Patto infranto: la politica estera americana e la crisi tra Stati Uniti e Israele (ex ministro della Difesa israeliano)
Bruce Brill, L’inganno di un alleato (un libro di memorie sul tradimento dello Yom Kippur)
Recenti interrogatori da parte dell’intelligence israeliana dei terroristi di Hamas Nukhba, coinvolti negli attacchi jihadisti del 7 ottobre da Gaza contro cittadini israeliani, hanno rivelato che Hamas aveva pianificato una distruzione ancora maggiore in Israele – piani che sono stati vanificati dalle disperate contromisure dell’esercito israeliano dell’ultimo minuto. I piani prevedevano attacchi jihadisti a Kiryat Gat, alla prigione di Shikma ad Ashkelon e alla base aerea IAF a Hatzerim; all’impianto di ricerca nucleare di Dimona e in diversi punti di Tel Aviv, dove era stato pianificato un massacro di civili. “Non c’è dubbio che se Hamas avesse portato avanti la Fase Due, il trauma e il disastro sarebbero stati raddoppiati. . . [Il leader di Hamas] Sinwar credeva che se i canali di informazione avessero riferito che aveva attaccato a Tel Aviv e Dimona, anche Hezbollah nel nord e le altre organizzazioni terroristiche in Giudea e Samaria avrebbero attaccato. Un piano diabolico che, se fosse riuscito, avrebbe provocato morte e distruzione a livelli difficili da definire.”
L’attuale, crescente rabbia omicida contro Israele e l’identificazione popolare di molti arabi e musulmani del Medio Oriente con Hamas sono stati pienamente evidenti ad Amman, in Giordania, la scorsa settimana. Il 27 marzo, 10.000 manifestanti si sono avvicinati all’ambasciata israeliana, cantando: “O governi arabi codardi! A nome di chi non ha voce, anche noi siamo dalla parte di Gaza. Siamo assediati. . . Lasciamo che la voce si alzi da Amman. Siamo parte del diluvio. Lo senta ogni traditore e collaboratore. Con Hamas per la liberazione!” Il 28 marzo, i manifestanti di Amman portavano bandiere palestinesi e cantavano: “Hanno detto che Hamas è terrorista. Tutta la Giordania è Hamas!” Sono stati portati cartelli che dichiaravano “Amman-Gaza – un destino!” mentre i manifesti raffiguravano il portavoce principale di Hamas, Abu Obaida. Il 29 marzo, i manifestanti hanno gridato il loro sostegno al capo del terrorismo di Gaza, secondo in comando di Hamas: “Muhammad Deif, o capo di stato maggiore… Vogliamo scuotere l’entità sionista!” Al Monte del Tempio di Gerusalemme, gli stessi canti sono stati intonati il 28 marzo: “Alza una spada contro una spada! Noi siamo il popolo di Muhammad Deif! Benedizioni per [Yahya] Sinwar [il massimo comandante jihadista di Hamas]!”
Queste dinamiche sono vive e vegete in Medio Oriente, anche se la Giordania è considerata un alleato degli Stati Uniti e un partner di pace per Israele. A Gaza non tira aria di pace; le popolazioni di lingua araba della regione sostengono fermamente la jihad guidata da Hamas. E il sostegno americano, europeo, russo e cinese a Hamas e ai suoi compagni di viaggio rivela chiaramente che gli insulti delle nazioni hanno assunto proporzioni mondiali. YHVH osserva e il Dio di Giacobbe scrive tutto nei Suoi libri:
Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l’Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. (Apocalisse 20:11-13)
Gli insulti delle nazioni – la cooperazione con i nemici di Israele
Il famoso giocatore di baseball americano Yogi Berra pronunciò una citazione memorabile: “È un déjà vue tutto da capo!” Un recente evento alle Nazioni Unite riflette accuratamente questa stessa dinamica. Ecco alcuni retroscena storici e il contesto:
“Il 23 dicembre 2016, le Nazioni Unite hanno annunciato l’approvazione della Risoluzione 2334 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che condanna gli insediamenti israeliani a est della linea dell’armistizio del 1949, cioè in Cisgiordania e Gerusalemme Est (compresa la Città Vecchia con i suoi antichi luoghi ebraici). L’approvazione di questa risoluzione è stata possibile solo grazie al rifiuto, da parte di tutti e cinque i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, compresi gli Stati Uniti, di esercitare il loro diritto di veto. Il segretario di Stato John Kerry ha giustificato la sua decisione affermando che l’amministrazione Obama stava semplicemente seguendo la linea politica americana. Tale linea politica vede con favore la fine del conflitto israelo-palestinese e crede che tale obiettivo sia raggiungibile solamente attraverso la cosiddetta “soluzione dei due Stati”, una politica che include la condanna da parte del suo Paese della costruzione di insediamenti israeliani in Cisgiordania”.
La risoluzione 2334 del 23 dicembre 2016 violava in realtà la precedente risoluzione ONU 242 del 24 novembre 1967, sponsorizzata dagli Stati Uniti, che riconosceva il diritto di Israele a mantenere e stabilirsi nei territori riconquistati nel giugno 1967. La Risoluzione 2334 ha purtroppo creato un precedente ONU: la massima autorità diplomatica mondiale ha condannato la presenza ebraica nell’antica Gerusalemme, sul Monte del Tempio e presso il Muro Occidentale. Abilitando la Risoluzione 2334, il presidente degli Stati Uniti Obama ha violato uno dei principi fondamentali degli accordi di Oslo, adottando la politica dell’OLP/Autorità palestinese di voler imporre una soluzione a Israele dall’esterno.
Questa tattica (di lavorare dietro le quinte per far approvare risoluzioni ONU nocive a Israele) è stata duramente condannata dallo Stato ebraico. Al contrario, l’approvazione di questa risoluzione e’ stata accolta da un forte applauso nella sala gremita del Consiglio di Sicurezza (vedi Salmo 2:1-3). A quel tempo, un alto funzionario israeliano notò:
“L’amministrazione americana, insieme ai palestinesi, ha segretamente escogitato una risoluzione anti-israeliana che fiancheggia il terrorismo e i boicottaggi e rende di fatto il Muro Occidentale un territorio palestinese occupato. . . Il presidente Obama potrebbe dichiarare la sua disponibilità a porre il veto su questa risoluzione, invece sta spingendo per la sua approvazione. Questo è un abbandono di Israele che interrompe decenni di politica statunitense volta a difendere Israele presso le Nazioni Unite. . . Tutti i segnali mostrano che si è trattato di un colpo [diplomatico] di Obama contro Netanyahu e gli insediamenti.”
Ma l’abbandono di Israele da parte di POTUS Obama non è stata la prima volta per il Dipartimento di Stato americano. Gli ex presidenti degli Stati Uniti Lyndon Johnson, Richard Nixon e Gerald Ford hanno tutti permesso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e/o al Consiglio di Sicurezza di adottare risoluzioni nocive allo Stato ebraico. POTUS Ronald Reagan ha visto la ratifica di ben 21 misure anti-israeliane attraverso le Nazioni Unite durante il suo mandato. POTUS George H.W. Bush ne ha concessi nove, POTUS Bill Clinton tre e POTUS George W. Bush sei. Nel novembre 1981 l’amministrazione Reagan votò a favore di una risoluzione dell’Assemblea Generale che condannava gli attacchi aerei israeliani sul reattore nucleare iracheno OSIRAK. Il non difendere Israele sembra essere una tendenza bipartisan.
Vale la pena ricordare che, un decennio dopo, il 28 ottobre 1991, il segretario alla Difesa americano Dick Cheney lodò e ringraziò Israele per lo stesso attacco dell’OSIRAK: “Permettetemi stasera, davanti a questo gruppo, di ringraziare il mio buon amico David Ivry [capo dell’IAF] per l’azione intrapresa da Israele nel 1981 nei confronti del reattore [di Osirak] . . . In molte occasioni, nel corso dei preparativi nel Golfo e del successivo conflitto, ho ringraziato per l’azione coraggiosa intrapresa [da Israele] circa dieci anni prima”.
Gli insulti delle nazioni – la recente cooperazione con i nemici di Israele
Il 25 marzo 2024 al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è verificato lo stesso identico scenario (una ripetizione della Risoluzione 2334 del 23 dicembre 2016), con gli Stati Uniti che si sono rifiutati di porre il veto alla Risoluzione 2728. Questa risoluzione, elaborata da Russia e Cina, fa pressione su Israele affinché accetti un cessate il fuoco incondizionato – cessate il fuoco che preserverebbe una roccaforte terroristica di Hamas a Gaza e lascerebbe gli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. In un altro momento di déjà vu, il consigliere per le comunicazioni per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha fatto eco alla dichiarazione del 2016 dell’ex segretario di Stato John Kerry: “Il nostro voto – lo ripeto – non rappresenta un cambiamento nella nostra politica”.
Come ha osservato la commentatrice britannica Melanie Phillips: “Quindi sia gli Stati Uniti che il Regno Unito sono ora allineati con i nemici dell’Occidente, Russia e Cina, contro Israele, l’unico difensore dell’Occidente in Medio Oriente”.
L’ex direttore della CIA e segretario di Stato Mike Pompeo ha aggiunto le sue critiche all’astensione dell’amministrazione Biden all’ONU:
“Hamas, quando ha visto l’astensione, è rimasta entusiasta. Il Partito Comunista Cinese? Più felice che mai. I russi? Idem. Gli iraniani? Entusiasti del fatto che gli Stati Uniti d’America si siano rifiutati di difendere il loro alleato. Ciò è significativo e molto rischioso. Gli Americani vedono come gli Stati Uniti si stiano allontanando dal loro alleato e amico strategico di lunga data in Medio Oriente.”
Hamas ha rifiutato molte volte, finora, di acconsentire al rilascio degli ostaggi israeliani, come da suo recente annuncio:
“Il movimento Hamas ha appena informato i mediatori che mantiene la sua posizione, presentata il 14 marzo, secondo la quale la risposta dell’occupazione [alla proposta di accordo] non soddisfa le richieste fondamentali [di Hamas] per il nostro popolo e per la resistenza, cioe’ un cessate il fuoco globale, il ritiro dalla Striscia, il ritorno degli sfollati alle loro case e un vero accordo sullo scambio di prigionieri. Il movimento sottolinea ancora una volta che Netanyahu e il suo governo estremista hanno la piena responsabilità per il fallimento degli sforzi negoziali e per aver ostacolato fino ad ora il raggiungimento di un accordo”.
Su questo punto gli Stati Uniti hanno spianato la strada alla vittoria di Hamas e alla sconfitta del suo alleato Israele, tutto in un colpo solo. Questa “buona notizia” è stata immediatamente accolta con 12 nuovi attacchi missilistici da parte di Hamas e della Jihad islamica contro Israele, e con oltre 100 attacchi missilistici degli Hezbollah libanesi contro il nord di Israele. Si è tenuto a Teheran un incontro trionfale tra il leader di Hamas Ismail Haniyeh, il segretario generale della Jihad islamica palestinese Ziyad al-Nakhala, il leader supremo iraniano Ali Khameini e il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian. All’incontro Haniyeh ha detto che l’astensione degli Stati Uniti alle Nazioni Unite “indica isolamento politico senza precedenti sperimentato dall’occupazione israeliana”.
Gli atti profetici di YHVH
La Bibbia descrive qualcosa che i teologi chiamano “atti profetici”. Si tratta di atti fisici iniziati da un profeta che simboleggiano e annunciano una nuova azione da parte del Dio di Israele. L’atto fisico è una dichiarazione profetica che qualcosa è appena accaduto nel piano di Dio; qualcosa è cambiato sulla terra e qualcosa di nuovo sta per manifestarsi. Ecco quattro esempi biblici di questo:
Le dieci piaghe
“Poiché in quella notte io attraverserò il paese d’Egitto e colpirò a morte tutti i primogeniti nel paese d’Egitto, dai primogeniti umani agli animali; e contro tutti gli dei d’Egitto eseguirò i miei giudizi: io sono YHVH” (Esodo 12:12)
Manto di Samuele strappato da Saul
Ma Samuele disse a Saul: «Non tornerò con te; poiché hai rigettato la parola di YHVH, e YHVH ti ha rigettato dall’essere re su Israele”. Allora Samuele si voltò per andarsene, ma Saul afferrò il lembo della sua veste e lo strappò. Allora Samuele gli disse: «YHVH ha strappato oggi da te il regno d’Israele e lo ha dato al tuo prossimo, che è migliore di te» (1 Samuele 15:26-28).
Il nuovo mantello di Ahijah
Poi Geroboamo, figlio di Nebat. . . si ribellò al re. . . E avvenne in quel tempo, mentre Geroboamo usciva da Gerusalemme, che il profeta Achia di Scilo lo trovò lungo la strada. Ora Achia si era rivestito di un mantello nuovo; ed entrambi erano soli nel campo. Allora Achia prese il mantello nuovo che aveva addosso e lo stracciò in dodici pezzi. Poi disse a Geroboamo: «Prenditi dieci pezzi; poiché questo è ciò che dice YHVH, il Dio d’Israele: ‘Ecco, io strapperò il regno dalle mani di Salomone e ti darò dieci tribù (ma lui avrà una tribù, per amore del mio servo Davide e per per amore di Gerusalemme, città che ho scelto fra tutte le tribù d’Israele» (1 Re 11,26-32).
Le frecce di Joas ed Eliseo
Eliseo si ammalò di una malattia che doveva condurlo alla morte; e Ioas, re d’Israele, scese a trovarlo, pianse su di lui, e disse: «Padre mio, padre mio! Carro e cavalleria d’Israele!» Eliseo gli disse: «Prendi un arco e delle frecce». E Ioas prese un arco e delle frecce. Eliseo disse al re d’Israele: «Impugna l’arco». Egli impugnò l’arco; Eliseo posò le sue mani sulle mani del re, poi gli disse: «Apri la finestra a oriente». E Ioas l’aprì. Allora Eliseo disse: «Tira!» Egli tirò. Ed Eliseo disse: «Questa è una freccia di vittoria da parte del SIGNORE: la freccia della vittoria contro la Siria. Tu sconfiggerai i Siri ad Afec sino a sterminarli». Poi disse: «Prendi le frecce». Ioas le prese, ed Eliseo disse al re d’Israele: «Percuoti il suolo». Egli lo percosse tre volte poi si fermò. L’uomo di Dio si adirò contro di lui, e disse: «Avresti dovuto percuoterlo cinque o sei volte; allora tu avresti sconfitto i Siri fino a sterminarli; mentre adesso non li sconfiggerai che tre volte». (2 Re 13:14-19).
Le meravigliose opere di Dio sul Pianeta Terra non cessarono ai tempi di Eliseo. Dio parla ancora a Israele e alle nazioni attraverso atti profetici. Ricordo nel 1991 come le forze di Saddam Hussein furono sconfitte e quando quella sconfitta fu annunciata in Israele durante la festa di Purim. Quel giorno, quando gli israeliani si tolsero le maschere antigas e indossarono le maschere celebrative di Purim, questo simbolismo profetico parlò al cuore di molti in quel paese. E ai nostri giorni, Dio sembra parlare nuovamente al mondo – il mondo che Egli vede attraverso Israele, la pupilla dei Suoi occhi.
Ponti rotti a Baltimora
L’astensione degli Stati Uniti alle Nazioni Unite è avvenuta lunedì 25 marzo 2024. Il giorno dopo, martedì 26 marzo, poco prima dell’01:30, la nave portacontainer MV DALI lunga 984 piedi battente bandiera di Singapore ha perso potenza, ha iniziato ad andare alla deriva, e si e’ schiantata rapidamente contro il Francis Scott Key Bridge a Baltimora, nel Maryland. Questo ponte, una delle principali arterie commerciali dell’America, è crollato in pochi secondi. Quel ponte (inaugurato nel marzo 1977 dopo cinque anni di costruzione e costato circa 110 milioni di dollari), prende il nome dal poeta Francis Scott Key, che nel 1814 scrisse il testo dell’inno nazionale americano “The Star-Spangled Banner” (Lo stendardo stellato). Nel 1931 un Atto del Congresso firmato da POTUS Herbert Hoover adottò la canzone di Key come inno nazionale americano, più di un secolo dopo la sua prima pubblicazione.
Molti commentatori si sono affrettati a vedere un simbolismo drammatico in questa tragedia, ma pochi di loro posseggono il software profetico per riconoscere un collegamento con le prospettive di Dio sull’America e Israele.
Editoriali e programmi sui social media parlano di una “caduta” nelle interazioni tra Stati Uniti e Israele. L’ex ministro degli Esteri israeliano ha intitolato il suo libro Broken Covenant (Patto Infranto). Puo’ essere che YHVH stia dicendo all’America, e in particolare agli intercessori negli Stati Uniti e nel mondo, che il disprezzo mostrato ad Israele e il suo abbandono non sono qualcosa che YHVH il Guerriero (vedere Esodo 15:3) prende alla leggera?
Parlando invece di Singapore, domenica 25 marzo 2024, il ministro degli Affari interni, K. Shanmugan, ha ordinato al ministero degli Esteri di quel paese di insistere affinché l’ambasciata israeliana rimuovesse un post, considerato offensivo, dalla sua pagina Facebook ufficiale. Il Post israeliano afferma: “Israele è menzionato 43 volte nel Corano, invece la Palestina non viene menzionata nemmeno una volta. . . Qualsiasi prova archeologica – mappe, documenti, monete – collega la terra di Israele al popolo ebraico come popolo indigeno della terra”. Questo fatto documentato è stato ritenuto pericoloso e inaccettabile:
Il ministro Shanmugam ha affermato che “quel post sulla pagina dei social media dell’ambasciata israeliana è del tutto inaccettabile. Ero molto turbato quando me ne hanno parlato. Il post è sbagliato per molti motivi. È insensibile e inappropriato. C’e’ il rischio che possa minare la nostra sicurezza e armonia, qui a Singapore. . . Post come questi possono… infiammare gli animi, creare tensioni e mettere a rischio la comunità ebraica. La rabbia derivante dal post potrebbe trasformarsi in qualcosa di fisico”, ha detto.
Shanmugam ha aggiunto: “Questo post è un tentativo di riscrivere la storia. L’autore del post dovrebbe esaminare le risoluzioni delle Nazioni Unite, vedere se le azioni di Israele negli ultimi decenni sono state coerenti con il diritto internazionale prima di provare a riscrivere la storia”. Ha aggiunto che il post aveva “selezionato [indicato] testi religiosi” per sottolineare un aspetto politico e “la cosa peggiore” era che il post avesse utilizzato il Corano per questo scopo: “Spesso le ambasciate pubblicano dichiarazioni con cui possiamo non essere d’accordo, ma generalmente non interveniamo, perché rappresentano paesi sovrani che hanno una loro autonomia. Quando però ciò influisce sulla sicurezza e l’incolumità delle persone a Singapore, sulla pace e l’armonia di cui godiamo, interveniamo e interverremo”, ha affermato.
Lunedì scorso, il ministro degli Affari esteri di Singapore, Vivian Balakrishnan, si è rivolto in modo simile all’ambasciata israeliana, affermando: “È altamente inappropriato fare riferimento ai testi sacri per sollevare questioni politiche. Lo abbiamo chiarito all’ambasciata, che ha rimosso il post.”
Sopravvivere a Babilonia
C’è un’espressione popolare ebraica: “Siamo sopravvissuti al Faraone. Sopravviveremo anche a questa sfida attuale!” La nazione ebraica, per grazia e amore protettivo di YHWH, ha resistito alle feroci tempeste dei Filistei, degli Assiri, dei Babilonesi, dei Persiani, dei Greci, dei Romani, degli eserciti jihadisti di Maometto, dei Crociati, dei pogrom di Chmielnicki e della Russia zarista, alla “soluzione finale” di Hitler e alla Yevsektsiya di Stalin. Oggi stiamo resistendo alle tempeste del terrorismo jihadista, dei suoi compagni e sostenitori in tutto il mondo. “Poiché io, YHVH, non cambio! Perciò voi figli di Giacobbe non siete consumati!». (Malachia 3:6).
Come pregare?
– Preghiamo per i leader delle nazioni e della chiesa, affinché ricevano la rivelazione divina e giungano al pentimento in merito a ciò che Dio definisce “insulti contro il popolo di Israele e la terra di Israele.”
– Preghiamo per il salvataggio dei circa 136 ostaggi israeliani (inclusi i bambini) rapiti da Hamas, dalla Jihad islamica e dalla PFLP/PLO. Gli ostaggi sono soggetti a torture, stupro e soffrono la fame (sulla base della testimonianza di ostaggi recentemente liberati). Hamas trattiene anche molte salme per utilizzarle come merce di scambio.
– Preghiamo affinché la crudele dittatura di Hamas a Gaza venga debellata in modo definitivo e affinché siano spezzate le catene che legano i Palestinesi in quella regione.
– Preghiamo che il ruolo giocato dall’Iran nell’inganno jihadista, nella dissimulazione e nell’antisemitismo venga esposto alla luce, riconosciuto e rigettato dai leader politici mondiali.
– Preghiamo che ai governanti di Israele siano concesse giustizia e chiarezza, insieme a coraggio morale, discernimento e strategie divine per poter eliminare completamente la minaccia jihadista in ogni sua forma.
– Preghiamo affinché la perdita di vite umane sia la minore possibile tra i soldati israeliani e i civili di Gaza che sono veramente innocenti.
– Preghiamo per l’esercito profetico ebraico in tutta la terra secondo la profezia di Ezechiele.
Le vostre preghiere e il vostro sostegno sostengono le nostre braccia e rappresentano l’aiuto pratico di Dio per noi nell’opera che ci ha chiamato a svolgere.
Nel Messia Yeshua,
Avner Boskey
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