Ricordiamo a tutti che Avner Boskey sarà uno dei nostri relatori al prossimo Raduno Edipi Israele l’Orologio di Dio

News del 13 Aprile 2023 Traduzione di Monica Tamagnini
La ribellione e l’inquietudine delle nazioni (Salmo 2:1) si infrangono come le onde dell’oceano (Salmo 65:7) sulle rive di questo pianeta. Ma YHVH governa le onde: “Voi non mi temerete? Oracolo di YHVH. Non tremerete alla Mia presenza, che ho posto la sabbia come confine del mare, come barriera perenne che esso non varcherà? Le sue onde si agitano ma non prevalgono, rumoreggiano ma non l’oltrepassano.” (Geremia 5:22)

Le nazioni si stanno radunando con intenti malvagi, progettando di umiliare e violare la Figlia di Sion. Ma il Dio di Giacobbe proclama che il Giorno della Vendetta si avvicina rapidamente: “Perché il Giorno di YHVH è vicino per tutte le nazioni. Proprio come hai fatto, così ti sarà fatto: le tue azioni ti ricadranno sul capo!” (Abdia 1:15).

Viviamo tra il “qui” e il “non ancora”, tra gli eventi di oggi e il Giorno dell’ira del Messia. Tenendo a mente il destino che abbiamo di fronte, Yeshua ci sfida a considerare e a discernere. “I farisei e i sadducei si avvicinarono a Lui per metterlo alla prova e gli chiesero di mostrare loro un segno dal cielo. Ma egli rispose loro: «Quando viene la sera, dite: Farà bel tempo, perché il cielo è rosso. E la mattina: “Oggi ci sarà un temporale, perché il cielo rosseggia cupo!”. Sapete discernere l’apparenza del cielo, ma non siete in grado di discernere i segni dei tempi?’» (Mt 16,1-3)

Uno degli indicatori più forti dell’imminente giorno della vendetta di Dio per Sion (Isaia 34:8) è la minacciosa ascesa di nazioni piene di malizia che odiano il popolo ebraico e che tentano di impedire la sua restaurazione nella Terra Promessa: “Ora, molte nazioni si sono adunate contro di te e dicono: “Sia profanata e i nostri occhi godano alla vista di Sion!”» (Michea 4:11). L’odio antisemita si sta diffondendo a macchia d’olio, davanti ai nostri occhi, su tutta la faccia della terra. Nessun paese è immune dalla sua influenza tossica.

In Ezechiele 38:4 YHVH inserisce uncini nelle mascelle delle nazioni e le attira verso Israele per una battaglia “reale”. I re della terra progettano di dividere e conquistare la Terra Promessa; riceveranno invece il giudizio divino sui monti d’Israele.

Le superpotenze di oggi si concentrano ossessivamente sulla terra promessa da YHVH al popolo ebraico – terra che include Gaza, la Giudea, la Samaria, il Golan e Gerusalemme. Le loro arroganti vanterie riempiono le sale delle Nazioni Unite, dichiarando falsamente che la terra di Israele non appartiene al popolo ebraico ma ai discendenti assassini degli invasori jihadisti. Nelle loro mascelle ci sono gli uncini di Dio e questa è l’esca divina che Dio ha messo nella Sua trappola per topi profetica.

«Ascoltate, sordi, e voi, ciechi, guardate e vedete!» (Isaia 42:18)

Molti presidenti, diplomatici e spie si considerano autorità in materia di Medio Oriente, ma la verità è diametralmente opposta. Vi e’ una sorta di cecità che colpisce la maggior parte delle nazioni quando si tratta di Medio Oriente. Anche molti Israeliani sembrano essere ignari dei pericoli provenienti dai paesi arabi confinanti. Le considerazioni che seguono possono aiutarci a pregare per le popolazioni coinvolte:

1. La maggior parte degli occidentali non è consapevole della cultura e delle sensibilità del mondo islamico e arabo. Non capiscono le prospettive arabe o il modo in cui l’Islam classico vede il mondo in generale, e il mondo occidentale in particolare. La maggior parte di loro interpreta gli eventi mediorientali attraverso occhiali secolari. Questo vale non solo per l’uomo comune, ma anche per i teologi cristiani ed ebrei, per i servizi segreti occidentali, i funzionari governativi e i diplomatici. Per coloro che desiderino saperne di piu’, un buon punto di partenza potrebbe essere il libro di David Pryce-Jones “The Closed Circle: An Interpretation of the Arabs” (“Il circolo chiuso: un’interpretazione degli arabi”), 1989, Harper & Row.

2. Un’altra area di grave cecità occidentale riguarda l’ignoranza fondamentale circa le realtà bibliche. Eppure e’ proprio li’ che si trovano le chiavi necessarie ad aprire le porte della percezione riguardo alle dinamiche, alla storia, ai paradigmi del Medio Oriente e al suo futuro profetico.

3. Una terza area di cecità è la mancanza di consapevolezza (o addirittura il rifiuto di accettare) l’irrevocabile chiamata e i doni di Dio conferiti al popolo ebraico. Di questi fanno parte le dinamiche di benedizione e maledizione descritte in Genesi 12:3 e i pericoli spirituali della jihad.

4. Una quarta area di cecità riguarda l’antisemitismo mondiale: le dinamiche endemiche antiebraiche ora dilaganti nel Dipartimento di Stato americano, nella CIA, nella NSA, ecc. (così come nelle varianti europee delle stesse).

Esempi specifici di cecità da parte israeliana includono quanto segue:

1. Il considerare gli Accordi di Oslo, gli Accordi di Camp David e gli Accordi di Abramo come grandi passi avanti verso la pace in Medio Oriente. Allo stesso modo veniva considerata la Prima Guerra Mondiale in Occidente: era vista come la guerra che avrebbe posto fine a tutte le guerre.

2. I leader israeliani nel governo, nell’intelligence e nell’esercito credono ancora che i terroristi jihadisti alla fine “cambieranno posizione” e accetteranno i benefici materiali della pace con Israele.

3. Questi leader credono che Israele dovrebbe scendere a patti col “male minore” (gli eserciti jihadisti di Hamas? Della Jihad islamica? Dell’Autorità Palestinese?) e collaborare con quel “partito”.

4. I leader israeliani sanno bene che tra Palestinesi ed Ebrei non corre buon sangue. Ciononostante continuano a credere che gli Israeliani abbiano bisogno di un accordo di pace – seppur traballante e pericoloso – per la sopravvivenza di Israele.

Questi principi operativi danno forma a gran parte di ciò che sta accadendo in Medio Oriente – a livello diplomatico, militare e nel mondo dell’intelligence.

Antisemitismo: il fondamento delle organizzazioni di intelligence occidentali

Quegli Americani che amano Israele – siano essi cristiani evangelici, ebrei di orientamento ortodosso, conservatore, riformista o liberale, o semplicemente cittadini statunitensi laici – nutrono un discreto rispetto per l’impavida Israele, per il suo coraggio ed eroismo in battaglia, la sua tenacia di fronte a numerose minacce mortali e le sue sofferenze nell’Olocausto.

Altri Americani, invece, sono contrari a Sion. Isolazionisti laici e professori antisemiti, ebrei che odiano se stessi e islamici jihadisti, baroni del petrolio e gran parte dei pezzi grossi del Dipartimento di Stato, promotori e agitatori della CIA: esistono strati significativi ed influenti della società americana, saldamente posizionati contro la terra e il popolo di Israele. Ai vertici della politica, degli affari e dell’intelligence statunitense si annidano persone potenti che esercitano pressioni e persuasioni, indebolendo e distruggendo la pupilla degli occhi di Dio. L’antisemitismo è radicato nella comunità dell’intelligence americana e del Dipartimento di Stato americano. Il suo veleno influenza le posizioni attuali strombazzate dal Rose Garden, dal Congresso e dai principali media. Che cosa si conosce di queste radici e di questa storia?

Le basi dell’intelligence statunitense risalgono all’OSS (Office of Strategic Services – l’Ufficio dei servizi strategici), formato il 13 giugno 1942 e sciolto il 20 settembre 1945. L’OSS si è evoluto nella CIA (Central Intelligence Agency) il 18 settembre 1947, e alla fine è stato oscurato dal fratello maggiore – e molto più potente – la National Security Agency (NSA), fondata il 4 novembre 1952. L’OSS, la CIA e l’NSA hanno svolto un lavoro magistrale nel proteggere la sicurezza e la sopravvivenza degli Stati Uniti, contrastando i tentativi comunisti di indebolire l’America e l’Occidente. Tuttavia, il suo ruolo antagonista nei confronti dello Stato ebraico deve essere valutato sulla base di principi biblici.

L’Agenzia (alias CIA) era costituita, fondamentalmente, da un gruppo di ragazzi laureati alle prestigiose università della Ivy League. Erano loro che reclutavano e controllavano i nuovi ufficiali per queste nascenti agenzie. Le affiliazioni religiose protestanti-liberali (presbiteriani, episcopaliani, ecc.) potevano essere considerate quasi come un requisito per trovare lavoro. La maggior parte di questi uomini erano profondamente intrappolati nei loro pregiudizi ed atteggiamenti antisemiti provenienti dalla vecchia scuola. Il libro “America’s Great Game: The CIA’s Secret Arabists and the Shaping of the Modern Middle East” (“Il grande gioco americano: gli Arabisti segreti della CIA e la formazione del Medio Oriente moderno”) di Hugh Wilford (2017) rileva che la divisione per il Medio Oriente della CIA era guidata da “Arabisti” – uomini come Kermit “Kim” Roosevelt (nipote di POTUS Theodore Roosevelt), il cugino di Kim, Archie Roosevelt (uno studioso del Medio Oriente e capo della stazione di Beirut), e Miles Copeland (un operatore segreto dell’intelligence americana dalla seconda guerra mondiale). Gli Arabisti dell’agenzia erano i discendenti intellettuali, e spesso biologici, dei missionari americani nelle terre arabe. Credevano che un secolo di attività missionaria americana avesse aperto la strada alla Pax Americana nella regione, a patto che i recalcitranti israeliani fossero messi da parte. Questi funzionari erano fieramente antisionisti, convinti che il sostegno americano a Israele fosse un errore strategico di prim’ordine. Wilford afferma che questi fondatori credevano “nell’importanza fondamentale delle relazioni arabo-americane e cristiano-musulmane”.

La CIA sarebbe diventata nota per aver architettato la distruzione dei governi nazionalisti (Kim Roosevelt organizzò il colpo di stato che rovesciò il primo ministro iraniano Mohammad Mosaddegh nel 1953), per il suo sostegno alle autocrazie filo-occidentali negli Stati del Golfo ricchi di petrolio, e (a un livello di priorità molto più basso) per la sua propensione alla crescente alleanza americano-israeliana. Nel novembre 1947, la politica operativa dell’Agenzia per il Medio Oriente era basata su tre preoccupazioni fondamentali della realpolitik:

1. Il mondo arabo nutre enorme ostilità verso lo Stato ebraico e verso il sostegno occidentale agli ebrei. La diplomazia americana deve placare questa ostilità.
2. Qualsiasi minaccia alla produzione petrolifera del mondo arabo deve essere neutralizzata.
3. La penetrazione sovietica nel Medio Oriente deve essere bloccata e bisogna compiere sforzi per portare le nazioni arabe a bordo della “nave d’influenza” americana.

Riflettendo su questi fondamenti organizzativi antisemiti, un ex agente della CIA ha spiegato: “Non dovreste essere sorpresi [della guerra segreta della CIA con lo Stato ebraico]. È [semplicemente una questione di] pura ipocrisia. In pubblico, Israele è nostro alleato. Ciò che l’opinione pubblica non sa è che tutte le nazioni occidentali hanno politiche segrete per schierarsi con gli Arabi. Tutto questo tiene occupata la comunità dell’intelligence” (vedi “The Secret War Against the Jews (How Western Espionage Betrayed The Jewish People – “La guerra segreta contro gli ebrei (Come lo spionaggio occidentale ha tradito il popolo ebraico), John Loftus e Mark Aarons; p. 510).

Fronti antisemiti della CIA creati per indebolire il sostegno a Israele

Nel 1949 Kim Roosevelt formò il gruppo anti-israeliano “Holy Land Christian Committee” (“Comitato Cristiano di Terra Santa”), apparentemente per assistere i cristiani in Israele. Nel consiglio furono invitati ebrei antisionisti come Allen Dulles, ex funzionario del Dipartimento di Stato e dell’OSS e futuro direttore della CIA. Questa organizzazione era diretta dal dipendente della CIA William A. Eddy, ex ministro plenipotenziario degli Stati Uniti presso il Regno dell’Arabia Saudita e consulente di Aramco. Bronson Clark del (quacchero) “Comitato per il servizio degli amici americani” (‘American Friends Service Committee’), che all’epoca svolgeva attività di soccorso ai rifugiati a Gaza, osserva: “Questo organismo, composto interamente da elementi filoarabi e antisionisti, non doveva essere un’agenzia operativa, ma doveva fungere da copertura pubblicitaria per le agenzie operative. Questo incontro rappresenta un’altra mossa di una serie di mosse che, come un iceberg, mostrano solo per un quarto in superficie ciò che accade, mentre i tre quarti delle manovre rimangono nascoste”.

Nel 1951, la CIA finanziò segretamente la creazione di un gruppo apparentemente privato di cittadini statunitensi dediti alla diplomazia cittadina, chiamato “Amici americani del Medio Oriente” (“American Friends of the Middle East” – AFME). Questo gruppo propagava visioni accanitamente pro-arabe e antisioniste – prospettive che plasmarono la CIA nei suoi primi anni. Roosevelt usò il suo ruolo presso la CIA per garantire il finanziamento del gruppo da parte dell’organizzazione attraverso la CIA e Aramco. Questo fronte della CIA cercava di indebolire il sostegno allo Stato ebraico negli Stati Uniti. Anche se gli anti-Israeliani spesso mirano a colpire la “lobby israeliana”, rimangono sorprendentemente muti riguardo ai fronti della “lobby anti-israeliana” istituiti dalla CIA.

Un recente film di Hollywood sintetizza la realtà di queste radici in due righe. Nel film “Il Buon Pastore” (“The Good Shepherd”), Joe Pesci interpreta un boss mafioso di nome Joseph Palmi, una versione romanzata di Sam Giancana (di Chicago Outfit) o Santo Trafficante Jr., un boss mafioso in Florida. Matt Damon interpreta Edward Wilson (che per questo incontro usa lo pseudonimo di “Mister Carlson”). Il personaggio di Wilson è basato sul capo del controspionaggio della CIA, James Jesus Angleton). Palmi e “Carlson” hanno discusso del coinvolgimento della mafia e della CIA nell’imminente invasione cubana della Baia dei Porci, per poi passare a discutere le prospettive filosofiche di come la CIA vede le minoranze etniche in America.

Giuseppe Palmi: “Permettimi una domanda. Noi italiani abbiamo le nostre famiglie e abbiamo la chiesa. Gli irlandesi hanno la patria. Gli ebrei la loro tradizione. Anche i negri hanno la loro musica. E la sua gente, signor Carlson, cos’ha?”

Edward Wilson: “Gli Stati Uniti d’America. Il resto di voi è solo in visita”.

Purificatevi del vecchio lievito (1 Corinzi 5:7)

L’apostolo Paolo traccia un parallelo con la festa della Pasqua per evidenziare un principio pastorale, valido sia per i credenti ebrei che quelli gentili della Corinto greca. Li esorta a rimuovere i comportamenti peccaminosi – che paragona al lievito – dalla loro vita. La matzah di Pesach è un pane senza lievito, e il lievito che lievitava rapidamente veniva talvolta interpretato dagli ebrei ai tempi di Paolo come un simbolo del peccato.

Cosi’ come nelle case ebraiche, poco prima della Pasqua, si va in cerca anche delle più piccole briciole di pane lievitato per eliminarne ogni traccia, allo stesso modo i corpi diplomatici e di intelligence degli Stati Uniti (e anche di molti altri paesi) dovrebbero eliminare il peccato dell’odio antiebraico avviluppato attorno alle radici del mondo segreto dei leader e degli strateghi americani.

Come pregare?

– Preghiamo che il Dio di Giacobbe dia rivelazione e porti al ravvedimento i leader americani – e di altre nazioni – circa l’inganno antisemita a cui hanno aperto le loro porte.

– Preghiamo per il salvataggio dei circa 133 ostaggi israeliani (inclusi i bambini) rapiti da Hamas, dalla Jihad islamica e dalla PFLP/PLO. Gli ostaggi sono soggetti a torture, stupro e soffrono la fame (sulla base della testimonianza di ostaggi recentemente liberati). Hamas trattiene almeno 35 salme per utilizzarle come merce di scambio.

– Preghiamo affinché la crudele dittatura di Hamas a Gaza venga debellata in modo definitivo e affinché siano spezzate le catene che legano i Palestinesi in quella regione.

– Preghiamo che il ruolo giocato dall’Iran nell’inganno jihadista, nella dissimulazione e nell’antisemitismo venga esposto alla luce, riconosciuto e rigettato dai leader politici mondiali.

– Preghiamo che ai governanti di Israele siano concesse giustizia e chiarezza, insieme a coraggio morale, discernimento e strategie divine per poter eliminare completamente la minaccia jihadista in ogni sua forma.

– Preghiamo affinché la perdita di vite umane sia la minore possibile tra i soldati israeliani e i civili di Gaza che sono veramente innocenti.

– Preghiamo per l’esercito profetico ebraico in tutta la terra secondo la profezia di Ezechiele.

Le vostre preghiere e il vostro sostegno tengono alzate le nostre braccia e rappresentano l’aiuto pratico di Dio per noi nell’opera che ci ha chiamato a svolgere.

Nel Messia Yeshua,

Avner Boskey
www.davidstent.org