News del 20 Marzo 2024.Traduzione di Monica Tamagnini

Oltre 2.700 anni fa, l’esercito assiro (Iraq settentrionale) marciava verso la Terra Promessa attraversando Damasco.
Isaia aveva profetizzato che i minacciosi eserciti di Ninive si sarebbero riuniti per un assalto mortale a Gerusalemme: “Eppure oggi egli si fermerà a Nob [il moderno Monte degli Ulivi], agitando il pugno contro il monte della figlia di Sion, il colle di Gerusalemme» (Isaia 10:32).

Sono ormai 4.000 anni che superpotenze e predoni sferrano attacchi al popolo ebraico, alla loro terra e alla loro capitale con lance, razzi e RPG. Tali attacchi non sono dunque una novità. Alcuni di noi potrebbero invece rimanere sorpresi dal fatto che il Dio di Israele, YHVH, descrive se stesso come un guerriero, come Colui che combatte contro i nemici del popolo ebraico: “Canterò a YHVH , poiché Egli è sommamente esaltato: ha scagliato in mare il cavallo e il suo cavaliere. . . YHVH è un guerriero! YHVH è il suo nome!” (Esodo 15:1-3).

Il Dio d’Israele ha promesso al popolo ebraico successo militare contro i suoi nemici, ma questo concetto sembra essere estraneo ad alcuni cristiani. Dio dice: “Ascolta, Israele! Voi stati oggi per impegnare battaglia contro i vostri nemici; il vostro cuore non venga meno; non temete, non vi smarrite e non vi spaventate davanti a loro, perché YHVH, il vostro Dio, è Colui che verrà con voi per combattere per voi contro i vostri nemici e per salvarvi.” (Deuteronomio 20:3-4).

Il re Davide non era soltanto un adoratore; era anche un guerriero coraggioso. Egli dichiarò le intenzioni di YHVH riguardo al destino militare del popolo ebraico in questi termini: “Davide rivolse a YHVH le parole di questo canto . . . ‘Egli addestra le mie mani alla battaglia così che le mie braccia possono tendere un arco di bronzo . . . Ho inseguito i miei nemici e li ho eliminati, e non sono tornato indietro prima di averli sterminati.’” (2 Samuele 22:1, 35, 38).

È importante comprendere questa dinamica ai nostri giorni, soprattutto ora che le iene jihadiste circondano lo stato ebraico, acclamate da superpotenze e leader mondiali. Lo stesso Dio di Israele che sta richiamando il popolo ebraico alla sua Terra Promessa e’ Colui che combatte al suo fianco, mentre affronta faccia a faccia i suoi nemici (vedere Ezechiele 37:10-12) – tra gli altri, i discendenti di Edom (Ezechiele 25 :14) e Ismaele (Salmo 83:6).

Il Rasputin dell’Iran

Poco prima della rivoluzione comunista del 1917, un contadino e monaco siberiano con seri problemi mentali di nome Grigori Yefimovich Rasputin esercitò una grande e insidiosa influenza sullo zar russo Nicola II e su sua moglie Alexandra. Oggi il termine “Rasputin” si applica a chiunque eserciti la stessa perniciosa influenza e può essere applicato alla Repubblica Islamica dell’Iran e alle sue Guardie Rivoluzionarie. Come Haman nell’antica Persia nel Libro di Ester, i leader iraniani si stanno muovendo in modo aggressivo per distruggere il popolo di Mordechai e il loro rinato stato ebraico. Come i Faraoni dei tempi di Abramo e Mosè, l’obiettivo della Persia/Iran è la distruzione totale del seme di Giacobbe.

Negli ultimi 30 anni l’Iran ha creato gruppi terroristici jihadisti in tutta la “mezzaluna sciita” in Libano e Siria (Hezbollah), Iraq (Kata’eb Hezbollah), Yemen (gli Houthi) e cellule dormienti in tutto il Sud America, in America Centrale e Nord America. L’Iran sta anche sviluppando armi nucleari con lo scopo chiaramente dichiarato di distruggere Israele. Le attuali guerre tra Hamas e Israele, e tra Hezbollah e Israele, sono parte integrante della strategia regionale dell’Iran: l’accerchiamento e l’assalto di Israele dal Libano, dalla Siria, dall’Iraq e dallo Yemen con ondate di missili e droni.

Durante Purim, continuiamo a pregare per la protezione del popolo ebraico e del suo stato dal Principe di Persia e dai suoi astuti alleati.

Dolce e amaro dalla stessa sorgente

Giacobbe (noto anche come Jacob o Ya’akov), il fratellastro di Yeshua, ci dice che a volte dalla bocca della stessa persona possono uscire parole dolci e parole amare: “Con [la nostra bocca] benediciamo il nostro Signore e Padre, e con essa malediciamo le persone, che sono state fatte a somiglianza di Dio. Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. Fratelli miei, non dev’essere così! La sorgente getta forse dalla medesima apertura acqua dolce e acqua amara? Può forse un fico, fratelli miei, produrre olive, o una vite produrre fichi? Neppure una sorgente salata può dare acqua dolce” (Giacomo 3:9-12).

Questi versetti fanno luce sulle attuali dinamiche tra lo Stato ebraico di Israele e la leadership degli Stati Uniti d’America. Un’alleanza mutevole, che vede gli alleati trasformarsi da amici in nemici, animati da sentimenti antiebraici e anti-israeliani. Bob Dylan spiega bene tutto questa nella sua canzone su Israele – “Neighborhood Bully” (“Bullo di quartiere”): “Non può parlare di veri alleati. Tutto ciò che ottiene deve pagarselo; non lo riceve per amore. . .”

Le nostre newsletter degli ultimi quattro mesi hanno esaminato questa relazione del tipo dottor Jekyll e signor Hyde. Da un lato, l’America mette a disposizione di Israele armi militari all’avanguardia (che lo Stato ebraico paga direttamente all’industria bellica americana). D’altra parte, il Dipartimento di Stato americano e il POTUS rimproverano e minacciano brutalmente il Primo Ministro, il governo e le forze militari israeliane, trattando Israele come un bambino problematico che ha bisogno di essere sculacciato e mandato nella sua stanza senza cena. Questo di solito accade quando Israele è sul punto di sconfiggere in modo decisivo i suoi nemici. Gli eventi recenti evidenziano tali dinamiche e dimostrano che per l’America Israele non è la preoccupazione prioritaria in Medio Oriente. Pertanto, gli Stati Uniti trattano lo Stato ebraico in modo schizofrenico e machiavellico, rafforzando i nemici dello Stato ebraico e allo stesso tempo consentendo il flusso di munizioni verso Israele.

Le moderne minacce alla Figlia di Sion

Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti sono divenuti la superpotenza dominante a livello mondiale. Ai giorni nostri, l’ascesa della Cina e le sue alleanze con Iran, Corea del Nord e Russia mettono in luce una dinamica in via di sviluppo, di cui si parla per la prima volta nel discorso sullo stato dell’Unione di George W. Bush POTUS il 29 gennaio 2002, subito dopo l’11 settembre. Bush ha fatto riferimento alla Corea del Nord, all’Iran e all’Iraq, descrivendo queste forze come “un asse del male”: “Stati come questi e i loro alleati terroristi costituiscono un asse del male che corre agli armamenti per minacciare la pace nel mondo”.

Eppure, i recenti eventi mondiali hanno dimostrato come, nel corso degli anni, l’America abbia rafforzato i gruppi terroristici (OLP, Autorità Palestinese), i sostenitori finanziari di Hamas (Qatar, Turchia), nonché l’ex-presidente egiziano Morsi dei Fratelli Musulmani e la Repubblica islamica dell’Iran. Ciò richiede un abile “gioco di gambe” da parte della CIA, della NSA e del Dipartimento di Stato americano.
E’ utile presentare alcuni punti che dettagliano tali minacce nel corso degli anni, perché il flusso costante di “notizie” spesso impedisce di pensare in modo chiaro e di ricordare accuratamente dettagli importanti:

Restringere i confini di Israele, dividere Gerusalemme e istituire uno stato terroristico palestinese:

La politica americana nei confronti di Israele e’ stata ben espressa dal Segretario di Stato Henry Kissinger durante il suo incontro con Sadun Hammadi, Ministro degli Affari Esteri iracheno, il 17 dicembre 1975. L’incontro si svolse a porte chiuse, a Parigi. Un documento della NSA del Dipartimento di Stato, recentemente declassificato, riporta le parole di Kissinger:

“Israele ci fa più male che bene nel mondo arabo. . . Non possiamo negoziare sull’esistenza di Israele ma possiamo ridurne le dimensioni a proporzioni storiche. . . Quindi penso che tra dieci o quindici anni Israele sarà come il Libano: in lotta per la sua esistenza, senza alcuna influenza nel mondo arabo. . . Se il problema è l’esistenza di Israele, non possiamo collaborare. Ma se la questione riguarda i suoi confini, allora possiamo collaborare. . . Penso che l’identità palestinese debba essere riconosciuta in qualche modo. . . (Sarà) una lotta tremenda. . . (ma) nessuna soluzione è possibile senza di essa.”

  • Il recente discorso sullo stato dell’Unione di POTUS Biden del 7 marzo 2024 sottolinea questi stessi punti:

“Guardando al futuro, l’unica vera soluzione alla situazione israelo-palestinese è una soluzione a due Stati, nel tempo. E lo dico da sostenitore di Israele, come sono sempre stato. Ma non esiste altra strada che garantisca la sicurezza e la democrazia di Israele. Non c’è altra strada che garantisca che i Palestinesi possano vivere in pace, con pari dignità. E non esiste altra strada che garantisca la pace tra Israele e tutti i suoi vicini, inclusa l’Arabia Saudita” (Presidente Joe Biden; Discorso sullo stato dell’Unione del 2024).

  • Minacciare un embargo statunitense sulle armi contro Israele se lo Stato ebraico non ubbidisce agli ordini americani e si ferma prima di distruggere Hamas:

Stanno emergendo fughe di notizie dai media secondo cui il POTUS Biden potrebbe condizionare gli aiuti militari a Israele al fatto che Rafah (dove la leadership di Hamas è rintanata insieme ai 134 ostaggi israeliani) venga o meno invasa dall’esercito israeliano.

I terroristi jihadisti di Hamas usano i civili a Gaza come scudi umani e sparano ai civili israeliani a partire dalle aree civili di Gaza, incolpando poi Israele per le vittime civili ed esagerandone il numero. Questo hanno sempre fatto e questo stanno facendo in quest’ultima guerra:

Di recente, l’amministrazione americana e i funzionari dell’intelligence hanno espresso in modo molto chiaro la loro volontà di sostituire il primo ministro israeliano Netanyahu. In America si pensa che questo modo di fare sia da considerarsi normale amministrazione diplomatica. Il governo americano sta però trattando Israele come una repubblica delle banane. L’amministrazione Biden sta cercando di rovesciare il governo israeliano, come si evince da quanto segue:

  • https://www.timesofisrael.com/liveblog_entry/harris-its-important-to-distinguish-between-israeli-people-and-government/ VP Kamala Harris, 9 marzo 2024: “Penso che sia importante distinguere, o almeno non confondere, il governo israeliano con il popolo israeliano”;
  • https://www.timesofisrael.com/full-text-of-senator-chuck-schumers-speech-israeli-elections-are-the-only-way/ Ci sono due ostacoli principali alla soluzione a due Stati e finché questi non verranno rimossi non ci sarà pace né in Israele, né a Gaza, né in Cisgiordania. Questi ostacoli sono: gli israeliani di destra radicale nel governo e nella società e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu” – Leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Schumer, 14 marzo 2024;
  • Briefing non classificato della CIA; Valutazione annuale della minaccia della comunità dell’intelligence statunitense, pubblicata dall’Ufficio del direttore dell’intelligence nazionale (ODNI), pubblicata il 18 marzo 2024: “Netanyahu come leader, nonché la sua coalizione di governo di partiti di estrema destra e ultraortodossi che hanno perseguito politiche intransigenti sulle questioni palestinesi e sulla sicurezza potrebbero essere in pericolo. La sfiducia nella capacità di Netanyahu di governare si è ampliata nell’opinione pubblica rispetto ai livelli già elevati dell’ante-guerra. Ci aspettiamo proteste per chiedere le sue dimissioni e nuove elezioni. Un governo diverso e più moderato è una possibilità”;
  • Il commento di un esperto israeliano spesso consultato da funzionari americani, il 19 marzo 2024: “Mi e’ stato chiesto da un alto funzionario dell’amministrazione, che cosa spingerà la coalizione di Netanyahu al collasso. Erano interessati a conoscere i meccanismi, quel che possono richiedere per far crollare la sua coalizione”.
  • Lettera di rilascio di ex CIA, ex Pentagono, ex militari e membri del Congresso che chiedono al POTUS di forzare l’adempimento, da parte di Israele, delle richieste dell’amministrazione, 18 dicembre 2023;
  • L’analisi di Carolyn Glick del 19 marzo 2024 è particolarmente approfondita –https://www.youtube.com/watch?v=BrtZVsqIgO8

Il partito Likud del Primo Ministro Netanyahu ha risposto agli attacchi del Dipartimento di Stato americano, affermando che “Israele non è una repubblica delle banane ma una democrazia indipendente e orgogliosa di esserlo. . . Contrariamente alle parole di Schumer, l’opinione pubblica israeliana sostiene caldamente una vittoria completa su Hamas, rifiuta qualsiasi dettame internazionale volto a creare uno stato terrorista palestinese e si oppone al ritorno dell’Autorità Palestinese a Gaza. . . Ci si aspetta che [il senatore] rispetti il governo eletto di Israele e non lo indebolisca. Questo è sempre vero, e ancor più in tempo di guerra.”

L’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti Michael Herzog ha definito i commenti di Schumer “controproducenti”: “Israele è una democrazia sovrana. È inutile commentare la scena politica interna di un alleato democratico, specialmente ora che Israele è in guerra contro l’organizzazione terroristica genocida di Hamas. È controproducente per i nostri obiettivi comuni”. Le critiche americane a Israele non fanno altro che incoraggiare Hamas nella sua guerra contro lo Stato ebraico, ha detto Netanyahu.

Il 4 marzo 2024 il ministro della Difesa israeliano è stato invitato da Washington a incontrare il vicepresidente Kamala Harris e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, il segretario di Stato Anthony Blinken e i membri della commissione per le relazioni estere del Senato. Il viaggio è stato organizzato senza l’approvazione del primo ministro Netanyahu e contrariamente alle norme governative che richiedono “a ogni ministro di concordare in anticipo il viaggio con il primo ministro, compresa l’approvazione del piano di viaggio”. “Gantz sta forse sfruttando il suo soggiorno a Washington per posizionarsi come successore di Netanyahu? O e’ forse l’amministrazione Biden che si sta servendo di lui per ricalibrare la sua posizione nei confronti di Israele?” O si tratta magari di un altro pezzo nel puzzle del colpo di stato?

Accusare falsamente gli insediamenti israeliani definendoli illegali

I funzionari dell’amministrazione statunitense sotto POTUS Biden hanno annullato la dichiarazione dell’ex POTUS Trump (e anche quella di POTUS Reagan) riguardo agli insediamenti israeliani in Giudea e Samaria (conosciuta come Cisgiordania). Trump e Reagan avevano affermato che questi accordi non sono illegali, ma l’attuale amministrazione ha invertito tale politica.

Il professor Eugene Rostow, ex preside della Yale Law School e sottosegretario di Stato per gli affari politici, è stato uno dei principali redattori della risoluzione 242 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La sua inequivocabile opinione giuridica era che l’insediamento ebraico in Giudea e Samaria fosse legale. Questa opinione è stata inclusa nel verbale del Congresso del governo degli Stati Uniti nel 2014: “Non ci sono dubbi: secondo il diritto internazionale la creazione di insediamenti ebraici in Giudea e Samaria non e’ illegale”.

Anche ai tempi di Isaia venivano usate simili tattiche intimidatorie e minacce contro il popolo ebraico. Il profeta dichiarò: “Fate pure dei piani, e saranno sventati!
Dite pure la parola, e rimarrà senza effetto,
perché Dio [Emmanuel] è con noi!” (Isaia 8:10).

Ai tempi di Neemia vi era forte opposizione alla restaurazione del popolo ebraico nella loro Terra Promessa da parte degli abitanti della Giordania e altri arabi (allo stesso modo in cui oggi alcuni sono contrari alla restaurazione del popolo ebraico a Gaza, che fa parte della Terra Promessa secondo Giosuè 15:47): “Quando Samballat, il Coronita, e Tobia, il servo ammonita, furono informati del mio arrivo, furono molto contrariati dalla venuta di un uomo che cercava il bene dei figli di Israele.” (Neemia 2:10).

Duemila anni fa, alcuni credenti ebrei messianici pregarono il Dio di Giacobbe, nel nome del Messia Yeshua: “E ora, Signore, guarda le loro minacce!” (Atti 4:29).

Le nazioni che oggi tentano di ostacolare il ritorno del popolo ebraico nella Terra Promessa si pongono in diretta opposizione a Isaia 60-62 e Geremia 30 et al.

Ridurre l’influenza militare di Israele – a vantaggio militare di Hamas e a scapito degli ostaggi

Sembrano essere passati solo pochi giorni da quando i terroristi jihadisti di Hamas hanno violentato, torturato e ucciso oltre 1.200 cittadini israeliani nei kibbutz vicino a Gaza e ne hanno rapiti oltre 250. Molti di questi ostaggi si trovano ancora in camere di tortura e stupro a Gaza. L’esercito isreaeliano tenta di liberare gli ostaggi cercando di scambiare assassini di Hamas con civili israeliani innocenti. Israele ha ben poche armi a disposizione per giungere alla liberazione degli ostaggi; una di queste è la pressione che puo’ esercitare su Hamas e sui suoi sostenitori (la stragrande maggioranza degli abitanti di Gaza) fino ad arrivare al rilascio di tutti i rapiti. La politica americana, però, è decisamente contraria a tale pressione. Di conseguenza, la capacità di Israele di schiacciare Hamas e recuperare i suoi ostaggi è stata decisamente indebolita.

Il carburante che alimenta l’aria condizionata e l’elettricità all’interno dei tunnel di Hamas continua ad arrivare loro attraverso Israele, a causa della pressione americana. Le scorte di cibo, che (se sospese) avrebbero costretto Hamas alla fame e ad una rapida resa, continuano invece a raggiungere Hamastan a Gaza, sempre a motivo della pressione americana su Israele. Tali scorte vengono dirottate da Hamas per nutrire i suoi combattenti jihadisti.

Le preoccupazioni eroiche ed etiche di Israele di evitare vittime civili a Gaza vengono ignorate dai media mondiali, che inondano gli schermi televisivi di tutto il mondo con la propaganda di Hamas sulle vittime civili e sulla presunta fame – anche se non c’è carestia a Gaza, secondo fonti pubbliche.

Pressioni islamico-americane contro Israele

Il Partito Democratico degli Stati Uniti deve affrontare pressioni da parte di alcuni schieramenti elettorali arabi e islamici in aree chiave. All’interno del Congresso, otto legislatori noti come “The Squad” (lo “Squadrone”) sono attivisti anti-israeliani ed eserciteranno un’influenza strategicamente significativa nel Michigan nelle prossime elezioni. Il blocco di Biden sta facendo di tutto per evitare di offendere questo gruppo e, di conseguenza, cerca di muoversi in modo tale da placare gli elettori pro-Hamas.

Henry Kissinger una volta affermò sarcasticamente che Israele non ha una politica estera, ma solo una politica interna. POTUS Biden e funzionari del Dipartimento di Stato hanno recentemente riproposto la stessa idea. Il Primo Ministro Netanyahu, nel corso di un recente incontro dell’AIPAC a Washington, ha definito tale posizione falsa e sbagliata.

Mantieni la tua posizione !

L’insieme delle pressioni internazionali ricorda Ezechiele 38:4, in cui è scritto che YHVH mette ganci alle mascelle delle nazioni e le attira verso Israele, dove affronteranno il giudizio divino.

E’ necessario mantenere una posizione forte e determinata a fronte di minacce e pressioni. Il profeta Eliseo ci ricorda che dobbiamo essere audaci nei nostri sforzi e “colpire la terra sette volte” se vogliamo veramente vedere la liberazione (2 Re 13:18-19).

Il Dio di Giacobbe dice al popolo di Israele: “Alzati e trebbia, figlia di Sion! Poiché renderò il tuo corno di ferro e i tuoi zoccoli di bronzo, affinché tu possa polverizzare molti popoli e consacrare al Signore il loro ingiusto profitto e le loro ricchezze al Signore di tutta la terra». (Michea 4:13).

Come pregare?

– Preghiamo affinché tutto Israele e i suoi leader ricevano rivelazione, discernimento e strategie dall’alto per saper rispondere alle minacce internazionali.
– Preghiamo affinché le nazioni del mondo ricevano rivelazione e saggezza e non si facciano trascinare in questo fiume di stregoneria e bugie.
– Preghiamo per il salvataggio dei circa 136 ostaggi israeliani (inclusi i bambini) rapiti da Hamas, dalla Jihad islamica e dalla PFLP/PLO. Gli ostaggi sono soggetti a torture, stupro e soffrono la fame (sulla base della testimonianza di ostaggi recentemente liberati). Hamas trattiene anche molte salme per utilizzarle come merce di scambio.

– Preghiamo affinché la crudele dittatura di Hamas a Gaza venga debellata in modo definitivo e affinché siano spezzate le catene che legano i Palestinesi in quella regione.

– Preghiamo che il ruolo giocato dall’Iran nell’inganno jihadista, nella dissimulazione e nell’antisemitismo venga esposto alla luce, riconosciuto e rigettato dai leader politici mondiali.
– Preghiamo che ai governanti di Israele siano concesse giustizia e chiarezza, insieme a coraggio morale, discernimento e strategie divine per poter eliminare completamente la minaccia jihadista in ogni sua forma.

– Preghiamo affinché la perdita di vite umane sia la minore possibile tra i soldati israeliani e i civili di Gaza che sono veramente innocenti.

– Preghiamo per l’esercito profetico ebraico in tutta la terra secondo la profezia di Ezechiele.

Le vostre preghiere e il vostro sostegno ci permettono di proseguire nell’opera che Dio ci ha affidato.

Nel Messia Yeshua,

Avner Boskey

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