Eventi
Keren Hayesod: We shall dance again

Keren Hayesod: We shall dance again

Un evento per sostenere Israele, l’8 aprile a Milano con la raccolta a favore del Fondo per le Vittime del Terrore We shall dance again: un messaggio di speranza, resilienza, coraggio e voglia di futuro è quello che il Keren Hayesod lancia con il suo evento dell’8...

I sommersi e i salvati: musica per non dimenticare

I sommersi e i salvati: musica per non dimenticare

di R. C. Dopo l’anteprima realizzata nel 2023 la Società del Quartetto di Milano è felice di presentarvi la prima edizione della rassegna musicale “I sommersi e i salvati. Musica per non dimenticare”, realizzata in collaborazione con il Memoriale della Shoah di...

Attualità
E’ destinata a fallire una forza internazionale per Gaza?

E’ destinata a fallire una forza internazionale per Gaza?

I fallimenti storici sollevano dubbi fondati sulla capacità di tali forze di affrontare i movimenti terroristici. di Yaakov Lappin L'idea di dispiegare una forza internazionale per aiutare a rendere sicura Gaza e affrontare Hamas è irta di sfide e i precedenti storici...

Dio sta spingendo Israele in un angolo?

Dio sta spingendo Israele in un angolo?

«Allo stato attuale, tutto va contro Israele. E non ha niente a che fare con i fatti, la giustizia e la verità. È il solito destino di Israele. La condotta di Israele nella guerra di Gaza sta scatenando fuoco, caos e accuse internazionali contro lo Stato ebraico. I...

Comunicato Stampa Edipi

Comunicato Stampa Edipi

Spett.le Ambasciata di Israele apprendiamo con stupore e sconcerto dell'intenzione da parte di Irlanda, Spagna, Norvegia e, probabilmente, Slovenia e (in futuro) Francia, di riconoscere l'asserito Stato di Palestina e non possiamo che testimoniare la nostra più totale...

Ci protegge Dio?

Ci protegge Dio?

Lo fa solo a volte? Perché non sempre? di Rabbi Yossy Goldman È stata una turbolenta corsa sulle montagne russe emotive in Israele e nell'intero mondo ebraico: commemorazioni, momenti di silenzio e poi di nuovo celebrazioni, anche se attenuate e piuttosto sommesse...

Un libro scritto troppo tardi

Un libro scritto troppo tardi

Troppo tardi. Troppo tardi Israele, e con lui buona parte del mondo ebraico italiano, si è accorto di un suo punto di vitale interesse, che invece i suoi nemici molto presto hanno scorto e su cui hanno continuato per anni a battere con insistenza fino a vederne oggi...

Resoconti e Testimonianze
Archeologia
Israele: rinvenuta base militare di epoca romana

Israele: rinvenuta base militare di epoca romana

di Nathan Greppi Mercoledì 14 febbraio, l’Israel Antiquities Authority (IAA) ha annunciato il rinvenimento nel nord d’Israele delle rovine di un’antica base militare, utilizzata dai legionari romani 1.800 anni fa. Nello specifico, era la base della Legio VI Ferrata,...

Recensioni

Messer Matteo, gentiluomo fiorentino a Borgo Silva

Messer Matteo, gentiluomo fiorentino a Borgo Silva

di Anna Coen Un borgo toscano. Inquisitori e accuse di stregoneria, un delitto e un farmacista giudeo indagato… Suspence e intrigo in un Medioevo boccaccesco ben ricostruito nel primo romanzo di Peter Hubscher La morte di una marchesa nel fiore degli anni. Un...

Fra trauma e memoria

Fra trauma e memoria

Lo stress post-traumatico: una nuova dimensione della Shoah nel libro“Fra trauma e memoria” Sarah Catelani Una riflessione sulla storia della Comunità ebraica di Roma nel dopoguerra da un punto di vista inedito, che tiene conto non solo degli aspetti storici ma anche...

Golda. Storia della donna che fondò Israele

Golda. Storia della donna che fondò Israele

di Elisabetta Fiorito Descrizione Protagonista emblematica della storia d’Israele, ricordata da alcuni con affetto e da altri con biasimo, amata o detestata, ma sempre e comunque considerata iconica e quasi leggendaria, Golda Meir è stata la prima premier donna, e...

I lunghi giorni della Arctic Sea

I lunghi giorni della Arctic Sea

Romanzo di Michael Sfaradi Tratto da un fatto di cronaca realmente accaduto fra il luglio e l’agosto del 2009 questo romanzo, prendendo spunto dalle vicende di quei giorni, racconta in maniera fantasiosa ma basato su informazioni in possesso dell’autore che come...

Rassegna Stampa
"INFORMAZIONI CONCRETE SU OSTAGGI DETENUTI A RAFAH"Ci sono "informazioni concrete riguardo gli ostaggi detenuti a Rafah". Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant in una conversazione telefonica con il suo omologo Usa Lloyd Austin al quale ha ribadito "l'importanza di continuare ad operare nell'area" della città più a sud della Striscia. Gallant - secondo il suo ufficio - ha poi aggiornato Austin "sugli sviluppi della guerra ad Hamas" nella zona e sui "20 tunnel scoperti dall'esercito sul posto".Testo | la Repubblica#Rafah #occhisuRafah #eyesonrafah #Hamas #Gaza #palestinesi #terrorismo #violenza #brutalità #ostaggi #stupri #crudeltà #bambini #BringThemHome #dirittiumani #diritticivili #7Ottobre2023 #terrorismopalestinese #criminidiguerra #comeinazisti #terrorismoantisraeliano #terrorismoantisemita #strage #massacro #terrorismoislamico #terrorismoantiebraico #nessunagiustificazione #odiopuro #antisemitismo #odioantisemita #Israele #HamasISIS #HamasIsISIS #FreeGaza #fromHamas #FreeGazaFromHamas #FreeGazaNow ... See MoreSee Less
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TAJANI: "ITALIA VUOLE RICONOSCERE STATO PALESTINESE MA CON GARANZIE PER ISRAELE"'Italia vuole riconoscere lo Stato palestinese'', ma ci devono essere ''garanzie per il popolo ebraico''. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo ad 'Agorà' su Rai 3 e affermando ''l'impegno perché nasca uno Stato palestinese che deve riconoscere Israele e deve essere riconosciuto da Israele''. Tajani ha quindi ribadito che ''vogliamo Hamas fuori'' da un futuro stato palestinese e ha sottolineato l'importanza di una ''Autorità nazionale palestinese riformata''. Il titolare della Farnesina ha poi sottolineato che ''non è un caso che il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa abbia scelto l'Italia come primo Paese dal quale iniziare il suo tour europeo sabato scorso''. Ieri, in un colloquio telefonico con il premier Giorgia Meloni, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva chiesto che l'Italia riconoscesse lo Stato palestinese seguendo l'esempio di Spagna, Irlanda e Norvegia.Testo | RaiNews#Tajani #Italia #Rafah #statopalestinese #riconoscimento #premioalterrorismo #Hamas #Gaza #palestinesi #terrorismo #violenza #brutalità #ostaggi #stupri #crudeltà #bambini #BringThemHome #dirittiumani #diritticivili #7Ottobre2023 #terrorismopalestinese #criminidiguerra #comeinazisti #terrorismoantisraeliano #terrorismoantisemita #strage #massacro #terrorismoislamico #terrorismoantiebraico #nessunagiustificazione #odiopuro #antisemitismo #odioantisemita #Israele #HamasISIS #HamasIsISIS #FreeGaza #fromHamas #FreeGazaFromHamas #FreeGazaNow ... See MoreSee Less
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Con in braccio il suo bambino di sei mesi, Shelley Levin Hatam ha partecipato mercoledì a una manifestazione a Bat Hefer, vicino a Netanya, dicendo d’aver temuto che la sua famiglia stesse per essere uccisa nella propria casa. “Sembrava che gli spari fossero nella nostra strada. Mi aspettavo di vedere i terroristi fuori casa” ha detto Hatam, una madre di tre figli che vive nel kibbutz Yad Hannah, una delle varie comunità vicine alla Linea Verde finite oggisotto fuoco palestinese dalla Cisgiordaniaal di là della barriera di sicurezza. Decine di persone hanno manifestato a Bat Hefer per chiedere una maggiore presenza dell’esercito e azioni per fermare gli attacchi contro le comunità israeliane adiacenti alla barriera. I manifestanti affermano di essere spesso sotto tiro a partire dal 7 ottobre. “Abbiamo una squadra d’emergenza composta da cinque persone e nessuna presenza dell’esercito. È da pazzi. Se domani 30 terroristi con delle scale scavalcheranno la barriera, saremo invasi e alla loro mercé”, ha aggiunto Hatam. “Proprio come le comunità attorno a Gaza furono abbandonate prima del 7 ottobre, oggi lo sono quelle vicine alla Cisgiordania” ha detto Limor Rehany, un 59enne che vive dal 1996 a Bat Hefer, città che oggi conta circa 5.000 abitanti. “La realtà qui è cambiata radicalmente dopo il 7 ottobre – ha detto il rabbino municipale di Bat Hefer, Yosef Karasik, anche lui presente alla manifestazione – Le sparatorie sono quotidiane. La presenza dell’esercito è scarsa. Sta diventando difficile crescere i figli qui, e quelli che ne hanno i mezzi se ne stanno andando”. Gli Stati Uniti hanno definito “squilibrata” la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu elaborata dall’Algeria volta a fermare l’offensiva militare israeliana nella città di Rafah, nel sud della striscia di Gaza. Il portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha chiarito che gli Stati Uniti stanno ancora rivedendo la bozza e non ne negozieranno pubblicamente il contenuto. “Ma vorrei cogliere l’occasione – ha detto Kirby –per sottolineare che riteniamo che sia sbilanciata e che non tiene conto di un fatto molto semplice, che è lo stesso che abbiamo contestato nelle risoluzioni precedenti: non sottolinea che Hamas è responsabile di questo conflitto e che i combattimenti a Rafah potrebbero finire domani se Sinwar facesse la cosa giusta e accettasse l’accordo per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi”. Kirby ha infatti confermato, nel briefing con i giornalisti di mercoledì sera, che i mediatori stanno avanzando una nuova proposta di accordo sugli ostaggi con il sostegno di Israele. “C’è una nuova proposta su cui si sta lavorando – ha detto Kirby – Posso dirvi che gli israeliani sostengono pienamente questa nuova proposta e come prima sono pronti a negoziare in buona fede”.Un’immagine pro-Israele creata per controbattere una campagna anti-israeliana sui social network è stata rimossa da Instagram senza spiegazioni. Lo ha riferito mercoledì Canale 12 spiegando che l’immagine è stata creata e diffusa online dopo che un’immagine simile con la scritta “Tutti gli occhi su Rafah” era stata condivisa milioni di volte sui social negli giorni scorsi. In risposta alla campagna anti-israeliana, Benjamin Jamon ha creato un’immagine simile che recita “Dove erano i tuoi occhi il 7 ottobre?”, con la rappresentazione di un terrorista di Hamas che sovrasta un bambino con i capelli rossi che ricorda il piccolo Kfir Bibas, che aveva nove mesi quando l 7 ottobre venne preso in ostaggio con la madre e il fratello di 4 anni. Di loro non si ha più notizia. L’immagine è stata condivisa circa mezzo milione di volte prima che l’account di Jamon venisse bannato. Il messaggio “Tutti gli occhi su Rafah” non risulta rimosso.Israele.net ... See MoreSee Less
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⭕️ È stato distrutto un tunnel lungo un chilometro e mezzo con decine di missili e armi anticarro che si trovava a circa 100 metri dal valico di RafahNelle ultime settimane, i combattenti dell’IDF hanno operato a Rafah est, nel sud della Striscia di Gaza, con l’obiettivo di localizzare infrastrutture terroristiche e percorsi sotterranei.Sotto la guida dell'intelligence, le forze hanno raggiunto un tunnel situato a 100 metri dal valico di Rafah, il pozzo conduceva a un percorso sotterraneo utilizzato dall'organizzazione terroristica Hamas per effettuare attacchi e attività difensive contro l'IDF.Il percorso si divide in diversi percorsi e a diverse profondità. L'intero percorso era lungo un chilometro e mezzo e conteneva diversi cancelli. All'interno del raid sono state rinvenute numerose armi, missili anticarro a corto raggio, kalashnikov, cariche esplosive e granate. Il percorso conteneva uno spazio abitativo, servizi igienici e stanze aggiuntive. Tutte le strade sotterranee e i complessi sono stati distrutti ... See MoreSee Less
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