di Hilary Sechi
Pogrom, campi di sterminio e connivenza della polizia olandese. La Storia si ripete

Sono ormai un paio di giorni che leggiamo sui giornali degli scontri avvenuti ad Amsterdam, liquidati come “risse tra tifosi” ma che celano ben altre verità, che vanno oltre delle bandiere palestinesi strappate, dei cori contro Gaza o, così è stato detto, il pestaggio di un taxista.
In questi giorni, moltissimi si sono rifiutati di definire quanto accaduto un “pogrom”, reputando che la cosa sia stata ingigantita, anzi, che ci sia stata una volontà di manipolare questa parola per piegarla su eventi che niente hanno a che fare con i veri pogrom

Eppure, tolta tutta la polemica di contorno, se si guarda con più attenzione ai fatti, anzi a un fatto in particolare, un brivido lungo la schiena non ve lo potrà togliere nessuno.

La sera del 7 novembre, infatti, è accaduto che durante gli scontri, avvenuti sia prima della partita che dopo, e per tutta la notte, la polizia olandese non è mai intervenuta.
Mai

L’intervento è stato trattenuto da non ben specificati “problemi morali” che hanno portato a svariati feriti, compresa l’aggressione a delle tifose e che hanno persino spinto il premier Netanyahu a spedire due aerei in Olanda per recuperare i tifosi. Continua a leggere su adhocnews