News del 13 maggio 2024 Traduzione di Monica Tamagnini
L’antico proverbio latino “Sic transit gloria mundi” può essere tradotto come segue: “Così passa la gloria mondana”. Due re – Saulo ed Erode – furono grandemente lodati ai loro tempi, ma alla fine furono ricordati per azioni tutt’altro che divine.
- “Saul, giovane e bello; tra i figli d’Israele non ce n’era uno più bello di lui; era più alto di tutta la gente, dalle spalle in su. (1 Samuele 9:2);
- I Saggi dicono: “Chi non ha visto l’edificio [del Tempio] di Erode non ha mai visto un bell’edificio in vita sua” (Talmud babilonese, Bava Batra 4a).
Entrambi i re erano noti per il loro linguaggio ambiguo e diplomatico e per le loro pugnalate alle spalle. Queste trasgressioni sono antiche quanto i peccati di Adamo, ed è un dato di fatto che re e generali si siano impegnati in queste sordide azioni per migliaia di anni. Ai nostri giorni, presidenti e diplomatici fanno lo stesso. Quale saggezza si può trarre dalla Bibbia su questo argomento?
Quando un re diventa un nemico
Davide, figlio di Iesse, era un umile giovane, pastore di mestiere. Eppure, la divina provvidenza lo trasformò in un leader di lode e nel portatore delle armature di Saul (1 Samuele 16). Fu l’eroe ebreo adolescente che tagliò la testa a Golia (1 Samuele 17). Sebbene il re Saul inizialmente amasse molto Davide (1 Samuele 16:21), il suo cuore divenne timoroso, sospettoso e alla fine la rabbia omicida nei confronti del figlio di Iesse si impadronì di lui. Saul si trasformò nel nemico mortale di Davide (1 Samuele 18:8-16, 29). Esteriormente, però, Saul nascose le sue intenzioni omicide nei confronti di Davide. Lo lodava e lo onorava in pubblico, mentre, in realtà, stava pianificando la sua distruzione (vedi 1 Samuele 18:11, 21-25; 19:29-11, 15). Quando Michal (la moglie di Davide) sentì che anche la sua vita era in pericolo a motivo delle minacce del padre, mentì al re Saul. Di fronte a suo padre Saul, Michal accusò falsamente il marito Davide di volerla mettere a morte.
La strategia successiva di Saul fu quella di far arrestare Davide durante la celebrazione pubblica della Luna Nuova (1 Samuele 20:24-33). Si presupponeva la presenza di Davide alla festa, come da protocollo governativo (1 Samuele 20:5). Il Re Saulo stava progettando di trasformare questa occasione di festa in un “colpo mafioso” contro il suo “nemico”. Ma grazie a Dio, Davide poteva contare su “fonti interne” alla corte di Saul: nientemeno che Jonathan, il figlio di Saul. Chi è avvisato è salvato: il linguaggio ambiguo e diplomatico e le pugnalate alle spalle di Saul fallirono, e Davide sfuggì al laccio dell’uccellatore (Salmo 124:7).
“Siamo venuti per adorarlo”
Complotti ingannevoli e tradimenti sono parte integrante della storia di Natale in Matteo 2:
Ora, dopo che Yeshua nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco che i magi arrivarono dall’oriente a Gerusalemme, dicendo: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Perché abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorarlo”. All’udire ciò, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Quindi Erode chiamò segretamente i magi e determinò da loro l’ora esatta in cui apparve la stella. E li mandò a Betlemme dicendo: «Andate e cercate attentamente il Bambino; e quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch’io possa venire ad adorarlo». Quando se ne furono andati, ecco un angelo di YHVH apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati! Prendi il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta lì finché non te lo dirò; perché Erode va a cercare il Bambino per ucciderlo». Allora Erode, vedendosi ingannato dai magi, si adirò molto e mandò degli uomini a uccidere tutti i bambini dai due anni in giù che erano a Betlemme e in tutti i suoi dintorni, secondo il tempo che aveva stabilito dai magi.
Matteo ci rivela informazioni importanti nel suo racconto circa l’arrivo dei magi. Ci dice che i magi volevano “venire ad adorarlo” e ci dice anche che Erode utilizzo’ le stesse parole per scopi doppi e ingannevoli: “Riferite a me, affinché anch’io possa venire ad adorarlo”.
Erode il Grande fece uso dell’inganno diplomatico e dell’HUMINT (fonti di intelligence umana) per portare avanti i suoi progetti omicidi, che però il Dio di Giacobbe sventò uno ad uno.
Le parole di Isaia rivelano il principio: “Utzu etza v’tufar; dabru davar v’lo yakum, ki IMMANUEL [im anu El]!” – “Fate pure dei piani, e saranno sventati! Dite pure la parola, e rimarrà senza effetto, perché Dio è con noi!” (Isaia 8:10)
Lo scrittore americano Isaac Goldberg una volta disse: “La diplomazia è fare e dire le cose più brutte nel modo più carino.” (“The Reflex”, ottobre 1927). Iosif Stalin ha espresso lo stesso concetto in questa maniera: “Le parole di un diplomatico devono contraddire le sue azioni – altrimenti che razza di diplomatico sarebbe? Le parole sono una cosa, i fatti una cosa completamente diversa. Le belle parole sono una maschera per coprire azioni losche. Un diplomatico sincero è come l’acqua secca o il ferro di legno.” (Joseph Stalin, “Elezioni a Pietroburgo”, 1913).
- È risaputo che re e presidenti, segretari di Stato e di difesa, dichiarino come verità il contrario di ciò che sta realmente accadendo. I leader mondiali sono esperti nel ribaltare la verità, nel “chiamare il bianco nero”, per raggiungere i loro obiettivi geopolitici. Non ci si dovrebbe sorprendere se, sul ring del Medio Oriente di oggi, vediamo abbondanza di tali manipolazioni e distorsioni da parte delle superpotenze.
Il crollo dei pilastri
Prima della presidenza di Barak Obama, la tradizionale architettura di sicurezza mediorientale americana era fondata su due pilastri geografici principali: gli stati arabi, ricchi di petrolio, nel Golfo Arabico (principalmente l’Arabia Saudita) e gli alleati del Mediterraneo orientale di Egitto e Israele. Durante il suo primo mandato in carica, POTUS Obama ha compiuto passi concreti per abbattere il primo di questi due pilastri.
Il 4 giugno 2009, Obama tenne un discorso intitolato “Un nuovo inizio” nella sala principale dell’Università del Cairo, ospitato dal decano delle università islamiche al-Azhar. Dieci membri della Jama’at al-Ikhwan al-Muslimin, (la Fratellanza Musulmana o Società dei Fratelli Musulmani – un’organizzazione clandestina islamista dedita a ristabilire l’impero mondiale del Califfato islamico e la legge della shari’a attraverso la rivoluzione jihadista, che erano anche mortali nemici dell’allora presidente egiziano Mubarak) furono invitati appositamente all’incontro dall’ambasciata americana al Cairo, su richiesta del presidente Obama.
- Nel giro di due anni da questo discorso, la Casa Bianca aveva ritirato il suo sostegno al presidente Mubarak – una mossa che a sua volta ha iniettato steroidi nelle rivolte della Primavera Araba in tutto il mondo islamico. Il Dipartimento di Stato si è congratulato calorosamente e ha contribuito a inaugurare il governo dei Fratelli Musulmani di Mohamed Morsi in Egitto, un gruppo in combutta con il gruppo terroristico Hamas. Il primo pilastro del tradizionale sistema di sicurezza americano ad essere colpito è stato l’Egitto.
Nel suo discorso al Cairo, Obama si è scusato per gli errori americani del passato e ha promesso di ascoltare e consultare i leader islamici piuttosto che emanare editti. “L’America non presume di sapere cosa è meglio per tutti”, ha affermato. Il POTUS ha suggerito di non concentrarsi più su disaccordi e conflitti ma di muoversi verso la cooperazione su obiettivi comuni, basati su “rispetto e interessi reciproci”. Ha affermato che l’obiettivo della sua amministrazione era quello di impegnarsi in un dialogo diretto con l’Iran su questioni diverse da quelle nucleari, affermando che l’America voleva “andare avanti senza pre-condizioni” – senza, cioè, che l’Iran sospendesse il suo programma nucleare. Obama non ha fatto alcun cenno alle sanzioni o alle opzioni militari contro l’Iran e ha riconosciuto pubblicamente il diritto dell’Iran ad avere armi nucleari civili. Il POTUS ha parlato della necessità che tutte le nazioni del Medio Oriente aderiscano al trattato di non proliferazione – un chiaro punto di rottura per Israele.
Il secondo mandato di Obama si è concentrato sul rafforzamento (“riallineamento”) delle relazioni tra gli Stati Uniti e la Repubblica islamica dell’Iran, indebolendo al contempo le partnership con Arabia Saudita e Israele. È stato firmato un accordo sul nucleare – il Piano d’azione globale congiunto (JCPOA) – che legalizza il programma jihadista sulle armi nucleari.
Attraverso l’indebolimento dell’Arabia Saudita e il rafforzamento di un Iran nucleare in rapido sviluppo si e’ colpito il secondo pilastro del tradizionale ordine di sicurezza americano.
La seconda fase dell’indebolimento del primo pilastro del tradizionale ordine di sicurezza statunitense implica l’indebolimento di Israele. Ciò è avvenuto venerdì 23 dicembre 2016, quando il Dipartimento di Stato americano si è astenuto dal voto del Consiglio di Sicurezza, consentendo l’approvazione della Risoluzione 2334 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questa risoluzione descrive i territori nel cuore di Israele come “territori palestinesi occupati dal 1967, compresa Gerusalemme Est.” La risoluzione definisce l’attività di insediamento di Israele come una “flagrante violazione” del diritto internazionale, senza alcuna validità legale”. Dichiara che il controllo da parte di Israele di Gerusalemme – la stessa Gerusalemme di Salomone e Davide – della tomba di Abramo a Hebron e di molti altri luoghi santi, storicamente ebraici, costituisce una violazione del diritto internazionale. Definisce illegale il ritorno degli ebrei in alcune parti della Terra Promessa – le stesse aree in cui i Patriarchi pascolavano le loro pecore – i cosiddetti territori palestinesi. È passata con un voto di 14-0: quattro membri con potere di veto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Cina, Francia, Russia e Regno Unito) hanno votato a favore della risoluzione, mentre gli Stati Uniti si sono astenuti. Questa risoluzione anti-Israele è stata approvata grazie alla collusione del Dipartimento di Stato americano.
Distruggendo le fondamenta
Quando Donald Trump è diventato POTUS, ha invertito il “riallineamento” di Obama e ha ripristinato il tradizionale quadro di sicurezza americano. Il primo viaggio all’estero di Trump si è svolto in Arabia Saudita. Ha appoggiato il rovesciamento del governo dei Fratelli Musulmani da parte del presidente egiziano a-Sisi e ha trasferito l’ambasciata americana a Gerusalemme. Ha riconosciuto la sovranità israeliana sulle alture del Golan, sulla valle del Giordano e su vaste aree della Cisgiordania. Ha presentato gli Accordi di Abramo – accordi che normalizzano le relazioni tra Israele e la Repubblica Araba Unita/Bahrein sotto l’egida americana. Questo accordo ha marginalizzato sia i palestinesi che il loro sponsor iraniano.
Quando il POTUS Joe Biden è entrato nello Studio Ovale, tuttavia, ha immediatamente iniziato a smantellare le politiche del POTUS Trump, ripristinando l’obiettivo della fazione di Obama (vedi l’elenco dello staff nominato da Obama coinvolto nel portare avanti queste questioni) di annullare il tradizionale quadro statunitense in Medio Oriente. Non sorprende che l’amministrazione Biden abbia rimesso i palestinesi (Hamas e OLP/AP) al centro della sua strategia in Medio Oriente. Questo è il contesto in cui si è inserito l’Iran il 7 ottobre 2023, dopo aver pianificato, e poi supervisionato, le atrocità jihadiste di Hamas perpetrate sui kibbutz civili israeliani vicino a Gaza. Questi orrori hanno congelato qualsiasi azione volta a una maggiore cooperazione tra Israele e Arabia Saudita, scuotendo nel profondo lo Stato ebraico.
Lee Smith, acuto giornalista investigativo americano e specialista del Medio Oriente, trae alcune conclusioni che possono definirsi all’avanguardia:
- Le mosse del Team Biden “si comprendono meglio nel contesto di un programma rivoluzionario di iniziative interne, che mirano a ricostituire la società americana su nuove basi e che, a loro volta, richiedono il totale rifiuto della storia e della cultura del Paese, dei suoi assetti sociali esistenti e dell’ordine costituzionale. L’attuale regime ha trasformato lo stato di sicurezza in un’arma. Il suo manifesto politico e culturale è un programma per rifare l’America attraverso la pressione sociale, la censura, provvedimenti burocratici, minacce di violenza, o violenza reale. Un altro strumento usato dell’amministrazione Biden per trasformare l’America e’ stato l’apertura delle frontiere ad almeno 7 milioni di stranieri illegali (un numero ancora in aumento), molti dei quali provenienti da luoghi del Medio Oriente dove Hamas è venerato. Non è l’ordine tradizionale in Medio Oriente – guidato dagli Stati Uniti – che la fazione revisionista di Obama cerca di smantellare, ma piuttosto l’ordine esistente negli Stati Uniti. E non è Israele che vuole distruggere, ma l’America. Affinché il partito che Obama ha ricostruito a sua immagine e somiglianza possa trionfare in patria, i Palestinesi devono vincere.”
Banchieri, nazisti e miliardari
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il meglio delle industrie, delle aziende e delle banche americane, britanniche e tedesche furono profondamente coinvolte nel sostenere ed abilitare la macchina di morte nazista. Questi fatti sono sconosciuti alla maggior parte dei cittadini occidentali di oggi. I leader in questione e i loro seguaci non hanno mai dichiarato apertamente di essere stati sia complici dell’omicidio che promotori del genocidio contro il popolo ebraico. Tre libri fanno luce su questi schemi alimentati dal demonio:
La guerra segreta contro gli ebrei: come lo spionaggio occidentale ha tradito il popolo ebraico (di John Loftus e Mark Aarons);
L’empia Trinità: come le reti naziste del Vaticano tradirono l’intelligence occidentale vendendola ai sovietici (di Mark Aarons e John Loftus);
Commerciare col nemico: una denuncia del complotto finanziario nazista-americano 1933-1949 (di Charles Higham).
Simili strategie genocide esistono ancora ai nostri giorni, nascoste nel linguaggio diplomatico doppio e volto a pugnalare alle spalle gli alleati dell’America in Medio Oriente – soprattutto il popolo ebraico. Importanti leader occidentali stanno rafforzando le organizzazioni jihadiste anti-israeliane e cooperando con esse, dichiarando, allo stesso tempo, di voler aiutare Israele nella lotta contro il terrorismo islamico. Ancora una volta la storia sembra ripetersi.
L’ex direttore generale (Res.) del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano Giora Eiland ha commentato (in un’intervista in ebraico) il 1 maggio 2024 che “sta arrivando il giorno in cui il collegamento tra la Casa Bianca e le organizzazioni islamiche diventerà di dominio pubblico.”
La Grande Bugia – proclamare falsità come fossero verità
Il termine tedesco “die große Lüge” (la grande menzogna) si riferisce a una grossolana distorsione o travisamento della verità e viene utilizzato principalmente come tecnica di propaganda politica. Adolf Hitler usò il termine nel suo libro del 1925 “Mein Kampf” (“La mia lotta”) per descrivere come si poteva indurre la gente comune a credere ad una menzogna colossale. Hitler sosteneva che la gente avrebbe trovato difficile credere che qualcuno “avrebbe potuto avere l’impudenza di distorcere la verità in una maniera talmente infame.” L’OSS (precursore della CIA) tracciò un profilo psicologico di Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale e discusse proprio del modo in cui utilizzò la dinamica della “grande menzogna”: “Il suo assunto era che le persone avrebbero creduto a una bugia grande, piuttosto che a una bugia piccola; e se la bugia grande fosse stata ripetuta abbastanza spesso, prima o poi la gente ci avrebbe creduto.”
Nel Mein Kampf, volume I, capitolo dieci, Hitler affermò il suo principio, e cioè “che nella grande menzogna c’è sempre una certa forza di credibilità; perché è molto più facile corrompere le grandi masse di una nazione a livello emotivo e inconscio, piuttosto che a livello cognitivo, consapevole e volontario; e così, nella primitiva semplicità della loro mente, cadono più facilmente vittime della grande menzogna piuttosto che della piccola menzogna, poiché essi stessi spesso dicono piccole bugie su piccole cose, ma si vergognerebbero di ricorrere a grandi falsità.”
Come presentano i media mondiali la guerra tra Hamas e Israele? Un attento esame rivela che gli argomenti di discussione utilizzati da CNN, NBC, ABC, SKY NEWS, BBC, ecc. provengono direttamente dal manuale della propaganda di Hamas: “la grande bugia” jihadista.
Hamas ha ribaltato la verità come parte della sua manipolazione dei media mondiali. Questa è una strategia militare voluta, che purtroppo viene ripetuta a pappagallo da POTUS Biden, dal suo Dipartimento di Stato e dal suo Capo di Stato Maggiore Congiunto. “Die große Lüge” (la grande bugia) non ha funzionato solo per Hitler e Goebbels; sta funzionando anche per il jihadista Hamas e per coloro con i quali collabora. Ecco alcuni esempi:
- Il 7 ottobre 2023, i terroristi di Hamas hanno commesso atrocità, omicidi e genocidio nei confronti di neonati, bambini, adolescenti, donne e anziani israeliani disarmati. Tuttavia, nel giro di una settimana, i media mondiali hanno iniziato ad accusare di genocidio le forze di difesa israeliane. Ciò riporta alla memoria la battuta dell’umorismo nero, in cui l’incendiario accusa il pompiere di aver appiccato un incendio.
- Hamas grida i suoi appelli antisemiti e inneggia al massacro degli ebrei, sia nelle manifestazioni a Gaza che in tutto il mondo. Nel giro di pochi giorni, le università americane (fortemente finanziate dal principale finanziatore di Hamas, il Qatar) fanno eco a questi canti omicidi, accusando allo stesso tempo ebrei ed evangelici di islamofobia. Scoppiano rivolte anti ebraiche in tutta l’America e in tutto il mondo. Ma nel giro di un giorno o due, il presidente Biden risponde a queste violente rivolte antiebraiche proclamando di essere contrario all’antisemitismo, all’islamofobia e agli attacchi contro musulmani e arabi, anche se le rivolte, gli attacchi fisici e gli appelli al massacro sono diretti solo contro Ebrei americani.
- In ogni scontro tra Hamas e Israele, nel corso degli anni, è stato palesemente ovvio che Hamas gonfia enormemente il numero delle sue vittime; nega che i suoi combattenti jihadisti siano stati uccisi, descrivendo invece tutte le vittime come donne e bambini innocenti. Hamas nasconde il fatto che gli abitanti di Gaza vengano uccisi in numero significativo dai razzi di Hamas e della Jihad islamica che fanno cilecca e cadono su Gaza. Nelle ultime due settimane, il numero delle vittime tra gli abitanti di Gaza è stato ridotto di migliaia. Anche se Hamas strombazza il suo desiderio di intraprendere la jihad e di morire in battaglia, allo stesso tempo tenta di attirare verso di se’ la simpatia del mondo, facendo appello alle sue stesse statistiche gonfiate sulle vittime – nonostante sia stato il partito stesso ad aver iniziato questa guerra il 7 ottobre. POTUS Biden e altri leader mondiali citano allegramente le cifre delle vittime di Hamas come verità evangelica, accusando Israele di genocidio e di prendere deliberatamente di mira i civili di Gaza. I media e i politici occidentali stanno svolgendo talmente bene il loro lavoro quali agenti di Hamas, che molti jihadisti potrebbero anche prendersi una pausa e andarsi a divertire nei loro lussuosi hotel a sei stelle a Doha, in Qatar.
- Hamas ha massacrato oltre 1.200 civili israeliani e ne ha rapiti circa 250 il 7 ottobre 2023, sottoponendoli a stupro, tortura, fame e a una prigionia subumana. Ma nel giro di una settimana, pur rifiutandosi di rilasciare qualsiasi ostaggio, la macchina della propaganda di Hamas ha cominciato a suonare il tamburo ai media di tutto il mondo, gridando che in realtà sono gli abitanti di Gaza a soffrire la fame. I media mondiali (incluso POTUS Biden) hanno iniziato a martellare incessantemente su questo punto, eludendo gli ostaggi israeliani che ancora soffrono torture, stupri e fame. I media mondiali e il POTUS continuano a urlare contro Israele, insistendo affinché diano da mangiare agli abitanti di Gaza. Ma a Gaza non c’è carenza di cibo, nonostante Hamas confischi tutti gli aiuti umanitari che entrano nell’area e poi li venda a prezzi gonfiati alla gente del posto – la maggior parte della quale sostiene le attività terroristiche di Hamas e vi partecipa. Il comportamento di Hamas è tipico del Medio Oriente, come rivela un famoso proverbio arabo: “Darabani wa baka, wa sabaqani wa eshtaka.” (“Prima mi picchia. Poi comincia a piangere. Alla fine corre davanti al giudice e mi fa causa.”)
- Hamas ha attaccato Israele il 7 ottobre, eppure i media mondiali continuano ad insinuare che gli abitanti di Gaza sono gli innocenti che sono stati attaccati ingiustamente, e che Hamas sta solo rispondendo e resistendo ai malvagi attacchi israeliani.
I media mondiali, il Dipartimento di Stato americano, l’ONU, l’UE, ecc., dichiarano che Gaza appartiene agli arabi palestinesi e non al popolo ebraico. Questa è una contraffazione satanica di Giosuè 15:20-47, dove YHVH promette Gaza come eredità tribale di Giuda.
“Molte volte mi hanno oppresso fin dalla mia giovinezza”, lo dica pure Israele. “Molte volte mi hanno oppresso fin dalla mia giovinezza, ma non hanno prevalso contro di me. Degli aratori hanno arato sul mio dorso; vi hanno tracciato i loro lunghi solchi. YHVH è giusto! Egli ha spezzato le funi degli empi. Siano confusi e voltino le spalle quanti odiano Sion! Siano come l’erba dei tetti, che secca prima di crescere! Non se ne riempie la mano il mietitore, né le braccia chi lega i covoni. E i passanti non dicono: “La benedizione di YHVH sia su di voi; Ti benediciamo nel nome di YHVH!” (Salmo 129).
Bullismo contro il re Davide
Mentre il ritmo degli eventi accelera nel mondo, accelera anche in Medio Oriente. Vale la pena leggere un recente articolo dettagliato del dottor Guy Millière, professore all’Università di Parigi, intitolato “Il tradimento di Israele da parte dell’amministrazione statunitense è quasi completo.” In questo articolo sono elencati quattordici esempi distinti di recenti azioni contraddittorie da parte dell’amministrazione statunitense.
Negoziare con Hitler
Le potenze occidentali (guidate dal Dipartimento di Stato americano) stanno spingendo fortemente per i negoziati tra Israele e il gruppo terroristico jihadista Hamas. Mai, dopo l’11 settembre, gli Stati Uniti hanno negoziato con Osama bin Laden o con al Qa’eda. Invece di costringere Israele a negoziare con Hitler – o con i suoi discendenti spirituali Hamas e la Jihad islamica – gli Stati Uniti e gli altri paesi occidentali dovrebbero sostenere risolutamente gli sforzi di Israele per rimuovere questi gruppi terroristici jihadisti dal suolo di Gaza, della Giudea e della Samaria. Queste sono le regioni geografiche che la Bibbia dichiara essere l’eredità promessa al popolo ebraico, e al popolo ebraico soltanto.
Fai attenzione! YHVH ha una pistola!
YHVH è il Dio di Giosuè. Mosè dichiara che “YHVH è un guerriero! YHVH è il suo nome!” (Esodo 15:3). E Yeshua non è solo il Messia; È anche il Giusto Guerriero: “Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia.” (Apocalisse 19:11).
Quando le nazioni del mondo si scontrano con il Dio di Giacobbe, avviene uno scontro di potere. La battaglia è aperta e coinvolge sia la guerra spirituale che quella fisica. E quella guerra di solito ruota attorno al popolo ebraico e alla sua terra, sebbene le nazioni siano per lo più cieche alle prospettive di YHVH:
- Tuttavia coloro che ti divorano saranno divorati, tutti i tuoi nemici, tutti quanti saranno deportati; quelli che ti spogliano saranno spogliati, quelli che ti saccheggiano li abbandonerò al saccheggio. Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò dalle tue piaghe”, dice YHVH, “poiché ti chiamano la scacciata, la Sion di cui nessuno si cura.” (Geremia 30:16-17)
Nel mondo moderno e secolare in cui viviamo, molti trovano difficile comprendere che il Dio di Giosuè vegli sulla nazione ebraica. Gli strateghi militari paragonano le munizioni e le piattaforme del proprio paese a quelle del nemico, ma raramente prendono in considerazione il coinvolgimento attivo di YHVH nella protezione del popolo di Israele. Ecco quattro principi biblici che possono illuminare le nostre considerazioni:
- Dio dichiara ad Abramo: “Io ti colmerò di benedizioni e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza s’impadronirà delle città dei suoi nemici. (Genesi 22:17)
- Voi inseguirete i vostri nemici ed essi cadranno davanti a voi per la spada. (Levitico 26:7)
- Quando l’arca partiva, Mosè diceva: «Sorgi, o SIGNORE, e siano dispersi i tuoi nemici, e fuggano davanti alla tua presenza quelli che ti odiano!» (Numeri 10:35)
- Te beato, Israele! Chi è pari a te, popolo salvato dal SIGNORE? Egli è lo scudo che ti protegge, e la spada che ti fa trionfare. I tuoi nemici verranno ad adularti, e tu calpesterai le loro alture.» (Deuteronomio 33:29)
Le Scritture Ebraiche ci insegnano che Dio addestra il popolo ebraico così che sia pronto a distruggere i nemici, e poi li accompagna mentre vanno a combattere:
- “Benedetto sia il YHVH, la mia Rocca, che addestra le mie mani al combattimento e le mie dita alla battaglia; (Salmo 144:1)
- Quando andrai alla guerra contro i tuoi nemici e vedrai cavalli, carri e gente più numerosa di te, non li temere, perché il SIGNORE, il tuo Dio, che ti fece salire dal paese d’Egitto, è con te.” (Deuteronomio 20:1)
- Egli si è rivestito di giustizia come di una corazza, si è messo in capo l’elmo della salvezza, ha indossato gli abiti della vendetta, si è avvolto di gelosia come in un mantello. Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere; il furore ai suoi avversari, il contraccambio ai suoi nemici; alle isole darà la loro retribuzione. Così si temerà il nome del SIGNORE dall’occidente, e la sua gloria dall’oriente; quando l’avversario verrà come una fiumana, lo Spirito del SIGNORE lo metterà in fuga. «Un salvatore verrà per Sion e per quelli di Giacobbe che si convertiranno dalla loro rivolta», dice il SIGNORE. (Isaia 59:17-20)
Questa straordinaria dinamica spirituale e biblica è sfuggita alla maggior parte delle brillanti menti militari e diplomatiche delle superpotenze moderne. Si presume invece che sia vero il contrario, e cioè che non sia Dio a dare ordini strategici a Israele, ma la Casa Bianca. Sulla base di recenti notizie, il Dipartimento di Stato americano insiste sul fatto che lo Stato ebraico ha bisogno dell’OK della Casa Bianca prima di poter combattere contro i suoi nemici mortali. Negli ultimi giorni il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato più volte che l’IDF ha bisogno del permesso americano per annientare Hamas. Il Dipartimento di Stato, il Presidente e i capi di stato maggiore congiunti dicono a Israele che tutti gli aspetti dei piani di battaglia e delle manovre dello Stato ebraico contro i suoi nemici devono essere micro-gestiti da Washington, l’“adulto responsabile in questa dinamica”. Come uno studente delle scuole superiori che si trova in punizione, Israele ha bisogno di firmare umilmente e obbedientemente sulla linea tratteggiata del foglio di punizione che gli è stato consegnato.
- Le prospettive dell’America sono fortemente influenzate dalle imminenti elezioni statunitensi. I democratici hanno un disperato bisogno di ottenere il voto arabo e islamico in stati chiave come il Michigan. Di conseguenza, si stanno facendo in quattro per prendere decisioni che non offendano la sensibilità islamista in patria o in Medio Oriente. Il risultato è una politica estera da parte degli Stati Uniti follemente sbandata, che risulta dannosa e distruttiva per Israele, sia in termini di vittoria a breve termine, sia in termini di sopravvivenza a lungo termine.
Come pregare?
- Preghiamo affinché il mondo riceva chiarezza, comprensione e rivelazione su come le superpotenze stanno plasmando gli eventi in Medio Oriente a scapito di Israele e dei loro stessi paesi.
- Preghiamo per il salvataggio dei circa 129 ostaggi israeliani (inclusi i bambini) rapiti da Hamas, dalla Jihad islamica e dalla PFLP/PLO. Gli ostaggi sono soggetti a torture, a stupro e soffrono la fame (sulla base della testimonianza di ostaggi recentemente liberati).
- Purtroppo, almeno 35 di questi ostaggi sono cadaveri di cittadini israeliani, tenuti in celle frigorifere da Hamas come merce di scambio.
- Preghiamo affinché la crudele dittatura di Hamas a Gaza venga debellata in modo definitivo e affinché siano spezzate le catene che legano i Palestinesi in quella regione.
- Preghiamo che il ruolo giocato dall’Iran nell’inganno jihadista, nella dissimulazione e nell’antisemitismo venga esposto alla luce, riconosciuto e rigettato dai leader politici mondiali.
- Preghiamo che ai governanti di Israele siano concesse giustizia e chiarezza, insieme a coraggio morale, discernimento e strategie divine per poter eliminare completamente la minaccia jihadista in ogni sua forma.
- Preghiamo affinché la perdita di vite umane sia la minore possibile tra i soldati israeliani e i civili di Gaza che sono veramente innocenti.
- Preghiamo per l’esercito profetico ebraico in tutta la terra secondo la profezia di Ezechiele.
Le vostre preghiere e il vostro sostegno tengono alzate le nostre braccia e rappresentano l’aiuto pratico di Dio per noi nell’opera che ci ha chiamato a svolgere.
Nel Messia Yeshua,
Avner Boskey