Troppo tardi. Troppo tardi Israele, e con lui buona parte del mondo ebraico italiano, si è accorto di un suo punto di vitale interesse, che invece i suoi nemici molto presto hanno scorto e su cui hanno continuato per anni a battere con insistenza fino a vederne oggi un risultato indubbiamente radioso per loro. Il punto debole ha un nome che ha valore legale: “occupazione”. Quali che fossero i vari motivi di contrasto tra le parti, contro Israele è stata ripetuta all’infinito una sentenza di condanna irrevocabile: Israele occupa illegalmente territori non suoi.

David Elber, Il diritto di sovranità in terra di Israele, Salomone Belforte & C., marzo 2024

L’autore di questo sintetico e ben documentato libro conclude con queste parole:

Come risulta chiaro da quanto esposto, un termine legale (occupazione) è stato deformato per diventare strumento politico e morale per accusare Israele di agire in modo abietto, cioè di occupare illegalmente un territorio che non gli appartiene.
Questa convinzione generale ha avuto la propria origine in seno allo Stato ebraico; non gli è stata applicata da nemici esterni. Costoro hanno soltanto trovato pronto su un vassoio d’ argento il corpo contundente che non hanno mai smesso di utilizzare per criminalizzare Israele.
Un’ammissione tremenda, ma fatta troppo in ritardo. Quello che forse avrebbe potuto essere ottenuto in tempi in cui una rigorosa analisi giuridica messa a sostegno di corrispondenti azioni politiche avrebbe forse potuto contrastare l’azione dei nemici di Israele, oggi non verrebbe neppure presa in considerazione da chi ormai crede di avere tutte le ragioni politiche e morali di veder sparire Israele da quella terra che considerano rubata ad altri.
Adesso, dopo che il diffuso antisemitismo quiescente ha trovato modo di uscire allo scoperto, piovono da tutte le parti ricostruzioni di quello che sarebbe stato il processo di ricostruzione dello Stato d’Israele. Ricostruzioni false e tendenziose, senza riferimenti puntuali a documenti esistenti, appoggiate spesso da video accattivanti che dovrebbero confermare indiscutibilmente la tesi voluta: Israele occupa illegalmente quella terra, opprimendo gli abitanti originali. E questo spiegherebbe tutto. Di ricostruzioni rigorose e documentate come quelle qui commentate non c’è più bisogno.
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