Un gruppo militare di alto livello respinge le accuse della Corte penale internazionale ed elogia gli sforzi dell’IDF per proteggere i civili.

Nonostante le critiche diffuse dai media e le sfide legali, la condotta di Israele durante la guerra di Gaza in corso ha ricevuto un forte elogio da parte di ex capi militari della NATO. Nonostante le accuse della Corte Penale Internazionale (CPI) contro il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Ministro della Difesa Yoav Gallant, il Gruppo Militare di Alto Livello (HLMG) – composto da ex capi di stato maggiore e alti funzionari militari di diversi Paesi della NATO – ha elogiato le Forze di Difesa Israeliane (IDF) per il loro approccio umano nel conflitto.
Il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha richiesto un mandato di arresto per Netanyahu e Gallant con l’accusa di crimini di guerra, comprese le accuse di aver affamato e ucciso intenzionalmente i civili. Tuttavia, l’HLMG ha presentato una memoria amicus curiae alla CPI, confutando queste accuse e fornendo le prove che l’IDF ha compiuto sforzi straordinari per proteggere i civili mentre conduceva operazioni militari a Gaza.
L’HLMG, che comprende leader militari di Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Francia, Spagna, Finlandia e Paesi Bassi, ha dichiarato che gli sforzi di Israele per garantire la consegna di cibo e aiuti umanitari a Gaza superano di gran lunga quelli tipicamente intrapresi dagli eserciti moderni. “È nostra opinione militare che lo Stato di Israele e l’IDF stiano rispettando in buona fede tutti gli obblighi legali internazionali per facilitare la fornitura di aiuti umanitari a Gaza”, ha scritto il gruppo.
Gli esperti militari hanno sottolineato che nessun’altra forza armata ha eguagliato il successo di Israele nel facilitare la consegna degli aiuti ai civili in territorio nemico mentre era attivamente impegnata nelle ostilità. L’HLMG ha evidenziato la creazione da parte dell’IDF di una Cellula di Mitigazione del Danno Civile (CHMC), un’innovazione tecnologica che utilizza una mappa digitale aggiornata ogni ora per monitorare le concentrazioni di civili. Questo strumento viene consultato quando si pianificano gli attacchi aerei e si scelgono le munizioni, assicurando che l’IDF riduca al minimo le vittime civili.
L’HLMG ha descritto il CHMC come una misura “estremamente insolita” e “senza precedenti”, notando che non è a conoscenza di nessun’altra forza militare che impieghi una metodologia comparabile per mitigare il rischio per la vita dei civili. Oltre a ciò, l’IDF ha anche implementato ampi sistemi di allerta, tra cui milioni di lanci di volantini, telefonate e messaggi di testo, per avvisare i civili dell’imminenza di azioni militari.
Questi sforzi, secondo l’HLMG, dimostrano l’impegno di Israele ad aderire al diritto internazionale e a proteggere le vite dei civili anche durante un conflitto attivo. La loro dichiarazione è in netto contrasto con la narrazione di violenza indiscriminata spesso riportata da alcuni media e sottolinea la complessità di condurre operazioni militari in aree densamente popolate come Gaza. Continua a leggere su NsI